N.C.
E’ davvero difficile commentare il calciomercato estivo della Dea perché questa estate rispetto alle altre ha riservato davvero tante sorprese che non si vedevano da anni tutte insieme ed il risultato finale dopo 3 mesi di notizie, colpi di scena ed indiscrezioni ha lasciato l’amaro in bocca tanto da essere giudicato al momento non classificabile.
Ma andiamo con ordine e cominciamo con il capitolo allenatore che ha tenuto in ansia per quasi due mesi i tifosi atalantini, prima Reja, poi Maran e infine Gasperini con in mezzo una ridda di nomi comparsi sui media che hanno fatto da antipasto al futuro calciomercato.
E’ indubbio che il primo nome sul taccuino degli operatori neroazzurri fosse proprio Maran ed in tal senso sono arrivate conferme anche da Verona, poi peró i clivensi hanno deciso di non privarsi del loro allenatore considerandolo un valore aggiunto per la squadra e cosí si é cambiato obiettivo e grazie ad una ormai famosa cena con il patron del Genoa si é poi arrivati a Gasperini. Del nuovo allenatore vi abbiamo già fatto un focus tempo fa, un allenatore esperto che insegna calcio, ma che proprio grazie a queste sue indubbie qualità sembrerebbe poco incline a cambiare il suo credo calcistico in corsa e che predilige il modulo 3-4-3 (che in serie A adottano anche Genoa e Crotone). Ma il nuovo allenatore è arrivato a giugno quando ancora il mercato non era entrato nel vivo e c’era tutto il tempo per sistemare la squadra in armonia con il nuovo tecnico cosa che non sembra essere stata fatta completamente soprattutto dopo aver preso atto dell’esito delle prime 2 giornate di campionato.
Capitolo cessioni, ogni anno ci viene detto che per poter stare in serie A l’Atalanta oltre ai soldi dei diritti tv deve fare una o due cessioni eccellenti, ed in quest’ottica i tifosi atalantini si sono ormai rassegnati a vedere partire ogni anno alcuni dei propri beniamini, così quest’anno sono partiti De Roon e Cigarini a cui si devono poi aggiungere i mancati rinnovi di Paletta, Borriello e Diamanti. Se poi vogliamo allargare il discorso sull’anno dovremmo anche tenere in considerazione che a gennaio sono stati venduti Moralez e Denis. Tra questi ci sono uomini determinanti che hanno fatto la differenza nella Dea ed hanno contributo non poco alla salvezza.
E veniamo ai nuovi arrivi che non sono pochi: Paloschi, Zukanovic, Konko, Spinazzola, Petagna, Cabezas, Grassi, Berisha e Pesic nove giocatori che dovranno interpretare le indicazioni di Gasperini per cercare di salvare la Dea. Se vogliamo fare un paragone tra partenti e nuovi arrivi possiamo dire che sicuramente dal punto di vista numerico la squadra è coperta ma dal punto di vista tecnico qualitativo ci sono molte incognite o scommesse che dovranno essere verificate a campionato in corso e che per il momento non sembrano garantire lo stesso risultato.
Ci sono poi dei punti dolenti che dovranno essere verificati strada facendo, ai nuovi arrivi infatti vanno aggiunti quelli che sono rimasti ed i giovani di rientro dalla B e la squadra è fatta, ma tra questi alcuni giocatori che sono rimasti in rosa non sembrano molto in linea con la nuova gestione tecnica ognuno per diversi motivi: il primo è Sportiello di cui sappiamo ormai tutto, poi c’è il dilemma Pinilla che ci auguriamo di vedere presto in campo altrimenti le voci circolate in questi mesi sul suo rapporto con il nuovo tecnico prenderebbero decisamente fondatezza ed infine Stendardo finito ai margini del progetto tecnico di difesa e che come Sportiello ha visto sfumare proprio all’ultimo il proprio trasferimento altrove. Tre giocatori, non proprio gli ultimi arrivati che rischiano di fare molta panchina da qui a gennaio e che nonostante le dichiarazioni di facciata potrebbero rivelarsi una bella gatta da pelare per una squadra che deve salvarsi e sudarsi ogni domenica il risultato ed ha bisogno anche di loro per centrare la salvezza. Un discorso a parte va fatto per il Papu Gomez forse l'unico giocatore di qualità della Dea che nononostante l’insistenza del Sassuolo è rimasto in neroazzurro, in questo caso bisognerà vedere se il rinnovo del contratto sarà sufficiente per placare le sue aspirazioni di salto di qualità non effettuato in caso contrario saranno guai seri.
Infine restano i colpi mancati, a cominciare dal possibile ed auspicato ritorno di Paletta, poi Ricci, e tutta la pattuglia di esterni, e poi Quaison, El Kaddouri, Katai, Ciofani, Goldaniga, Gagliolo, Iturbe, Sylla, Alessandrini e così via tutti giocatori che adesso che non sono arrivati saranno dichiarati non oggetto del progetto tecnico ma che di fatto hanno riempito pagine e pagine di giornali e media per tutto il calciomercato estivo e che magari si sperava di portare a Bergamo proprio gli ultimi giorni di mercato. Mentre un plauso va invece fatto agli operatori di mercato atalantini per piazzare nelle varie serie i giocatori giovani e quelli ai margini della prima squadra che sono davvero tanti.
Ora il mercato è chiuso (anche se ci sarebbero gli svincolati) e toccherà all’allenatore far tornare i conti pertanto l’augurio è quello di riuscire a compattare il gruppo per fare risultato già contro il Torino, tuttavia è indubbio che quest’anno ci sono stati un po’ di intoppi ed imprevisti che non hanno consentito di operare al meglio e che potrebbero anche influire sul rendimento della squadra per i motivi sopra esposti.
Guardando però altrove possiamo dire che ci sono altre 5 o 6 squadre in serie A che nonostante il mercato almeno per ora sembrano alla portata della Dea e sono Crotone (4-3-3), Empoli (4-3-1-2), Palermo (3-5-2), Chievo (4-3-1-2), Pescara (4-3-2-1) e Bologna (4-3-3) e su queste bisognerà per il momento fare la corsa per centrare la salvezza.
Per chiudere ed avere un quadro un po’ più completo del mercato estivo vi riportiamo il dato economico complessivo estratto dalla Gazzetta dello sport di giovedì, dove si apprende che l'Atalanta a fronte di entrate complessive per 17 milioni di euro avrebbe speso 11 milioni con un saldo positivo di 6 mil.
Hanno fatto meglio della Dea il Torino con un saldo positivo di 30,9 la Juve con 23,5 mil. Udinese 18,2, Fiorentina 17,6, Empoli 15,8, Sampdoria 15,5 e Sassuolo 15,1.
Ma andiamo con ordine e cominciamo con il capitolo allenatore che ha tenuto in ansia per quasi due mesi i tifosi atalantini, prima Reja, poi Maran e infine Gasperini con in mezzo una ridda di nomi comparsi sui media che hanno fatto da antipasto al futuro calciomercato.
E’ indubbio che il primo nome sul taccuino degli operatori neroazzurri fosse proprio Maran ed in tal senso sono arrivate conferme anche da Verona, poi peró i clivensi hanno deciso di non privarsi del loro allenatore considerandolo un valore aggiunto per la squadra e cosí si é cambiato obiettivo e grazie ad una ormai famosa cena con il patron del Genoa si é poi arrivati a Gasperini. Del nuovo allenatore vi abbiamo già fatto un focus tempo fa, un allenatore esperto che insegna calcio, ma che proprio grazie a queste sue indubbie qualità sembrerebbe poco incline a cambiare il suo credo calcistico in corsa e che predilige il modulo 3-4-3 (che in serie A adottano anche Genoa e Crotone). Ma il nuovo allenatore è arrivato a giugno quando ancora il mercato non era entrato nel vivo e c’era tutto il tempo per sistemare la squadra in armonia con il nuovo tecnico cosa che non sembra essere stata fatta completamente soprattutto dopo aver preso atto dell’esito delle prime 2 giornate di campionato.
Capitolo cessioni, ogni anno ci viene detto che per poter stare in serie A l’Atalanta oltre ai soldi dei diritti tv deve fare una o due cessioni eccellenti, ed in quest’ottica i tifosi atalantini si sono ormai rassegnati a vedere partire ogni anno alcuni dei propri beniamini, così quest’anno sono partiti De Roon e Cigarini a cui si devono poi aggiungere i mancati rinnovi di Paletta, Borriello e Diamanti. Se poi vogliamo allargare il discorso sull’anno dovremmo anche tenere in considerazione che a gennaio sono stati venduti Moralez e Denis. Tra questi ci sono uomini determinanti che hanno fatto la differenza nella Dea ed hanno contributo non poco alla salvezza.
E veniamo ai nuovi arrivi che non sono pochi: Paloschi, Zukanovic, Konko, Spinazzola, Petagna, Cabezas, Grassi, Berisha e Pesic nove giocatori che dovranno interpretare le indicazioni di Gasperini per cercare di salvare la Dea. Se vogliamo fare un paragone tra partenti e nuovi arrivi possiamo dire che sicuramente dal punto di vista numerico la squadra è coperta ma dal punto di vista tecnico qualitativo ci sono molte incognite o scommesse che dovranno essere verificate a campionato in corso e che per il momento non sembrano garantire lo stesso risultato.
Ci sono poi dei punti dolenti che dovranno essere verificati strada facendo, ai nuovi arrivi infatti vanno aggiunti quelli che sono rimasti ed i giovani di rientro dalla B e la squadra è fatta, ma tra questi alcuni giocatori che sono rimasti in rosa non sembrano molto in linea con la nuova gestione tecnica ognuno per diversi motivi: il primo è Sportiello di cui sappiamo ormai tutto, poi c’è il dilemma Pinilla che ci auguriamo di vedere presto in campo altrimenti le voci circolate in questi mesi sul suo rapporto con il nuovo tecnico prenderebbero decisamente fondatezza ed infine Stendardo finito ai margini del progetto tecnico di difesa e che come Sportiello ha visto sfumare proprio all’ultimo il proprio trasferimento altrove. Tre giocatori, non proprio gli ultimi arrivati che rischiano di fare molta panchina da qui a gennaio e che nonostante le dichiarazioni di facciata potrebbero rivelarsi una bella gatta da pelare per una squadra che deve salvarsi e sudarsi ogni domenica il risultato ed ha bisogno anche di loro per centrare la salvezza. Un discorso a parte va fatto per il Papu Gomez forse l'unico giocatore di qualità della Dea che nononostante l’insistenza del Sassuolo è rimasto in neroazzurro, in questo caso bisognerà vedere se il rinnovo del contratto sarà sufficiente per placare le sue aspirazioni di salto di qualità non effettuato in caso contrario saranno guai seri.
Infine restano i colpi mancati, a cominciare dal possibile ed auspicato ritorno di Paletta, poi Ricci, e tutta la pattuglia di esterni, e poi Quaison, El Kaddouri, Katai, Ciofani, Goldaniga, Gagliolo, Iturbe, Sylla, Alessandrini e così via tutti giocatori che adesso che non sono arrivati saranno dichiarati non oggetto del progetto tecnico ma che di fatto hanno riempito pagine e pagine di giornali e media per tutto il calciomercato estivo e che magari si sperava di portare a Bergamo proprio gli ultimi giorni di mercato. Mentre un plauso va invece fatto agli operatori di mercato atalantini per piazzare nelle varie serie i giocatori giovani e quelli ai margini della prima squadra che sono davvero tanti.
Ora il mercato è chiuso (anche se ci sarebbero gli svincolati) e toccherà all’allenatore far tornare i conti pertanto l’augurio è quello di riuscire a compattare il gruppo per fare risultato già contro il Torino, tuttavia è indubbio che quest’anno ci sono stati un po’ di intoppi ed imprevisti che non hanno consentito di operare al meglio e che potrebbero anche influire sul rendimento della squadra per i motivi sopra esposti.
Guardando però altrove possiamo dire che ci sono altre 5 o 6 squadre in serie A che nonostante il mercato almeno per ora sembrano alla portata della Dea e sono Crotone (4-3-3), Empoli (4-3-1-2), Palermo (3-5-2), Chievo (4-3-1-2), Pescara (4-3-2-1) e Bologna (4-3-3) e su queste bisognerà per il momento fare la corsa per centrare la salvezza.
Per chiudere ed avere un quadro un po’ più completo del mercato estivo vi riportiamo il dato economico complessivo estratto dalla Gazzetta dello sport di giovedì, dove si apprende che l'Atalanta a fronte di entrate complessive per 17 milioni di euro avrebbe speso 11 milioni con un saldo positivo di 6 mil.
Hanno fatto meglio della Dea il Torino con un saldo positivo di 30,9 la Juve con 23,5 mil. Udinese 18,2, Fiorentina 17,6, Empoli 15,8, Sampdoria 15,5 e Sassuolo 15,1.
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