06/09/2023 | 00.03
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Maehle, Demiral, Internet e la democrazia orizzontale

E' ormai virale sul nostro sito, nel RebelOT, e ovviamente in tutta la Rete, l'intervista che il nostro ex laterale danese ha rilasciato in conferenza stampa nel ritiro della sua nazionale e che potete leggere QUI

Avevamo pensato, noi di atalantini.com, di non riproporla perche', nel migliore dei casi, vuol dire mettere in cattiva luce la nostra memoria del giocatore, e nel peggiore quella di alimentare la schiera di chi gia' non vede di buon occhio il Mister.

Poi, nella tarda giornata di oggi e attraverso i social, si e' espresso anche Merih Demiral, l'altro nostro ex recente, che in italiano ha fatto intendere che il danese avesse tutte le ragioni per esprimersi come ha fatto.

 

 

Non prendiamo apertamente posizione contro i nostri giocatori. Ci permettiamo sommessamente ricordare che, per definire l'ambiente atalantino "una prigione" è indice che le prigioni non le si conosce affatto e che c'e' gente che, per il corrispettivo economico che i due prendevano, sarebbe capace di fare ben altro che allenarsi per una squadra di calcio, anche in condizioni di "reclusione" eventuale.

La democrazia orizzontale e' quella che permette a tutti in Rete di esprimersi, ma non necessariamente questo si tramuta sempre in beneficio per chi vi scrive, specie se e' un personaggio pubblico

E' sotto gli occhi di tutti che Joakim ha dato a quasi tutti l'impressione che da noi non si fosse mai realmente ambientato seppur a fronte di prestazioni spesso discrete per non dire buone. Pero', come da nostra esclusiva, non appena c'e' stato un briciolo di trattativa con il Wolfsburg, se ne e' partito per la Germania senza nemmeno consultare Zingonia e praticamente "forzando" la cessione.

Il difensore turco, di rara grinta e partecipazione in campo, ha sempre sofferto l'irregimentazione tattica del mister e saltuariamente, per sottolineare il suo dissenso, è capitato che disertasse qualche allenamento.

Spiace scrivere questo di nostri due ex ma, come dire, d'altro canto non abbiamo iniziato noi. E' vero, il mister ha qualche lacuna caratteriale e relativamente ai rapporti umani. Ma deve fare l'allenatore di calcio, non l'assistente sociale o il confidente personale di ogni giocatore. Com'e' vero che proprio nessuno lo critica dal punto di vista tecnico. Anche chi, come Gosens e Castagne, non s'e' lasciato benissimo con la societa'.

Peccato, Joakim e Merih hanno perso una buona occasione per stare zitti. Non avranno perso un euro del loro conto in banca, ma per quanto riguarda la loro reputazione, almeno dalle nostre parti, avrebbero fatto decisamente meglio a tacere.

Calep

By staff
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