01/05/2022 | 15.45
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Porrini: "c'e' stanchezza ma l'Atalanta chiudera' al massimo"

Intervista esclusiva di Bergamonews.it

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Sergio Porrini, cresciuto nel Milan, ha collezionato cento partite tonde (e tre gol) nell’Atalanta tra il 1989 e il 1993 e poi è stato difensore nella Juventus per quattro anni, tra il 1993 e il 1997. Da giocatore ad allenatore, ora è il “Tullio Gritti” di Edy Reja, ct della Nazionale dell’Albania.

Che cosa pensa di questa partita pazza tra Atalanta e Torino, con otto gol: merito degli attaccanti o colpa di tanti errori difensivi?

Beh ci si aspettava che potesse essere una bella partita e così è stato. Atalanta e Torino quando scendono in campo danno spettacolo. Logico che qualche merito va agli attaccanti ma c’è stato sicuramente qualche errore difensivo, oltre a qualche rigore che ai miei tempi forse non avrebbero concesso. Però quando sono in campo due squadre come Atalanta e Torino con due tecnici che applicano gli stessi concetti sappiamo che basta una piccola distrazione che si aprono poi delle praterie per andare a fare gol. Basta vedere quello di Pasalic, basta un uno-due per mandarlo in porta, ma anche nell’azione del primo gol c’è l’errore del difensore e nell’uno contro uno, se sbagli, poi l’attaccante si presenta solo davanti al portiere. È anche il bello di questa filosofia che comunque ha portato l’Atalanta a ottenere i risultati che conosciamo e il Torino di Juric quest’anno a fare veramente delle ottime partite, ha cambiato le prestazioni del Torino negli ultimi anni. Per cui basta un piccolo errore che poi si spalancano le porte per andare a segnare.

Come vede Scalvini e secondo lei non si può fare a meno di un Demiral così grintoso e prezioso come punto di riferimento in difesa?

Scalvini è indubbiamente un prospetto molto interessante, l’abbiamo visto giocare in difesa ma anche spesso giocare a centrocampo con grandissima personalità e visto l’età ha davanti a sè un futuro roseo. Demiral ha disputato una grande annata, riesce a esprimere in una difesa a tre quelle che sono le sue caratteristiche, la sua fisicità, le sue grandi doti di recupero negli spazi e nell’anticipo e nel caso dovesse sbagliare ha la forza, la capacità e la velocità per poter recuperare. Ha fatto un’ottima stagione e adesso un po’ tutta l’Atalanta, specialmente nel reparto difensivo, sembra un po’ stanca. Alcuni errori sembrano dovuti proprio alla stanchezza per una stagione che è usurante, si arriva alla fine dopo tantissime partite e sappiamo benissimo che l’allenatore chiede sempre il massimo sforzo e non è facile.

La coppia Muriel-Zapata sembra la più affidabile in attacco, soprattutto non si può fare a meno di un Muriel
così?

Insieme non erano riusciti in passato a esprimere grandissime prestazioni, o si esaltava uno o si esaltava l’altro, ma sono due giocatori fortissimi, Muriel fa sempre gol. E non si può fare a meno in questo momento di questi due giocatori che possono risolvere la partita in qualsiasi momento.

Rispetto al 4-4 di 30 anni fa con il Foggia, che paragoni si possono fare?

Intanto il risultato, poi nel caso della partita col Foggia una grandissima rimonta da parte nostra. Anche col Toro l’Atalanta ha recuperato due gol e l’altro particolare simile è che si sono trovate di fronte due squadre che hanno giocato a viso aperto senza troppi tatticismi, senza pensare di portare a casa solo il pareggio. Allora come oggi. E questo è il bello del calcio, perché nel nostro campionato si vedono partite con troppi tatticismi. Io preferisco questo tipo di atteggiamento, con squadre che giocano a viso aperto e cercano di imporre il proprio gioco come hanno fatto allora Atalanta e Foggia e lunedì scorso Atalanta e Torino.

Quanto può avere pesato l’impegno europeo sulle energie dell’Atalanta? Porrini con la Juve ha anche vinto una Champions, allora Coppa dei Campioni nel 1996, ne sa qualcosa…

Non è facile essere sempre al massimo. Oggi le partite sono aumentate, si gioca di più, con più intensità e quindi hai bisogno di una rosa lunga con tanti giocatori, per sopperire a eventuali infortuni, o come è successo in questi anni per problematiche legate al Covid. E quindi diventa difficile, se non hai una rosa lunga e competitiva, poter giocare a grandissimi livelli con prestazioni all’altezza. Quest’anno l’Atalanta ha pagato con infortuni seri che le hanno tolto per mesi giocatori fondamentali, oltre al problema Covid. E perciò poi paghi perché sappiamo che in Europa i ritmi sono altissimi e devi essere sempre al massimo.

Ma cosa possiamo aspettarci da queste ultime quattro partite?

Logico che l’Atalanta lotterà fino alla fine per ottenere un posto per poter giocare una competizione europea. La Dea potrebbe essere anche l’ago della bilancia per l’assegnazione dello scudetto perché deve giocare col Milan e quindi in queste ultime quattro partite mi aspetto un’Atalanta che giochi a caccia dei 12 punti senza guardare in faccia a nessuno, come è abituata a fare.

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By staff
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