07/07/2023 | 18.00
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Parlerà il campo

Prendiamo la stagione nella sua interezza: Marco Carnesecchi è rientrato dall'infortunio ed è cresciuto tantissimo. Si tratta di un portiere che mostra ancora ampi margini di miglioramento ed è ancora giovane, specialmente per il ruolo che ricopre. Insomma, un giocatore decisamente interessante.



Su di lui grava l’etichetta di “fenomeno", di "predestinato”, ma non si è certo affibbiato lui stesso tali appellativi. È un ragazzo determinato e consapevole dei propri mezzi, che però ha sempre dimostrato coscienza e umiltà, scegliendo di fare un ulteriore anno di B prima del grande salto, per sentirsi pronto al 100%. Una decisione per nulla scontata.



È un portiere che sa il fatto suo: spesso risulta decisivo, ma capitano delle partite nelle quali incappa in errori, qualcuno anche grave. D'altronde, quanti errori ha fatto Berisha qui a Bergamo? Quanti ne ha fatti Gollini? Quanti ne ha fatti lo stesso Sportiello? E Musso invece? Gli errori capitano per tutti e quelli del portiere, ovviamente, pesano più degli altri.



Parliamo pur sempre di un buon portiere: non è un fenomeno come qualcuno dipinge, ma senza alcun dubbio è un ottimo estremo difensore. È da Atlanta? Per me sì, merita di giocarsi le sue carte. Poi sarà il campo a parlare, ma sarà necessario dargli fiducia e, soprattutto, la possibilità di sbagliare, specialmente all'inizio (cosa che non è concessa a Musso).



Sicuramente può migliorare ancora molto, ma è più facile affinare determinati fondamentali a 23 anni per un portiere, che notoriamente raggiunge la maturità più tardi, rispetto a Juan (arrivato qui con l'etichetta di portiere di alto livello ma che non era in grado di stoppare la palla con il piede debole).

Fiducia a Carnesecchi.
By Paglia
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