Nella vita è sempre meglio essere più fortunati che bravi. Una massima che viene utilizzata cinematograficamente da Woody Allen, ben sapendo che è il caso che, qualche volta, porta alle più grandi vittorie. E questa volta lo Shakhtar lo è stato, fortunato, pur leggermente inferiore nel confronto con l'Atalanta, almeno ai punti. Però la ripartenza nata da Taison, rifinita da Dodò e conclusa da Salomon ha, in sé, tutto questo concetto: una palla vagante, allargata a un giocatore appena entrato - all'ottantottesimo - contro de Roon, già ammonito e dentro da novantaquattro minuti, lo stop sbagliato da Salomon che diventa mortale per un Castagne in recupero, il gol a porta vuota.

ESPERIENZA E PAZIENZA - Ovviamente non conta solo la fortuna. Perché Ilicic sbaglia un rigore, l'Atalanta va in vantaggio comunque, poi prende gol in una delle poche incursioni dello Shakhtar fuori dalla propria trequarti. Dopo la serata di Zagabria questa sarà un'altra lezione per imparare, perché lo Shakhtar - pur essendo incudine e non martello - ha avuto la pazienza per puntare più al pari che non alla vittoria, trovando, alla fine, i tre punti. E anche l'esperienza in alcuni elementi, Taison in primis, davvero capitano coraggioso nel momento più difficile, quello immediatamente dopo l'1-0 atalantino.

fonte tmw.com