01/10/2022 | 10.00
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Osservare ed operare, ottimizzando - by ReMo

Nel corso dell’ultimo incontro ho esposto quali, a mio avviso, siano le possibilità da cogliere, per la nostra Dea, in relazione all’appannamento del gioco e dei risultati delle squadre più credibili del campionato, chiaramente in crisi. In particolare le pessime esibizioni espresse in campo europeo credo comportino notevoli perplessità tra i vertici calcistici nazionali che dovranno riesaminare i risultati atalantini, nel corso delle ultime esibizioni europee, stabilendo i giusti supporti, quali le protezioni arbitrali e quantomeno troncando la quantità dei danni, sino a qui perpetrati nei nostri confronti. I vertici del calcio nostrano, abituati a puntare sui cavalli vincenti e, vista la nostra posizione in classifica, si esimeranno dal sottrarre fieno alla nostra greppia. Lampante che sia diventato opportuno scommettere su una piccola ma pimpante, piuttosto che su delle grandi fatiscenti. Aggiungevo che, osservando attentamente l’evolversi di questa situazione, potrebbero ricrearsi presupposti che, in passato non abbiamo saputo raccogliere, per difetti nostri, aspramente vessati dai danni arrecatici dall’anonima arbitri. Qualora le cose si prospettassero in questa luce, servirà che il summit atalantino attizzi la miccia che il Gasp ha più volte richiesto, rimuovendo i pochi, ma gravi vuoti che si sono lasciati nella composizione dell’organico calciatori. A rendere ancor più pressanti queste considerazioni, lo squasso juventino induce ulteriori ed allarmanti possibilità, da cui dovremmo proteggerci. La posizione del loro mister sta complicandosi al peggio e la carenza del gioco e conseguenti risultati, non agevola la conservazione del suo ruolo. Ingaggiato a sette milioni annui, oltre ai bonus, l’acciughino non pare più in grado di portare a casa risultati e capitali necessari per risanare, o quantomeno impedire, il completo tracollo economico bianconero. Malgrado i costi da sostenere per accommiatarlo, prende consistenza la necessità di sostituirlo, prima con un traghettatore e da gennaio od a fine stagione rimpiazzandolo definitivamente. Il fatto spiacevole per noi è che la candidatura Gasperini pare prendere consistenza. Richiamando la sua vecchia militanza, la tribù piemontese si accingerebbe a tranciare un rapporto che noi non vorremmo mai interrompere. Indubbiamente l’opportunità presenta aspetti appetibili per Gian Piero, quali il ritorno a casa ed il prestigio, se ancora ne resta, di far parte di una grande società, proprio al raggiungimento dell’ultima fase di una carriera. Conosciamo tutti il grado di attaccamento che lega il nostro Gasp alla società ed alla popolazione bergamasca, ma non si possono avere dubbi sul fatto che la Juve, qualora fermamente interessata, giocherà pesante sul piatto della bilancia, proprio come fece Brenno, capo dei Galli, a Roma. Per dirimere la faccenda credo si debba riconsiderare il potenziamento della nostra Atalanta, nei termini esposti, creando una risorsa concreta che a Torino si dovrebbe reinventare, con tutte le precarietà e l’incertezza che il cambio comporta. Anche se la scottatura interista permane, la società atalantina sta probabilmente per giocare carte decisive per il futuro ed i giochi diventano impegnativi e determinanti. Si tratta di alzare giocoforza l’asticella o di schiantarla, ripartendo da zero. Sono certo che a Zingonia sappiano leggere le nuove prospettive e possano gestirle nella maniera migliore.
Giù le mani dal Gasp, cittadino bergamasco ed atalantino dentro. E forza Atalanta !

 

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