Pirateria, 4 italiani su 10 usano servizi illegali: danni per 2 miliardi nel 2023
Gli illeciti calano rispetto al 2022 (-7,5% nel 2023), ma i numeri della pirateria continuano a fare suonare l’allarme: 2 miliardi di euro di ricavi persi per l’intera economia, con un impatto sul PIL per circa 821 milioni di euro e una contrazione dei posti di lavoro pari a circa 11.200 unità. Una mannaia che si abbatte anche sull’Erario, con 377 milioni di mancati introiti fiscali per le casse dello Stato.
Sono questi i dati che emergono dalla nuova indagine condotta da Ipsos per conto di Fapav – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali. Fra chi, interpellato nell’indagine, ha ammesso di aver commesso almeno un atto di pirateria (il 39%, praticamente 4 italiani su 10) fruendo illecitamente di film, serie o fiction Tv, programmi o sport live, il 79% ha dichiarato di aver chiaro che si tratti di una pratica illecita, rappresentando un reato.
Dall’altra parte il 47% degli italiani – quasi uno su due – non è perfettamente consapevole della gravità del fenomeno e degli impatti di questa pratica. Quasi un anno fa, l’8 agosto 2023, è entrata in vigore la nuova legge antipirateria che prevede multe fino a 5mila euro per “gli spettatori” che riproducono «quantità notevoli di opere o materiali protetti», pene da sei mesi fino a tre anni di reclusione e una multa fino a 15mila euro per chi trasmette illegalmente i contenuti in streaming.
Il quadro, insieme al nuovo regolamento AgCom dello scorso anno, ha rappresentato una novità importante, anche perché grazie alla piattaforma “Piracy Shield” si è potuto dare il via, nella pratica, ai blocchi degli IP dei siti pirata in 30 minuti dal lancio della segnalazione da parte dei broadcaster.
Piattaforma che tra l’altro si prepara già ad andare in pensione, per fare spazio ad una fase due. Lo ha annunciato il commissario dell’AgCom Massimiliano Capitanio, intervenuto nel panel “Il metaverso della pirateria”, moderato dal direttore di Calcio e Finanza Luciano Mondellini, durante il Festival della Serie A che si è svolto a Parma nel weekend del 7-8 giugno.
La pirateria rappresenta intanto un’emergenza. La scorsa settimana un’operazione della Guardia di Finanza ha colpito una rete di 13 persone che diffondevano illegalmente contenuti coperti da diritto d’autore dopo aver rubato le password dei sistemi informatici di Sky Italia. Schermi oscurati per 1,3 milioni di utenti.
In totale si stimano ancora circa 319 milioni di atti di pirateria contro i 345 milioni del 2022 (-7,5%). Le Iptv illecite rappresentano una delle forme preferite da circa 11,8 milioni di italiani (23%); seguono lo streaming con il 18% e il download con il 15%. La stima del danno economico potenziale per le industrie dei contenuti audiovisivi ammonta a circa 767 milioni (+14% rispetto al 2021, anno dell’ultima rilevazione complessiva). Considerando solo lo sport live, a fronte di un’incidenza della pirateria stabile, gli atti crescono rispetto al 2021 (+12%) superando i 36 milioni con un danno economico di circa 285 milioni.
Cattive notizie quindi per DAZN e Sky, soprattutto, detentori dei diritti della Serie A e delle coppe europee: lo sport è l’unico comparto in crescita. In generale il 37% dei pirati ha incontrato almeno una volta un sito oscurato e tra loro il 45% ha optato per un’alternativa pay.
fonte calcioefinanza.it
By marcodalmen