02/06/2021 | 17.00
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Martino mon amour: apologia di De Roon



Ognuno ha il suo giocatore preferito, chi ama la velocità e la tecnica di Luis, chi i giochi di prestigio di Jojo, chi la potenza e lo strapotere fisico di Duvàn, chi la ruvidezza del Cuti e chi l'arare la fascia per chiudere in rete di Robin ed Hans.

Il mio preferito è Martino per tanti motivi, alcuni non strettamente legati alle sue prestazioni tecniche, in questo breve pezzo mi fa piacere ricordarli per far capire perchè, nel prossimo europeo, il mio cuore simpatizzerà anche per l'Olanda più che per qualsiasi altra squadra in cui militano i nostri ragazzi.

Parto dai fatti più recenti, Atalanta Milan, l'arbitro fischia il 2 rigore per i rossoneri e si scatena un parapiglia, non sto certo a dire che Martino ha fatto bene ma una considerazione su quello che ha fatto la voglio spendere. In una partita che stai perdendo, in cui il rigore è si una ingiustizia ma non cambia il risultato (cosa diversa se fossimo stati in parità o vincenti di una rete), che è l'ultima di una stagione in cui ti sei tolto, per l'ennesimo anno di fila, tante soddisfazioni, in cui l'allenatore ti fa sempre giocare perchè sei una pedina irrinunciabile, ha senso fare quello che ha fatto Martino ? No se si ragiona con la mente, si se usi il cuore, Martino non ci sta per principio, il suo agonismo ha prevalso con un gesto censurabile e da lui censurato subito dopo, però da tifoso questo attaccamento alla maglia ed alla giustizia ha fatto comunque piacere.

Come piacere mi ha fatto quello che è successo dopo. Calata l'adrenalina Martino si  scusato pubblicamente, ha detto che avrebbe accettato senza ricorso la squalifica per avere uno "sconticino" che in questi casi non si nega mai, ed alla stangata di 4 giornate ha chiesto alla società di non fare ricorso, esemplificazione di quella integrità che in molti anni raramente ho visto e che mi fa essere orgoglioso del fatto che giochi per noi.

Il secondo motivo per cui mi piace è l'ironia con cui tratta ogni cosa a partire da se, trova sempre un motivo per sorridere sulle cose belle o brutte che siano, non lo conosco personalmente ma uno come lui lo vorrei come amico, lo seguo su Instagram ed quasi ogni suo post mi strappa un sorriso, insomma una di quelle persone positive che ad averle a fianco aiutano a vivere meglio la vita.

L'ultimo fatto che voglio citare in questo breve pezzo si riferisce al suo ritorno; andato a malincuore al "Boro" accettando per se ma anche per la società che con la sua vendita portò a casa una bella polpetta utile per il calciomercato di quell'anno, con la retrocessione della sua squadra accettò, se non richiesto, di tornare da noi. Lo ha fatto spalmando il suo ingaggio mentre avrebbe potuto strappare in Premier League qualcosa di più, è tornato e sappiamo tutti quanto sia difficile che Percassi ricompri un giocatore spendendo quello che aveva incassato. Non conosco i fatti che stanno dietro, potrebbe semplicemente essere che Gasperini lo abbia richiesto ma mi piace pensare che la sua determinatezza nel voler tornare "a casa" sia stata il punto decisivo della trattativa.

Non esistono più le bandiere nel calcio ma Martino, pur non essendo cresciuto da noi, per me è come se lo fosse e mi piacerebbe tanto che, fra tanti anni e come fece Glenn diversi lustri fa, anche lui decida di fermarsi a Bergamo magari con un ruolo dirigenziale per dare continuità a quello spessore che la nostra società attualmente ha e spero conservi sempre.

 
By brignuca
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