10/12/2023 | 11.40
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Ma come ti permetti?

Settimana strana questa, passata da un tragico lunedì sotto la Mole e finito in gloria all'ultimo respiro contro un Milan tutt'altro che imprendibile.



Ma, ci sono molti aspetti che mi hanno infastidito e non poco. Mi riferisco ai troppi allenatori che ha l'Atalanta in questo periodo, mentre l'unico che conta sembra, secondo alcuni, non essere più funzionale ai nostri sogni.

Mi chiedo allora come ti permetti caro Gasperini di lasciare a casa sia Bakker che Hateboer quando già siamo in emergenza difensiva?

Come ti permetti di convocare il claudicante Djimsiti, mettendolo addirittura nell'11 titolare in una partita così importante, rischiando di farlo infortunare di nuovo?

Come ti permetti poi, caro Gasperini di togliere i due giocatori più in forma in questa partita dopo 80 minuti che corrono come dei forsennati? Non era meglio lasciarli in campo fino all'ultimo per spremerli del tutto fino a che non avrebbero strisciato?

Per chi poi? Per uno che ha fatto finire il Milan in 10 e fornito l'assist ad un vecchietto che decide di segnare il primo gol in campionato proprio così?

Come ti permetti poi, caro Gasp, di essere umano e di prendertela, contro chi contesta il tuo lavoro nonostante i risultati incredibili che continui ad ottenere?

Gasp, il cinico, il permaloso, l'antipatico.

Gasperini, il vate, il genio, il condottiero che serra le fila e ribalta la squadra.

Come ti permetti, Gasperini, di continuare a farci sognare?

Meno male di allenatore ne abbiamo uno solo, e meno male sei tu.

GASP A VITA!

 

Ps: a scanso di equivoci nessuno vuole vietare o censurare un qualunque punto di vista sull'Atalanta, sul calcio o sull'operato di chi lavora ogni giorno per la nostra passione più grande. Forse però, sarebbe il caso di vivere con maggiore serenità il nostro essere tifosi, e lasciare a chi di dovere l'onere di decidere del destino della nostra Dea. Abbiamo la fortuna di vivere il decennio più florido di sempre di una società ultracentenaria. Godiamoci al meglio questo regalo e se ogni tanto la guida cade, tendiamogli la mano per rialzarsi, perché non sono i nostri pensieri che fanno i risultati,  ma la grinta dei ragazzi e di quel signore in panchina.

 
By sigo
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