Pelle di serpente
E' incredibile quanto Sartori continui ad essere uguale a se stesso
D'altro canto non ha certamente piu' un'eta' tale che permetta cambi di direzione comportamentali improvvisi. Oltre ovviamente ad aver maturato un'esperienza sul campo senza pari nel suo settore
Non so neanche chi gli abbia affibiato per primo il nomignolo di "Cobra" e sarei felice se fosse partito da questo sito, sta di fatto che il paragone con il rettile calza a pennello, è perfetto
Stamattina pare abbiamo chiuso per Lovato, trattativa mai citata nemmeno una volta nei mille rivoli del fiume della Rete nei giorni scorsi. Un morso, veloce, rapido e silenzioso di Sartori, del Cobra appunto. Tipico, solito, ineludibile, finale.
In questi giorni il silenzio della societa' è stato visto spesso come un difetto, una carenza e sotto un certo punto di vista lo è. Pero' è un difetto che nulla toglie all'efficacia di una societa' ed alla sua espressione sul campo. E' un di piu' e noi bergamaschi, cosi' poco affini ai discorsi piuttosto che ai fatti, dovremmo apprezzarlo particolarmente. Poi ci sarebbero da fare mille distinguo.
Il mio pensiero va alla categoria dei giornalisti, cosi' spesso maltrattati eppur costretti a mille capriole per portare a casa quattro palanche. Con l'esplosione della Rete la categoria si è corrotta come previsto gia' una ventina d'anni fa. Corrotta nel senso che a grandi professionisti sono stati affiancati tanti sprovveduti che il giornalismo non lo san fare. Ecco allora, tra diverse news di ottima fattura, mille notizie basate su sensazioni, sul sentito dire, se non sul niente. Costretti dal mercato dell'editoria. Li capisco bene, anche noi che giornalisti non siamo ma semplici tifosi, riscontriamo quasi piu' accessi adesso che al tempo del campionato.
Noi e loro veloci ad aggirarci frettolosamente tra le news come cavie da laboratorio alla ricerca di cibo e di riparo. Terreno fertile per i predatori, figuriamoci per un Cobra, appunto.
Calep
D'altro canto non ha certamente piu' un'eta' tale che permetta cambi di direzione comportamentali improvvisi. Oltre ovviamente ad aver maturato un'esperienza sul campo senza pari nel suo settore
Non so neanche chi gli abbia affibiato per primo il nomignolo di "Cobra" e sarei felice se fosse partito da questo sito, sta di fatto che il paragone con il rettile calza a pennello, è perfetto
Stamattina pare abbiamo chiuso per Lovato, trattativa mai citata nemmeno una volta nei mille rivoli del fiume della Rete nei giorni scorsi. Un morso, veloce, rapido e silenzioso di Sartori, del Cobra appunto. Tipico, solito, ineludibile, finale.
In questi giorni il silenzio della societa' è stato visto spesso come un difetto, una carenza e sotto un certo punto di vista lo è. Pero' è un difetto che nulla toglie all'efficacia di una societa' ed alla sua espressione sul campo. E' un di piu' e noi bergamaschi, cosi' poco affini ai discorsi piuttosto che ai fatti, dovremmo apprezzarlo particolarmente. Poi ci sarebbero da fare mille distinguo.
Il mio pensiero va alla categoria dei giornalisti, cosi' spesso maltrattati eppur costretti a mille capriole per portare a casa quattro palanche. Con l'esplosione della Rete la categoria si è corrotta come previsto gia' una ventina d'anni fa. Corrotta nel senso che a grandi professionisti sono stati affiancati tanti sprovveduti che il giornalismo non lo san fare. Ecco allora, tra diverse news di ottima fattura, mille notizie basate su sensazioni, sul sentito dire, se non sul niente. Costretti dal mercato dell'editoria. Li capisco bene, anche noi che giornalisti non siamo ma semplici tifosi, riscontriamo quasi piu' accessi adesso che al tempo del campionato.
Noi e loro veloci ad aggirarci frettolosamente tra le news come cavie da laboratorio alla ricerca di cibo e di riparo. Terreno fertile per i predatori, figuriamoci per un Cobra, appunto.
Calep
By staff