18/11/2021 | 14.21
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Palomino: "Per essere un giocatore da Atalanta devi avere anzitutto l’umiltà di ascoltare e il carattere"

Atalanta: se parte Palomino c'è l'idea Jhon Lucumi, colombiano del Genk - Sport - ilgiorno.it



José Palomino, difensore dell'Atalanta, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. Queste le parole dell'argentino autore di un inizio di stagione super.









Intervista a Josè Palomino


José Palomino, se le diciamo che in questi tre mesi lei è stato il migliore dell’Atalanta, forse assieme a Zapata?
«Le rispondo che sono contento, ma anche che posso stare meglio di così: dipenderà da me e da come lavorerò, non mi piace mai dire che sono al top».

Titolare in 13 partite su 16, e non solo per l’emergenza infortuni: se l’aspettava?
«Non è un diritto, ma mi aspetto sempre di giocare: tutte le partite possibili, il più possibile».

È al quinto anno con Gasperini: la cosa in cui l’ha fatta migliorare di più?
«Un po’ in tutto, dalla tattica alla mentalità. Ma oggi per essere un giocatore da Atalanta devi avere anzitutto l’umiltà di ascoltare e il carattere. Umile credo di essere sempre stato, oggi ho di sicuro un carattere più forte».

Si vede. Altri segreti?
«La capacità di concentrarmi di più, e quella si allena individualmente: la condizione mentale dipende solo da come sai gestirti».

Palomino sul ruolo in campo e sui gol


Meglio centrale o centrale di sinistra?
«Meglio oggi centrale, domani a sinistra, fra una settimana ancora al centro: era un problema all’inizio, oggi non più».

L’ultimo suo gol è stato il 3 marzo, contro il Crotone
«Mi manca e il mio obiettivo forte per questa stagione è fare gol. È un modo per aiutare la squadra e un obiettivo personale: non vuole crescere solo l’Atalanta, ma anche Palomino. Devo crederci di più, andarlo a cercare: nell’Atalanta i difensori hanno sempre segnato».

Una cosa in cui si sente Comandante, come la chiamano?
«Comandante della difesa mi piace: è bello sentirmi importante, lì dietro. Ma in questa squadra ce n’è più di uno che comanda in gara: De Roon, Freuler, Toloi...».

Lei a Zingonia e in 17 in giro con le nazionali: rabbia?
«Al contrario: vuol dire che la Dea è ormai una squadra di livello internazionale. A maggio mi sono allenato con Messi e Aguero: un privilegio. E se cresco ancora, potrà succedere ancora».

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A proposito di Argentina: nel 2019 il Boca Juniors la tentò. Se n’è più riparlato?
«No, è finita lì. Io non mi sbilancio mai sul futuro: oggi posso dire che voglio restare qui, fra un anno magari ho voglia di tornare in Argentina, anche se non credo. Oggi penso di stare ancora tanto all’Atalanta, poi un giorno dovrò ascoltare il cuore: lui sa sempre dirmi cosa fare».

fonte fantacalcio.it

By marcodalmen
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