09/04/2021 | 07.37
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Muriel, il grande rimpianto della Fiorentina


A Firenze lasciò il segno, ma a Bergamo è esploso in tutto il suo talento. Torna al Franchi da ex, insieme ad Ilicic


Bastano 41 gol e 10 assist in 79 partite (44 da titolare) per considerarlo un rimpianto? Decisamente sì. Luis Muriel tornerà domenica a Firenze. Per la seconda volta da ex. Quanti dolci ricordi in quei sei mesi da gennaio a maggio 2019. E quanti colpi nell’ultimo anno e mezzo all’Atalanta. Un giocatore che ha preso consapevolezza nei propri mezzi, diventando un giocatore totale in campo italiano ed europeo. Arrivando a segnare anche contro il Real Madrid, o ad Amsterdam contro l’Ajax in Champions.

RILANCIATO. Di fatto, si può dire che il rilancio del colombiano sia partito da Firenze. Un po’ come Salah, giocatore poi esploso a Liverpool. Già, curioso e amaro il legame che tiene unite le storie di Luis e Momo. Due gioielli che la Fiorentina era riuscita a mettere in mostra ma che poi sono stati valorizzati altrove. Per l’egiziano si misero di mezzo carte private e tribunali, per Muriel a frenare la storia d’amore ha pesato il passaggio dai Della Valle a Commisso. C’era un riscatto a circa 13 milioni dal Siviglia già concordato, ma nelle settimane del cambio di proprietà non si concretizzò. E l’Atalanta fu lesta ad inserirsi e a portare a Bergamo un giocatore che sta facendo le fortune di Gasperini. Firenze è una città stupenda, da incanto: abitavo a piazzale Michelangelo, mi svegliavo la mattina e mi godevo un panorama incredibile che mi accompagnava per l’intera giornata”, ha ricordato qualche mese fa Muriel. “Sono cose che resteranno sempre impresse nella mia testa. Fino a quando, un giorno, il mio procuratore Lucci mi avvertì che l’Atalanta avrebbe voluto parlarmi. Ero in Brasile con la Colombia per la Coppa America, organizzarono una call conference. Dall’altra parte i Percassi padre e figlio. Ho chiamato Lucci e gli ho detto “andiamo lì, non ho più dubbi, firmo””.

CHE COLPI! A Firenze, dopo 13 gol e 7 assist in 65 partite al Siviglia, Muriel fece faville. Pur in una stagione complicata tra le ultime settimane di Pioli e il ritorno, disastroso, con Montella, dopo le dimissioni del tecnico ora al Milan. La doppietta, strepitosa, subito contro la Samp, poi quelli al Chievo, all’Inter, all’Atalanta, alla Lazio. Più in Coppa nel 7-1 clamoroso alla Roma e in semifinale due volte proprio contro l’Atalanta. Nove gol totali più due assist, anche se inframezzati da qualche battuta a vuoto. Ma in quella situazione e in quella Fiorentina era difficile fare di più.

I BACIONI E L’ADDIO. “Forse non è andata come avremmo voluto. Forse è finita nel modo più strano. Ma nessuno cancellerà mai dalla mia testa e dal mio cuore questi 5 mesi di Firenze. Di Viola. Di Fiorentina”, scrisse Muriel in una bella lettera dopo il suo addio. “Ci ho messo tutto me stesso, tra gol ed errori. Tra smorfie e bacioni. Ecco, quelli non me li dimenticherò mai. Così come il calore della gente che vive per la Fiorentina. Che soffre per la Fiorentina. E che spero con tutto il cuore possa tornare a sorridere prestissimo per le vittorie della Fiorentina. Grazie, perché mi avete fatto sentire a casa. Perché io e la mia famiglia ci siamo sentiti a casa. Perché porterò per sempre…un bacione, tutto mio, per Firenze”. Parole al miele che non cancellano un rapporto andato oltre i gol sul campo. Un giocatore che si è sentito rinato grazie alla maglia viola.

DIVENTATO BOMBER. Per poi diventare un bomber spietato nell’Atalanta. 18 gol in 34 partite dello scorso campionato, di cui solo 10 iniziate da titolare. Numeri pazzeschi. Ribaditi quest’anno: perché sono di nuovo 18 i gol in Serie A fin qui (più 7 assist), in 27 partite giocate di cui 12 da titolareTerzo nella classifica marcatori dietro a Ronaldo e Lukaku, con 7 gol in più rispetto al connazionale Zapata (che è partito dal 1′ in 20 occasioni). In più ci sono anche i 4 gol nelle ultime due edizioni in Champions. Numeri che lo stanno proiettando tra i migliori attaccanti in Italia e non solo. Numeri accompagnati a giocate di classe, accelerazioni, colpi di genio. Lo chiamavano ‘il piccolo Ronaldo’ quando era arrivato in Italia, Firenze lo ha assaporato per poco prima di vederlo andar via.

PERICOLO NUMERO UNO… CON ILICIC. E vederlo trasformato nell’ennesimo rimpianto. Domenica sarà il pericolo numero uno nell’Atalanta. Al Franchi rimase in panchina in campionato l’anno scorso, mentre giocò 90′ nella vittoria viola in Coppa Italia. Di fronte si ritroverà l’amico Pezzella, ma anche Milenkovic e Biraghi. Mentre al suo fianco Muriel avrà pure Ilicic, altra conoscenza viola. Uno che contro la Fiorentina da ex ha collezionato 4 gol e 2 assist in 8 incroci. Facendo ammattire i viola in particolare in quel doppio confronto in semifinale di Coppa Italia. Quando sfidò da avversario Muriel, ora compagno in un’Atalanta sempre miglior attacco del campionato. Decisamente un bel banco di prova per Pezzella e compagni.

fonte fiorentina.it
By marcodalmen
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