28/10/2025 | 14.30
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.Ol "Roby de Cisa'", l' "ex pero'...."

Oggi Roberto Donadoni ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport e raccontato il suo legame profondo con Atalanta e Milan, due squadre che rappresentano tappe fondamentali della sua vita sportiva. Ha poi espresso le sue impressioni sulla sfida che le due formazioni si apprestano a disputare a Bergamo.


Donadoni ha spiegato che ogni volta che vede Atalanta e Milan affrontarsi gli tornano alla mente molti ricordi. Con la maglia nerazzurra ha iniziato il percorso che lo ha portato nel calcio professionistico, mentre in rossonero ha realizzato i sogni che coltivava da bambino. Per lui, si tratta di due realtà diverse ma entrambe molto importanti.

Guardando al passato, ha ricordato come negli anni Ottanta la distanza tra i due club fosse enorme: l’Atalanta era una squadra di provincia, mentre oggi è diventata una società moderna e stabile, capace di giocare in Europa con continuità. Secondo Donadoni, questa crescita ha trasformato la sfida con il Milan in uno degli incontri più affascinanti del campionato.

Ha dichiarato di vivere questa vigilia con grande affetto per entrambe le squadre: oggi Atalanta e Milan si affrontano da pari, la Dea ha raggiunto un livello importante, mentre i rossoneri devono ritrovare la loro identità. In ogni caso, secondo Donadoni, sarà una partita intensa e appassionante, come piace a chi ama davvero il calcio.

Dice che pareggiamo troppo e segna meno rispetto al passato, ha sottolineato come resti tra i migliori attacchi del campionato e continui a creare molte occasioni. Per Donadoni sta svolgendo un buon lavoro nonostante le difficoltà legate ai numerosi infortuni e alla necessità di adattarsi a una rosa nuova. Riguardo alle recenti dichiarazioni di Carnesecchi, Donadoni ha invitato alla calma, affermando che certe questioni vanno risolte all’interno dello spogliatoio, confidando nella maturità sia del giocatore sia dell’allenatore. Per stasera ha indicato Lookman e Leao come possibili uomini decisivi. Si aspetta una partita aperta e combattuta, auspicando che entrambe le squadre giochino per vincere.

Sta di fatto che nel nostro ambiente "ol Roby de Cisa'" non e' rimasto amatissimo e forse meriterebbe di piu'. Perche'? forse per essersi "immerso" troppo in un Milan in un epoca nella quale i rossoneri vincevano tutto? gli si imputa di essersi allontanato troppo all'epoca dal nostro ambiente e di non essersi fatto piu' vedere nel momento in cui andava per la maggiore? (ricordiamo che fu mister in diverse squadre e anche CT della Nazionale).

Sta di fatto che per molti atalantini rimane un "ex pero'..." e ci piacerebbe capire il perche', sapeste spiegarcelo?

By staff
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