25/07/2021 | 18.30
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Nel mondo delle farfalle

Belen Rodriguez: la farfallina non è un marchio | DireDonnaQuello che vi riportiamo sotto è l'articolo che compare oggi su calciomercato.com, non esattamente un sito o blog parrocchiale ma uno dei piu' cliccati in questo periodo. E che di solito non spara cazzate come altri, tanto per intenderci.

Racconta quello che e' successo (lo striscione a Zingonia), lo paragona ad altre situazioni che non c'entrano niente e fa uscire l'opinione pubblica bergamasca atalantina ben diversa da quella che é.

Come quel famoso assunto che diceva che è tutto interconnesso e un battito d'ali di una farfalla in Brasile, per una serie di cause concomitanti, avrebbe potuto scatenare un uragano all'altra parte del mondo.

Dobbiamo ringraziare chi lo striscione l'ha pensato e installato? oppure l'assurda superficialita' di certe redazioni sportive lontanissime fisicamente e mentalmente dal nostro ambiente? Anche se lo striscione e' durato poco e' il pensiero quello che conta e, come Atalantini, non c'abbiamo fatto una gran bella figura. Grazie a chi?

E' vero che alcune componenti della societa' atalantina non sono ancora riuscite ad arrivare all'altezza di quella che va in campo e un certo malcontento, anzi meglio, una piccola situazione di disagio, per la situazione attuale e' comprensibile (ci riferiamo alle voci di mercato, alla mancanza di comunicazione e ad altre situazioni burocratiche legate al particolare campionato appena passato) ma la critica, fondamentale in ogni campo per una continua crescita, dovrebbe essere studiata, motivata e rispettosa (e dall'altra parte accolta e spiegata).

Tutte cose che in quello striscione è molto difficile riscontrare

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L'ARTICOLO DI CALCIOMERCATO.COM

I tifosi dell'Atalanta contestano Percassi, come milanisti e interisti con Berlusconi e Moratti: da non credere

Abbiamo visto Berlusconi contestato nel momento d'oro del Milan perché - una sola volta - non aveva condotto la campagna acquisti più folgorante d'Europa. E abbiamo osservato Moratti preso di mira dagli interisti a pochissimi mesi dal triplete di Mourinho. Pensavamo che niente avrebbe potuto sorprenderci in merito all'ingratitudine dei tifosi, invece quelli dell'Atalanta se ne sono usciti con questo striscione: "Abbonamenti, amichevoli, mercato: Percassi non sbagliare, c'è una città da rispettare". Al posto della doppia esse, nel cognome del presidente bergamasco, c'è il segno del dollaro, come a dire: pensi solo ai soldi.

RISULTATI E ASPETTATIVE - Ecco, lo ammettiamo: ci siamo sorpresi. Percassi pensa soprattutto ai soldi, come ogni imprenditore. Attraverso le sue ambizioni finanziarie, però, ha portato l'Atalanta a risultati mai raggiunti prima, inimmaginabili e anche - diciamolo - molto superiori rispetto alle potenzialità di una realtà come Bergamo. Che dovrebbe probabilmente galleggiare in Serie B (è la trentacinquesima città italiana per numero di abitanti) e invece si trova da anni ai vertici non solo nel nostro campionato, ma addirittura della Champions. Si dirà che i contestatori di Percassi sono pochi, senza però avere certezze in merito (in fin dei conti potrebbero essere pochi anche i laziali che contestano Hysaj per avere cantato "Bella ciao", ma il loro striscione è diventato un caso nazionale). E comunque già il fatto che a Bergamo ci sia qualcuno pronto a discutere una gestione modello come quella dell'Atalanta, perché ha una determinata politica sugli abbonamenti oppure perché pensa di vendere un giocatore, è francamente incredibile.
INGRATITUDINE - Non vogliamo ricordare qui i meriti di Percassi nella gestione dell'Atalanta, che sono indiscutibili, né beatificarlo, ci mancherebbe. E non vogliamo neppure mettere in discussione la libertà di ciascuno di prendersela con chi gli pare, a patto che lo faccia con modi civili. Permetteteci però di esprimere tutto il nostro sconcerto. Se a qualche tifoso bergamasco non va bene Percassi, il calcio può chiudere.
By staff
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