11/10/2016 | 15.25
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Montolivo e la maleducazione che monta

Montolivo infortunato prima dei Mondiali 2014 - FOTO @TwitterSarà che è un ex atalantino, sarà che siamo molto sensibili sull'argomento, ma le porcherie girate contro Montolivo per il suo infortunio (prima allo Juventus stadio con la solita scellerata tifoseria bianconera e poi in rete) non ci sono piaciute per niente...

 

 

Da maidirecalcio.com

 

Non è certo un periodo facile per Riccardo Montolivo, reduce dalla rottura del crociato nella sfida contro la Spagna. Il centrocampista del Milan, infatti, la settimana scorsa si era infortunato in uno scontro di gioco. Le analisi dei giorni successivi, purtroppo, hanno confermato le prime diagnosi: rottura del crociato e stop di sei mesi. Ma mentre il calciatore rossonero si disperava per il suo infortunio, sul web migliaia di “tifosi” esultavano. Un gesto a dir poco scorretto e maleducato nei confronti di un ragazzo vittima di un grave infortunio.

Web scatenato

Montolivo non sarà certo il miglior centrocampista del mondo, ma l’augurio della morte è un qualcosa di esagerato. Fin dal primo momento, sui social network in molti si sono scatenati. Tanti hanno sentito l’indecente necessità di esultare o augurargli altri mali. Una situazione spiacevole, soprattutto per il giocatore stesso, che oggi ha risposto così: “Grazie di cuore a tutte le persone che hanno speso un pensiero per me…tifosi, colleghi, addetti ai lavori. È stato bello, in un momento così faticoso, ricevere così tanti attestati di stima e affetto – scrive il centrocampista del Milan, che fra oggi e domani dovrebbe lasciare l’ospedale -. E una carezza a tutti quelli che mi hanno augurato la rottura di tibia e perone, la rottura di tutti i legamenti e la morte…con l’augurio che la vita riesca a farvi crescere in educazione e rispetto dell’essere umano”.

Lo stadio in silenzio

A rendere reale ciò che stava succedendo sul web ci hanno pensato i tifosi dello Juventus Stadium. Uno scroscio di fischi ha accompagnato le lacrime del centrocampista, dolorante e disperato a terra dopo lo scontro. Una situazione assurda, oltre che ingiusta, nei confronti di un giocatore che ha sempre lottato per la causa Italia. Così come ingiusto e riprovevole il silenzio che ha accompagnato la sua uscita dal campo in barella.

 

Un silenzio assordante nelle orecchie di chi è rimasto colpito dall’infortunio. Un silenzio che ha evidenziato l’indifferenza e la gioia verso la sofferenza di Montolivo, simbolo, tra l’altro, degli ultimi anni azzurri. Questo però è soltanto il culmine di una vicenda che va avanti ormai da molto tempo, come sottolinea Gianluigi Buffon: “E’uno scempio, è scandaloso che Montolivo venga fischiato ogni volta che gioca con la maglia della Nazionale. E’ già la seconda volta che capita, bisogna insegnare ai tifosi il rispetto per i giocatori che hanno sempre mostrato attaccamento all’azzurro e che si sono procurati, come nel caso di Riccardo, anche due infortuni importanti per giocare con noi”.

Fondamentale

Davvero troppo per un calciatore che, nell’ultimo periodo, sta rendendo al di sotto delle sue possibilità. Effettivamente rispetto ai suoi primi anni, Montolivo sembra essersi un po’ perso. Doveva essere colui che avrebbe preso il posto di Pirlo, colui che avrebbe dettato i ritmi del centrocampo italiano. Le cose non sono andate del tutto come previsto, ma sicuramente l’ex Atalanta è stato fondamentale sia per i club in cui ha militato, sia per la nazionale. Con Prandelli, Montolivo era diventato una colonna portante della Fiorentina e della nazionale, ed era designanato come futuro campione azzurro. Gli ultimi anni viola e il trasferimento al Milan, poi, hanno un po’ spento l’interesse verso il giocatore. Con prestazioni al di sotto delle aspettative, infatti, Montolivo non è mai riuscito a conquistarsi la piena fiducia del pubblico rossonero.

Oggi, il centrocampista lombardo fatica a trovare la sua dimensione. La mancanza di fiducia dei suoi tifosi, i fischi e le critiche che lo hanno accompagnato negli ultimi anni certamente non lo aiutano. Con Montella, però, era tornato il perno fondamentale del centrocampo milanista, e sembrava che la cura del napoletano lo stesse rivitalizzando. L’infortunio lo coglie nel momento peggiore. Ritrovare la fiducia del pubblico e dei compagni gli garantirebbe una seconda carriera. Il suo ritorno è atteso da Montella e dai suoi compagni rossoneri per sotterrare quei fischi irrispettosi.

 

 

By staff
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