Percassi: "A Dublino con sei ragazzi del Settore Giovanile: è il nostro grande successo"
La notte della finale di Europa League è stata magica, sfidavamo il Bayer Leverkusen che non aveva mai perso in più di 50 partite. Fino alla fine abbiamo sofferto, ma poi gioito per qualcosa di incredibile". Parole e pensieri di Luca Percassi, amministratore delegato dell'Atalanta che ha parlato quest'oggi dal palco del Festival dello Sport a Trento. "Le belle parole di Ceferin sono qualcosa che gratificano, non siamo una grande realtà e per questo motivo quelle parole sono a maggior ragione motivo d'orgoglio e soddisfazione. Il calcio è meritocrazia, alla fine le cose te le conquisti sul campo e il fatto che l'Atalanta per la prima volta abbia vinto in campo internazionale credo abbia fatto bene a tutto il calcio italiano".
L'Atalanta oggi è riconosciuta come modello da seguire?
"Grazie a chi lo dice, ma abbiamo la nostra identità e non sarebbe forse replicabile in altre città".
Poi in un altro passaggio: "Il Decreto Crescita è stato uno degli elementi che ci ha permesso di attrarre dei calciatori dall'estero. Abbiamo avuto varie squadre finaliste nelle competizioni europee, la Fiorentina e l'Inter, questo a dimostrazione del fatto che la qualità del calcio italiano non è bassa. Una delle cose più belle della notte di Dublino è stato avere sei ragazzi del Settore Giovanile tra i protagonisti. Un'altra cosa che mi permetto di aggiungere è che la tutela del Settore Giovanile è un elemento fondamentale per darci un futuro".
Un pensiero sulla fine dei lavori al Gewiss Stadium?
"Nel 2017 lo abbiamo comprato e ora inaugurato, siamo orgogliosi di questo. Ci stupisce che in Europa vediamo città bruttissime e stadi bellissimi, in Italia accade l’opposto. Lo stadio in molti casi non rappresenta il valore della città. Dobbiamo voler bene al calcio. Non esiste poi che ci sia il fenomeno della pirateria, che uccide il calcio. La fortuna dell’Atalanta ripeto è anche confrontarsi con altre realtà e poi seguire nostre determinate caratteristiche".
E infine: "Il calcio è un fenomeno sociale talmente importante che noi tutti iniziamo a selezionare i bambini a 6-7 anni, la società sportiva rappresenta nell'educazione di un ragazzo qualcosa che lo accompagna per tantissimi anni. La tutela del settore giovanile è la tutela del nostro futuro: le più grandi soddisfazioni le raccogliamo nella quantità dei ragazzi che escono dal settore giovanile formati e quella formazione se la porteranno dietro per tutta la vita, a prescindere dal lavoro che faranno".
fonte tmw.com