05/10/2020 | 17.50
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Nozze d'oro per il nostro calcio



Nuove percezioni accompagnano il crescente grado di considerazione che l’Atalanta sta acquisendo, grazie ai livelli qualitativi raggiunti.
E’ risaputo come la vita sia fatta a scale, ove c’è chi scende e c’è chi sale, ma l’esperienza diretta, ci illumina circa i vantaggi che, automaticamente si acquisiscono, marciando verso l’alto.

A partire dagli spazi che ci vengono riservati, un poco da tutti i media, che trovano facile innesco nel riempire colonne e pagine, frugugliando persino in minuzie che si colorino di nerazzurro. Eccezioni se ne trovano, come ha rilevato Feltri, citando un notiziario di RaiUno, dove, tra le partite relative agli anticipi dello scorso sabato, non si è dato cenno della nostra sonante vittoria sul Toro; ma noi, abituati da sempre a siffatte ‘sviste’, non abbiamo voluto dargli importanza. Permane, spero definitivamente, una diversa considerazione da parte degli organi arbitrali e di governo del calcio, dove, il semplice rispetto, era una voce minore, quantomeno nei nostri riguardi, sfociando spesso in danneggiamenti e penalizzazioni costanti, specialmente da parte dei soliti noti.

In effetti aspettative negative, riferite a giudici di gara, con grami precedenti nei nostri confronti, si sono svolte come abbiamo sempre auspicato, in giusti termini di equanimità.
Pare proprio che i rapporti siano cambiati, quasi frutto di un miglioramento respiratorio ottenuto al raggiungimento delle vette più impervie, che connotano migliorate condizioni di vita. Mettersi in mostra a livello europeo, quali interpreti primari del miglior calcio , deve aver indotto una revisione accrescitiva del grado di rispetto, ora allineato a quello della grande considerazione acquisita, in quanto, un diverso comportamento, potrebbe trovare amplificata risonanza, a grandi livelli, anche al di fuori dei confini nazionali.

Credo di poter tranquillamente asserire che, se ci trovassimo ancora nei panni di una cenerentola, di certo, non avremmo potuto accedere a questo genere di riguardi.
A questo punto, raggiunta la piattaforma del massimo credito, ci troviamo allineati agli altisonanti nomi di squadre prestigiose cui abbiamo sempre guardato con distacco ed ammirazione, per cui è divenuto possibile poter condividere opportunità ed appannaggi che si contendono. Pertanto è automatico rientrare , nella rosa dei candidati all’attribuzione del Pallone d’oro e Papu Gomez, che ha costruito la propria carriera, non lanciato da una grande compagine, ma, al contrario, facendo assurgere, con le proprie prodezze, la sua piccola squadra ai grandi palcoscenici del calcio, deve essere seriamente considerato.

Con la massima obiettività, avendo seguito le giocate di CR7 , raffrontandole alle prodezze del Papu, è facile dedurre,, oltre al pregio delle giocate individuali, quale maggior carisma rivesta la figura di Gomez, nell’ambito della squadra, rispetto a quello del bianconero.
E ora è tempo di osservare e di premiare il nuovo, abbandonando indiscutibili miti che, ormai da troppo vivono di immotivata rendita ed è pertanto auspicabile, giusto e doveroso, che vengano enfatizzate e riconosciute icone di rilevante valore, sino ad ora ingiustamente adombrate, quale, appunto, è il ruolo del capitano atalantino.
Gasperini ha acceso fari convergenti sulla grandezza di una piccola squadra, che ha saputo mettere ali, ben più robuste e possenti, rispetto al volo di un rapace, che taluni proditoriamente, lanciano in volo sul campo.
Non suonino stonate realtà incontrovertibili che dalla capitale bergamasca del bel calcio, richiamano attenzione e riconoscimenti prestigiosi, non meno di quanto meritati.

Il nerazzurro atalantino ha rimosso steccati e recinzioni che ne contenevano l’inusitata grandezza : conseguente il pensare che la propalazione debba avere i dovuti riscontri.
Li otterrà, con determinazione e volontà la squadra, ma ora necessita il conferimento del dovuto trofeo al suo capitano.

Papu Gomez si merita pallone d’oro.

Remo
By sigo
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