31/03/2017 | 10.55
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Petagna: “Una notte indimenticabile”

 «Notte indimenticabile l’esordio azzurro» ha postato Andrea Petagna su Istagram subito dopo la “prima” con la maglia della Nazionale all’Amsterdam Arena nel test vinto martedì sera contro l’Olanda. Ingresso in campo al 24’ del secondo tempo al posto di Eder, oltre 20’ in un momento delicatissimo della partita visto che c’era da difendere il vantaggio maturato nel primo tempo e il ct Ventura proprio questo voleva da lui, tenere palla sfruttando anche le sue grandi doti fisiche. Un triestino nella nazionale maggiore esattamente dieci anni dopo Max Tonetto: un sogno è diventato realtà.

Andrea Petagna, è appena tornato da Amsterdam: con quali emozioni?

Se penso che un anno fa giocavo in serie B... E’ successo tutto così in fretta: il passaggio all’Atalanta, questo ottimo campionato di tutta la squadra, la chiamata nella Nazionale maggiore, Amsterdam con quella coreografia pazzesca all’ingresso delle squadre in campo...

Il ct Ventura le aveva preannunciato il debutto?

No, sinceramente non lo sapevo. Ci speravo, avevo sentito dentro di me che gli allenamento di Coverciano erano andati come dovevano andare. Devo ringraziare il mister per la fiducia che mi ha dato facendomi giocare.

Ecco, il ct Ventura: com’è visto da vicino?

Un grande tecnico, un grandissimo motivatore. Ma tutto il gruppo è eccezionale e farne parte è un vero onore.

Per il quale deve ringraziare...

...innanzitutto il mister Gasperini: davvero, a Bergamo mi ha cambiato la vita. E poi tutta l’Atalanta.

I giornalisti di Bergamo dicono che lei è subito diventato un idolo assoluto. Eppure proprio la domenica in cui è poi arrivata la convocazione in Nazionale, dopo la partita con il Pescara, lei era sbottato, lamentandosi di non riuscire a segnare quanto vorrebbe...

E’ vero, e non è la prima volta che mi arrabbio con me stesso! Sì, sono io che chiedo tantissimo a me stesso anche se poi devo dire che al primo anno di A aver già fatto 5 reti, beh, direi che non è male.

Lo sa che erano proprio dieci anni che non c’era un triestino in Nazionale?

Sì, me l’avevano detto. Pensi che quando ero bambino vedevo sempre Tonetto in estate al bagno che tutti e due frequentavamo, al Saturnia... Dieci anni senza un triestino in azzurro: che dire, un po’ conta anche semplicemente la sfortuna, un po’ le disgrazie della Triestina (ma adesso vedo che Milanese sta facendo davvero bene, speriamo possa tornare quanto prima su quei palcoscenici che più le competono) e un po’ conta anche il nostro essere così decentrati geograficamente. Tante volte gli osservatori non arrivano fino a Trieste...

Lei aveva lasciato Trieste piccolissimo.

Avevo iniziato al Domio, ma a 8 anni ero già all’Itala San Marco, a Gradisca. Poi ci fu anche il passaggio al Donatello, a Udine, prima di arrivare al Milan. Era stato papà a portarmi a Gradisca: aveva visto lungo, non finirò mai di ringraziarlo.

Suo fratello Simone si sta facendo largo nella juniores della Triestina...

E’ un po’ che non lo vedo giocare, ma, povero..., credo che non sia facile per lui giocare a calcio essendo il fratello di un giocatore che è già arrivato in serie A. Simone comunque è un bravissimo ragazzo.

Nel futuro di Andrea Petagna invece cosa c’è? Si dice che i giovani dell’Atalanta saranno le stelle del prossimo mercato.

Mah, io arrivando a Bergamo ho firmato un contratto di cinque anni con l’Atalanta e adesso con tutti i miei compagni sono concentrato solo sul raggiungimento dell’obiettivo Europa. Cosa succederà di questa rosa in estate? Penso che dipenderà tutto da come finirà il campionato. Il mio sogno è conquistare un posto in Europa e il prossimo anno di giocarci nell’Atalanta con tutto questo gruppo di ragazzi.

fonte ilpiccolo.it

By marcodalmen
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