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Percassi, Gasp, Pagliuca: perché l'Atalanta capolista non è una meteora di fine estate

5 novembre 2000:

Alle settima stagione consecutiva sulla panchina bergamasca, Gasperini sta cambiando pelle alla squadra, forte del mercato senza precedenti condotto dalla società, rafforzata dalla partnership bostoniana. Investimenti massicci (110 milioni); linea verde; ritorno alla base dei ragazzi di Zingonia che ricalcano le orme di Scalvini. E in campo la metamorfosi tattica della squadra, diventata più cinica nella gestione delle partite e sorretta da una condizione atletica sempre più ottimale

Meno ventisette punti alla salvezza. Attenendoci rigorosamente al mantra Quota 40 di Antonio Percassi, strumento del pensiero nerazzurro che funziona da dodici anni, da quando egli è ritornato al vertice del club, è lecito affermare quanto l'Atalanta sia sulla buona strada. E pazienza se da lunedì sera, sui cellulari bergamaschi impazzi una sola suoneria dal ritornello martellante: sa-lu-ta-te-la-ca-po-li-sta. D'altra parte, è davvero difficile contenere l'euforia dell'ambiente di fronte a un evento atteso da 58 anni. Da tanto tempo, la Dea non si ritrovava in testa al campionato da sola, stavolta dopo 5 giornate; il 20 settembre 1964 fu capolista dopo la seconda, ma il primato durò soltanto un turno, l'allenatore era l'indimenticabile Ferruccio Valcareggi.

Alla settima stagione consecutiva a Bergamo, Gasperini (296 partite alla guida della squadra: 153 vittorie, 75 pareggi, 68 sconfitte, percentuale di successi 51,69%, cioè ha vinto una partita su due), ha cambiato pelle alla squadra: meno propensione allo spettacolo, maggiore concretezza e cinismo nel vincere partite tignose come quella di Verona o di Monza. E una nuova, potente linea verde, grazie ai massicci investimenti sul mercato (in entrata, spesi 110 milioni di euro: riscattati Boga e Demiral per complessivi 50 milioni; Højlund, 19 anni, 17 milioni; Soppy, 20 anni; 10 milioni; Ederson, 23 anni, 18 milioni; Lookman, 24 anni, 15 milioni), al ritorno alla base di Ruggeri, 20 anni, Okoli, 21 anni; Zortea, 23 anni, tutti cresciuti nel vivaio e già sulle orme di Scalvini, 18 anni.

In società, la partnership con Steve Pagliuca e i soci bostoniani che hanno avuto la saggezza di confermare in toto il gruppo dirigente dove spicca la figura di Luca Percassi, 42 anni, amministratore delegato da dodici, all'attivo sei utili consecutivi di bilancio, il quarto fatturato dell'ultima Serie A e un ruolo sempre più importante anche nella stanza dei bottoni della Lega di Via Rosellini. In campo, la consapevolezza, da qui a metà novembre, di giocare sei partite in meno rispetto alle rivali impegnate nelle coppe europee e chiamate in campionato  ogni tre-quattro giorni. Gasp, invece, dispone di una rosa ampia e competitiva che può allenare ogni giorno a Zingonia, accelerando l'inserimento dei nuovi arrivati. La Cremonese domenica prossima in casa e lo scontro diretto con la Roma, all'Olimpico nel turno successivo saranno già due probanti controprove delle ambizioni bergamasche. Come dice Gasperini"il primato? Vediamo di farlo durare il più a lungo possibile".

fonte corrieredellosport.it
By marcodalmen
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