30/05/2020 | 07.37
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Il macigno della quarantena: “Basta un positivo e salta la Serie A! Cosa succede adesso”

è peggiore un granello di polvere in una strada lastricata che un ...

Un grande problema da risolvere per la Serie A rimane quello legato alla quarantena, ovvero agli eventuali e possibili casi di nuovi giocatori positivi. “Ci sono ancora problemi, a pesare sulla ripartenza sono i rischi derivanti dalle modalità di quarantena in caso di nuove positività che farebbero saltare tutto”, ha detto in queste ore Damiano Tommasi, presidente dell’AssoCalciatori. Ma cosa sta succedendo?

LA REGOLA – Come spiega La Gazzetta, il Comitato Scientifico ha ribadito come “le norme attualmente in vigore prevedano chiare disposizioni” a proposito “della quarantena di un soggetto positivo” e quella conseguentemente precauzionale di tutto il resto del gruppo-squadra. “In pratica, se un giocatore viene contagiato dovrà andare in isolamento domiciliare, mentre il resto della squadra sarà isolata in ritiro, potrà allenarsi in gruppo senza lasciare il centro sportivo (e quindi non potrà giocare in campionato)”.

UN MACIGNO – Con questo termine La Gazzetta definisce il problema positività al Covid: “Resta il macigno della quarantena di squadra, che tiene in scacco inevitabilmente la ripartenza, un solo positivo e può azzerarsi la storia con le regole attuali. Fissati 14 giorni di isolamento, seppure con la possibilità di continuare ad allenarsi. Da qui, almeno «al momento» (le parole sono del ministro Spadafora), non si scappa. Il fantasma che minaccia la ripartenza è ancora tale: al primo positivo, rischia di saltare tutto”, si legge. In quel caso, si attiverebbero le procedure per playoff e playout oppure per cristallizzare la classifica.

LA SPERANZA – La Lega si augura che questa regola, “che esiste solo in Italia” fanno notare alcuni presidenti, possa essere “modificata prima dell’inizio del campionato e la quarantena possa essere ridotta da 14 a 7 giorni, senza coinvolgere tutto il gruppo ma solo il contagiato“. Diversamente, sarebbe un problema serio trovare le date. Si rischierebbe di partire e non finire soprattutto con la partenza il 20 giugno, aggiunge il quotidiano.

LA POSIZIONE FIGC – Così conclude La Gazzetta sul tema: “Serve ancora tempo, e qualche dato positivo in più sui contagi. Se la data del 3 giugno, quello della liberalizzazione della circolazione fra le regioni (a meno di correzioni di rotta nelle prossime ore), ha un valore simbolico importante, il passaggio di metà mese — quello che renderà possibile fra le altre cose, il ritorno a cinema, teatri e spettacoli all’aperto fino a mille persone — potrebbe aprire la strada ad altri allentamenti, e magari anche a quello sulla quarantena. «Allentamento» che però, il ministro Spadafora lo ricorda, è «al momento escluso dal Cts». Al momento, appunto”.( sosfanta.calci0mercato.com)

By marcodalmen
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