27/09/2021 | 15.30
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Pazza (i)Dea - by Albo

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Negli ultimi anni ricordo poche partite di campionato  vissute così intensamente e ricche di emozioni, dove entrambe le fazioni hanno proposto idee di gioco convincenti, brillanti e spettacolari.

Inter Atalanta rappresenta “uno spot per il calcio italiano”, termine forse abusato da commentatori e professionisti, ma non in questo caso.

Dietro infatti si cela un sottile filo nerazzurro tra i meriti di una e i demeriti dell’altra, e il pareggio finale è diretta (e penso anche giusta) conseguenza di ciò che abbiamo visto, ma un pizzico di pazzia non manca mai in queste partite di cartello.

Per i padroni di casa, l’aggettivo “pazzo” è ormai abitudinario, ma col tempo hanno imparato a trovare anche un equilibro sopra questa loro follia.

La Dea invece con Gasperini nell’ultimo lustro ha imparato l’arte della disciplina, della tattica, del calcio totale e dell’ordine mentale, prima ancora che fisico, la follia delle precedenti gestioni è stata finalmente abbandonata.

C’è sempre però l’eccezione che conferma la regola, e in questo caso la regola è che nel calcio il fattore “imprevisto”, come nel monopoli, fa saltare il banco, gli schemi.

Un po’ come i fattori dei cambi fatti anzitempo, o della partenza sprint dell’Inter che ci hanno fatto vedere una Dea sempre propositiva, in palla, ma altalenante tra primo e secondo tempo.

Questa prestazione lungi da definirsi “pazza”, anzi, verrebbe da dire “inevitabile”, dati i valori tecnici delle due squadre, e lo spettacolo era assicurato già alla vigilia.

Pazzi semmai sono diventati i tifosi nerazzurri dopo il gol di Piccoli, o i simpatizzanti del bel calcio che sicuramente avranno goduto il doppio da esterni.

Alla luce di quanto accaduto, allora, vale la pena chiedersi se è da pazzi pensare che questa Atalanta possa lottare per lo Scudetto.

Stando ai meri numeri e a chi preferisce stare in equilibrio che sbilanciarsi, è ancora presto per dirlo, ma credetemi, come diceva Russell, la pazzia è molto più interessante, e quindi convincersi di non avere limiti, potrebbe rivelarsi il primo passo verso qualcosa di straordinario.

Una pazza idea, per una Dea che al contrario,  da sabato, ragiona seriamente sul suo futuro.  D’altronde la pazzia è relativa, e quindi chi decide quale debba essere al normalità per una Dea senza limiti?

 

Albo

 

 
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