Della Nazionale italiana giuoco calcio, mi interessa gran poco.
Non ho mai indossato berretti tricolore da giullare e non ho mai dipinto il volto con i colori della nostra bandiera.
Il mio spirito di appartenenza è sempre stato legato all'Atalanta, che di per sé dimostra il mio attaccamento alla nostra terra, e quindi all'Italia.
Ma c'è un ma.
Durante i mondiali di calcio, ci si ritrova tutti insieme a casa di amici, si ride, si scherza e si guarda la partita con la scusa di stare insieme.
Si rema tutti dalla stessa parte, atalantini juventini milanisti interisti ecc ecc...
E il coinvolgimento è trasversale, ci sono donne che chiedono ancora la regola del fuorigioco, la mamma che ti chiede "a che ora giochiamo?", o la nonna che ti parla di Paolo Rossi o Tardelli.
Nell'82 da bambino e nel 2006 da adulto ho gioito più per la gioia altrui che per la mia.
Ero certamente soddisfatto della vittoria conseguita, ma durante i caroselli non ero certamente coinvolto. Mi interessava vedere la follia degli altri, osservare quelle persone che durante i restanti quattro anni non seguono le vicende del calcio.
Le pause campionato a causa della nazionale le odierò sempre, io vado all'Atalanta.
Ma stasera tiferò Italia, perché le serate con gli amici vanno salvaguardate.

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