Memorie dal passato Atalanta - Roma 2-1
In questo periodo in cui il tempo da trascorre in casa è parecchio, ho deciso di mettere in ordine un po' di documenti, attività sempre rimandata al punto che al netto di un hard disk che contiene quelli più importanti (tasse bollette e referti medici) mi ritrovo con chiavette ed hd che contengono una macedonia di file, alcuni ripetuti anche più volte per cui la attività di pulizia risulta molto impegnativa.
Collego una delle penne usb e mi imbatto nel video di Atalanta - Roma 2-1, disputato il 20/11/2016 anno I dell'era Gasperini. Era la 13 giornata e per molti sul sito (me compreso) questo secondo tempo è ricordato come una delle pietre miliari dell'evoluzione calcistica della nostra squadra ma anche come uno dei più belli disputati.
Memore di quanto scritto sopra, ed in crisi di astinenza da gioco Gasperiniano, decido di dedicare poco meno di un'ora per gustarmi le giocate dei nostri beniamini. Il ricordo era quello di una frazione a senso unico in cui la Roma non passa praticamente mai la metà campo, non crea mezza occasione, u Kessié straripante, un gollonzolo di Caldara, un palo di Freuler ed un rigore verso la fine che consente di ribaltare il primo tempo che si era chiuso con i giallorossi in vantaggio per 1-0.
Devo ricredermi su diversi dei ricordi che avevo in mente, di seguito troverete alcune considerazioni su come, a distanza di 3 anni e mezzo e con negli occhi un'evoluzione fantastica, è apparsa la partita.
Per prima cosa, ancora sull'1-0 la Roma fa qualche buona giocata offensiva, Dzeko aveva qualche anno in meno ed alla classe indubbia si aggiungeva una velocità e fisicità che gli consentivano di tenere le molte palle buttate in avanti. Di contro un Petagna più forte fisicamente ma agli albori della sua maturazione mostra buoni segnali ma non riesce ad essere così determinante. Le giocate in avanti dei giallorossi, seppure saltuarie e ben conoscendo il risultato finale, mi facevano comunque stare col fiato un po' in sospeso. Ancor di più ovviamente per chi era allo stadio, la convinzione che la squadra di Gasperini possa ribaltare qualsiasi risultato non era ancora una consapevolezza consolidata tanto che nei rumori di fondo della partita ogni volta che si bloccava una azione con una parvenza di pericolosità lo evidenziano ampiamente .
La seconda considerazione riguarda la rete, come ricordavo quello di Caldara fu un gollonzolo degno di vittoria del primo posto a "mai dire goal" la palla che sul rinvio del difensore gli rimbalza sul volto per poi terminare beffarda e lemme lemme la sua corsa sul palo e quindi in fondo al sacco.
Da quel momento la partita svolta, non che la pressione nerazzurra non fosse stata presente in precedenza, ma da li l'indice di pericolosità aumenta sensibilmente e si ha l'impressione, supportata dai commentatori neutrali del sito inglese da cui la partita è stata presa, che la rete del 2-1 debba arrivare da un momento all'altro anche perché la pericolosità in avanti della Roma scompare completamente.
Kessié è strabordante fisicamente ma anche impreciso nei controlli una buona partita condita dalla freddezza con cui calcia il limpido rigore del 2-1 guadagnato dal Papu.
Particolare che non ricordavo è D'Alessandro che entra e che, con il suo movimento principalmente sulla sinistra, fa crescere esponenzialmente la pericolosità dell'azione nerazzura, al solito una intuizione Gasperiniana che legge alla grande la partita.
Queste le notazioni tecniche a cui voglio aggiungerne alcune di altro tipo.
Rocchi era l'arbitro della partita, non commette errori significativi ma il suo modo di arbitrare mi fa parecchio innervosire, in occasione del rigore, solare per uno sgambetto a Gomez, è a meno di 10 metri con la visuale aperta e fischia senza indugio a testimoniare che il senso della posizione e la lucidità non gli facevano difetto. Dzeko era invece al limite del centrocampo pronto a scattare su una eventuale palla rilanciata dai compagni, eppure lo si vede imprecare all'indirizzo del fischietto bolognese e gli si legge sulle labbra un vaffa chiarissimo.
Un'altra considerazione è invece per l'altra romana, nel video ad ogni occasione di segnatura sugli altri campi appare il replay dell'azione che la ha generata (anche in Empoli Fiorentina con 2 pere dell'illusionista) la partita degli aquilotti è Lazio - Genoa con il primo tempo chiuso dai capitolini in vantaggio per 1-0. La ripresa si apre col pareggio dei rossoblu ma ecco che dopo pochi minuti un intervento in scivolata che prende in pieno la palla facendola rotolare in angolo, viene sanzionato con un calcio di rigore. Ecco un rigore così solarmente inesistente (molto di più dei due concessi contro di noi in questa stagione) offre la solita stampella vista più volte quest'anno (poi la partita si chiuderà sul 3-1).
Voglio chiudere con un commento generale, il secondo tempo della partita all'epoca come detto sopra, me la ricordavo come un grande match, inganni della memoria o semplicemente allora non eravamo ancora abituati alle prestazioni che si sono poi succedute nel corso delle stagioni e che ci hanno abituato così bene che quando una partita viene giocata solo "normalmente" (e magari meglio di quel 2 tempo) qualcuno trova da dire.
Senza essere masochisti, ricordiamo sempre da dove veniamo e dove siamo arrivati grazie alle intuizioni di una dirigenza che, sul campo, ha fatto cose che descrivere come straordinarie è riduttivo, prima ancora che di risultati, in termini di gioco e mentalità.