08/07/2025 | 09.09
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Pazzini: "Sono stato sottovalutato"


Il debutto con gol era la mia specialità. Serie A, Nazionale maggiore, Under 21, Inter e anche al Levante, contro il Real di Ronaldo e Modric. Quell’emozione mi manca molto. Ha presente l’attimo prima del gol? Ecco. Ogni tanto ci penso". Lo dice Giampaolo Pazzini, intervistato dalla Gazzetta dello Sport per ripercorrere anche le tappe della sua carriera.

Pazzini, in carriera si è sentito sottovalutato?
"A essere sincero, sì. Ci ho messo del mio, non sono mai stato un personaggio, non mi sono mai auto-sponsorizzato. Sono sempre stato lineare, ecco. Poco… “pazzo”. Ma in alcune occasioni non ho avuto quel risalto che meritavo".

Si riferisce alla Nazionale?
"Avrei preferito giocare di più, soprattutto al Mondiale sudafricano. E non aver preso parte a Euro 2012 resta un rimpianto. Lo metto alla pari con la finale di Coppa Italia persa con la Samp e il preliminare di Champions col Werder. Il gol a tempo scaduto fu una mazzata".

Il miglior Pazzini si è visto alla Sampdoria?
"Sì, ma anche nel primo periodo all’Inter e Milan, dove segnai 11 e 15 gol. In blucerchiato sono tornato a fare l’attaccante come dico io. Merito di Mazzarri. Dopo un paio di partite mi disse di restare davanti, di non andare in giro per il campo. Io ero uno che all’inizio giocava di squadra, scendeva a centrocampo per prendere il pallone e cose così, ma lui mi fece cambiare. “Lascia i mediani, tu resta lì e la palla te la portano loro”. Nel 2010 siglai 19 gol".

La verità: oggi sarebbe la punta titolare dell’Italia?
"Non saprei, ma ai miei tempi le punte erano Toni, Inzaghi, Totti, Del Piero... io sono fiero di aver segnato 115 gol in Serie A nella loro epoca".

C’era anche Cassano. Il vostro segreto?
"“Siete come Mancini e Vialli’, ci dicevano. Godeva nel farmi fare gol, si era creata un’alchimia pazzesca. Passavano tutti il pallone a lui. Io ne toccavo pochi, ma segnavo. Antonio mi diceva di aspettare il pallone vicino alla porta. È stato l’anno migliore della mia carriera, avevo offerte dalla Germania, dalla Russia, dall’Inghilterra".

Poi Inter e Milan, Moratti e Berlusconi.
"Due signori. Non esistono più persone così. Purtroppo in entrambe le occasioni sono stato un po’ sfortunato, essendo arrivato alla fine di un ciclo. All’Inter finimmo secondi, mentre al Milan mi trovai bene con Allegri. Ho sempre apprezzato il suo modo di dirti le cose in faccia".

By marcodalmen
28 commenti
Alexfolle
08 Luglio 2025 | 23.11

sottovalutato ?

madonna
08 Luglio 2025 | 21.47

Che schifo….vai alla fiorentina bigol

wildkaos
08 Luglio 2025 | 14.45

Mai piaciuto come personaggio...Mai sentito dire grazie ATALANTA che mi hai fatto crescere e sbocciare....In più quando ci segnava da avversario aveva un'entusiasmo ANORMALE, da vero stronso !!! Per me ha ottenuto fin troppo per quello che meritava....

pappo75
08 Luglio 2025 | 13.58

...se lo dice lui...

eligio71
08 Luglio 2025 | 13.51

Pota.....

BRENNO71
08 Luglio 2025 | 13.49

...d'estate senza campionato va bene pure un ex...

moreto
08 Luglio 2025 | 13.47

Sarebbe stato nemmeno un giocatore da serie A senza l’ATALANTA e Favini . Ma rispetto e riconoscenza sono due sostantivi  assenti  nella sua testa che già di suo ha poco peso specifico perchè dotata di un cervello mai evoluto 

albisarnico
08 Luglio 2025 | 13.09

Quando i comensa con “ai miei tempi”…😅😅😅

corra1907
08 Luglio 2025 | 12.45

Vero. Basso profilo mediatico che non lo ha aiutato. Oggi sarebbe titolare in nazionale 

patatinaliscia

In risposta a: corra1907

08 Luglio 2025 | 12.51

A dimostrazione del livello della nazionale di calcio 

patatinaliscia
08 Luglio 2025 | 12.25

Chesto che lè unoter Gomez....

CRI BG
08 Luglio 2025 | 12.24

Poteva fare di più'? Non lo so......So di certo che e' andato via da Bergamo per fare panchina a Firenze, per me, doveva restare ancora qua a "farsi le ossa". 

Alex7
08 Luglio 2025 | 11.56

Offre una sua interpretazione sulle sue vicende calcistiche. A mio avviso ha fatto una carriera al di sotto di quanto prometteva all'Atalanta. Esordio in A con doppietta al Lecce dopo una promozione in cui si era messo in luce, finisce alla Fiorentina dove inizia con il botto ma poi si perde un po' (al tempo Firenze era appena dietro le grandi). I suoi goal li ha sempre fatti ma senza mai dare l'impressione di essere un giocatore da Nazionale. Lo paragonavano a Vialli per il suo modo di stare in campo ma non è mai arrivato a quei livelli. Il giornalista gli dice che oggi probabilmente giocherebbe in Nazionale. Questo significa che il calcio italiano non è messo bene, esclusa la scuola dei portieri. Venne venduto subito a gennaio senza aspettare, nella famosa stagione con Delio Rossi. Ultima cosa. Non c'entra niente essere personaggio o meno se i goal li segni. Un attaccante può anche non essere personaggio ma essere rispettato. Prendiamo ad esempio Zola (non un attaccante, giocatore comunque offensivo), ha sempre lasciato parlare il campo. O attaccanti come Lewandoski o Kane. Sono rispettati perche' hanno doti calcistiche che Pazzini non aveva. Bravo sì, risaltava in una medio-piccola, ma non certamente un TOP.

Alex7

In risposta a: Alex7

08 Luglio 2025 | 12.17

Aggiungo una cosa. Deve ringraziare l'Atalanta e Favini che lo hanno fatto crescere e lanciato nel calcio che conta. Più intelligente Filippo Inzaghi che rinunciò alla panchina a Parma per giocare titolare qui. Pazzini preferì stare dietro a Toni e Mario Gomez, quando una o due stagioni di assestamento/gavetta in una realtà piccola avrebbe giovato non poco alla sua carriera.

Ribo80
08 Luglio 2025 | 11.55

A me l'esultanza di un ex sinceramente adesso ferisce poco. Qualche anno fa i giocatori restavano più anni in una squadra e allora ci si affezionava di più. Oggi un giocatore a 26/27 anni ha cambiato mediamente 5/6 squadre, sarebbe una forzatura che troverei quasi irrispettosa. 

ronny52
08 Luglio 2025 | 11.36

Per il suo modo di correre sulle punte dei piedi lo chiamavo Fracci.

Da noi pochi rimpianti.

Luca86
08 Luglio 2025 | 10.45

Era meglio un post sulla maschera vaginale sponsorizzata da Belen su IG che sta notizia acchiappa insulti sul Pazzini 

orobic68
08 Luglio 2025 | 10.35

Con tutto il rispetto per lo staff, non capisco il senso di questi post.

TheMajor
08 Luglio 2025 | 10.14

pazzini inkulet

Mome
08 Luglio 2025 | 09.53

Davvero fastidiosa la assoluta mancanza di considerazione per la Dea 

Nemesis68
08 Luglio 2025 | 09.12

Considerato che in tutta l'intervista l'Atalanta non viene citata manco per sbaglio, direi che si poteva pure evitare eh .... altro ex-riconoscente che quanto ci faceva gol sembrava avesse vinto la Coppa dei Campioni, tra l'altro.

Falena

In risposta a: Nemesis68

08 Luglio 2025 | 09.42

Mi hai anticipato, ho pensato esattamente le stesse cose.La critica è tutta per il "pazzo",non ricordo di averlo mai sentito parlar bene di chi cmq gli ha spianato il percorso della vita, magare so me che sbaglie ne...Indubbio buonissimo giocatore,ma a gratitudine magari molto meno!

Claudiopaul70

In risposta a: Nemesis68

08 Luglio 2025 | 11.44

Senza offesa ma non sono del tutto d'accordo, se non esultano hanno la sindrome di Quagliarella, se esultano sono delle merde, tutti i giocatori che vanno via e ci segnano sono sempre trattati alla stregua di ingrati. Che sia Vieri, che sia Bonaventura , Pazzini o Montolivo poco cambia. È andato via, ha fatto la sua carriera, arrivederci e grazie 

Nemesis68

In risposta a: Claudiopaul70

08 Luglio 2025 | 12.17

Parere rispettabile, ma esiste una via di mezzo ... Pazzini è uno di quei giocatori che, senza apparenti motivi, ha sempre mostrato un'esultanza "eccessiva" quando ci segnava, cosa che molti altri ex non hanno fatto pur senza farsi contagiare dalla sindrome di Quagliarella (che sono il secondo, dopo Farabundo, a non sopportare considerandola irrispettosa verso gli attuali tifosi per i quali il calciatore gioca). Potevo comprendere Signori, che da bergamasco scartato dall'Atalanta ha evidentemente sempre avuto un moto di rivalsa "speciale" verso i nostri colori, ma quelli come Pazzini, onestamente non li ho mai compresi.

Tony1907_74

In risposta a: Nemesis68

08 Luglio 2025 | 12.26

Mi metto anche io tra quelli che non sopportano chi ha la sindrome di Quagliarella, io quando ci segnano gli ex e non esultano mi incazzo ancora di più.

GreteLuna

In risposta a: Tony1907_74

08 Luglio 2025 | 23.02

Vero là sindrome di Quagliarella. Se mi segnano contro Pazzini o Kessie ed esultano la trovo normale e non mi incazzo. Se mi esulta un Zampagna ci rimango malissimo 

albisarnico

In risposta a: Nemesis68

08 Luglio 2025 | 13.12

Esatto, esistono anche le vie di mezzo. E di ex che ci hanno fatto gol senza esultare come matti o “alla Quagliarella” , ce ne sono stati eccome.

AntPans

In risposta a: Nemesis68

08 Luglio 2025 | 14.25

Vero, non è una questione di quagliarella o esultanza esagerata.

per esempio, in questa intervista, dove ha parlato di tutto poteva avere una parola verso l’Atalanta che lo ha lanciato.

ma forse non glielo hanno chiesto