27/12/2019 | 09.09
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E’ il miglior sorteggio possibile. Ma il Valencia nasconde insidie

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La rivoluzione societaria, paventata in estate, si è concretizzata all'inizio della nuova stagione e ha portato agli addii del tecnico Marcelino e dei dirigenti Alemany e Longoria. Il presidente Lin ha fatto terra bruciata nonostante gli ottimi risultati degli ultimi dodici mesi (qualificazione in Champions e trionfo in Copa del Rey) e ha affidato la squadra ad Albert Celades, che è stato bravo a tranquillizzare l'ambiente, recitando un ruolo importante nel periodo di transizione. Una parentesi molto difficile, che gli spagnoli si sono lasciati alle spalle ottenendo ottimi risultati: il quarto posto in campionato è a quattro punti e soprattutto è arrivata un'insperata qualificazione agli ottavi di Champions, grazie al successo nello spareggio contro l'Ajax.

La prima preoccupazione di Celades è stata quella di non togliere certezze ai suoi giocatori. Il 4-4-2 tanto caro a Marcelino è rimasto il sistema di gioco di riferimento, ma il tecnico classe 1975 ha alternato spesso il 4-3-3. Non esiste un 11 titolare, perché gli infortuni hanno spesso privato il Valencia di elementi che sembravano indispensabili (da Kondogbia a Piccini fino a Guedes e Cheryshev); sono stati tanti, così, i calciatori coinvolti nel nuovo progetto tattico, e i risultati finora sono più che positivi. La stella, senza dubbio, è Rodrigo Moreno Machado: in estate sembrava al passo d'addio, e in effetti il suo trasferimento all'Atletico Madrid è saltato negli ultimi giorni. L'attaccante classe 1991 non si è lasciato condizionare dalla trattativa sfumata e si sta confermando a suon di reti e assist importanti. Il gol di Amsterdam ha regalato il passaggio del turno, adesso punta a confermarsi nella fase a eliminazione diretta, prima di concentrarsi sull'Europeo.

Esperienza e gioventù, un mix perfetto che l'Atalanta non dovrà sottovalutare. Gli orobici dovranno prestare particolare attenzione a Ferran Torres, uno dei talenti più limpidi del calcio spagnolo e internazionale. Classe 2000, è letteralmente esploso nella passata stagione, quando Marcelino lo utilizzò con grande continuità. Adesso, per l'esterno destro di Foios, sta arrivando la consacrazione: il rendimento in termini di gol e assist è già superiore rispetto all'annata passata. Leader del nuovo corso della Rojita, Torres potrebbe essere la chiamata a sorpresa di Luis Enrique per il prossimo Europeo. Del resto, personalità e giocate da campione non gli mancano affatto.

L'undici tipo (4-4-2): Cillessen; Wass, Gabriel Paulista, Garay, Gayà; Ferran Torres, Parejo, Coquelin, Guedes; Gameiro, Rodrigo

fonte tmw.com

By marcodalmen
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