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L'uomo copertina del 2020: ritratto di Josip Ilicic



E' finito ieri  l'anno più difficile dell'era moderna. Per l'uomo e pure per lo sport. Un 2020 fatto di sofferenza, di pause, di paure, d'attesa. Un 2020 dove esser stati protagonisti è stato ancora più difficile, per mille e più motivi. Per questo Tuttomercatoweb.com ha deciso di raccontare, squadra per squadra, coi propri corrispondenti sul campo, L'uomo copertina del 2020.

L'UOMO COPERTINA

La notte magica di Valencia. Poi il buio, con le sirene delle ambulanze a fare da contorno a una città massacrata dal covid-19. Complesso ridurre ai minimi termini il 2020 di Josip Ilicic, genio e fragilità di una squadra come l’Atalanta, colpita al cuore dalla pandemia. Bergamo e la Dea, uniti in un sentimento difficilmente esprimibile in poche righe: d’altronde le immagini hanno già fatto la storia. I primi due mesi dello sloveno rientrano nel manuale del calcio al capitolo: “Come essere decisivi in una partita di pallone”. Dal 6 gennaio al 2 febbraio il numero 72 ha messo a segno 7 gol in 5 partite, con la tripletta al Torino come punto esclamativo. L’ultimo gol in campionato è arrivato nel 7-2 esterno in casa del Lecce, ma qualcosa si era già incrinato. A Valencia la notte perfetta: dopo il 4-1 dell’andata, il Professore è letteralmente salito in cattedra per poter dare una lezione di calcio a tutti. Quattro gol e qualificazione ai quarti col gesto delle mani a indicare il pallone: "è mio, lo porto a casa un’altra volta", sembrava dire con quella lecita pretesa. Da quel momento in poi è successo qualcosa, complice una situazione che nemmeno il più pessimista avrebbe mai immaginato. Ilicic ha perso il suo carisma, ma cosa ancor più difficile, la sua voglia di giocare a calcio. Addentrarsi in determinati meccanismi diventa anche inopportuno, ma il momento del calciatore è stato spiegato chiaramente da alcuni compagni di squadra. Un tunnel complicato da affrontare a fari spenti, soprattutto in un anno in cui è successo praticamente di tutto.

RINASCERÒ, RINASCERAI - L'ultima gara ufficiale prima del periodo di stop risale al big match contro la Juventus. Da quel momento in poi la società ha deciso di aspettare lo sloveno, schierandosi apertamente col numero 72 nonostante ciò che stava accadendo. Alcuni hanno azzardato il peggio, con lo spettro del ritiro a rendere il tutto ancora più difficile da digerire. Gian Piero Gasperini però lo ha aspettato fino alla nuova stagione, riportandolo in campo contro il Napoli. Non sono mancati i passaggi a vuoto, ma la rinascita - come canta l'inno dedicato da Roby Facchinetti alla città di Bergamo - è passata dal gol ad Anfield contro il Liverpool e dalla vittoria con la Roma. Due assist e due reti complessive nei due match, per condire al meglio una prestazione maiuscola. Ilicic è tornato a respirare calcio, ma soprattutto a sorridere. L'unica cosa che conta davvero.

di PATRICK IANNARELL per tmw.com
By marcodalmen
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