Posch alla Dea? Per me è un sì, e vi spiego perché - by Paglia
Credo che Posch, nella difesa a tre di Gasperini, possa essere un elemento intrigante. Chiaramente, ci sono diversi aspetti da valutare con attenzione, perché parliamo di un giocatore che ha dimostrato grande affidabilità difensiva e duttilità nel Bologna di Thiago Motta, dove ha agito prevalentemente come terzino destro bloccato in una linea a quattro, ma anche come centrale in alcune situazioni.
Il primo punto da considerare è la sua capacità di adattarsi alla marcatura a uomo, principio cardine del sistema di Gasperini. Questo approccio richiede ai difensori un’aggressività e una costanza nei duelli superiori alla media, ma per Posch potrebbe non essere un problema, dato il suo stile di gioco fisico e orientato all'anticipo. Tuttavia, dovrà affinare alcuni automatismi per essere efficace in un sistema così esigente.
Un altro aspetto da valutare è la sua qualità nella costruzione del gioco. Se è vero che Gasperini predilige difensori capaci di portare palla e cercare soluzioni verticali, è altrettanto vero che Posch, pur essendo affidabile e pulito nei passaggi, non ha mai mostrato una grande predisposizione alla progressione palla al piede. Questo potrebbe rappresentare un limite, considerando che il braccetto destro dell’Atalanta ha spesso il compito di avanzare e creare superiorità numerica. Non aspettatevi quindi le progressioni di Kossonou o Kolasinac: Posch non è certo un fulmine, ma compensa con solidità e disciplina.
Detto questo, i suoi punti di forza sono evidenti: è un difensore solido, bravo nei duelli, capace di adattarsi a diversi ruoli e con un’attitudine offensiva che potrebbe tornare utile, soprattutto se schierato come braccetto destro con libertà di avanzare. Potrebbe quindi rivelarsi un rinforzo utile per la difesa della Dea, pur con la consapevolezza che potrebbe non avere un impatto così immediato. Chiaramente, in una situazione di non emergenza, necessiterebbe di un periodo di adattamento prima di assimilare i principi di gioco di Gasperini e diventare un titolare fisso, ma sarà chiamato a far bene subito visti i guai in difesa.
La reputo un'operazione intelligente da parte della società. Si tratta di un investimento minimo (1 milione di euro) per prelevarlo per sei mesi. Se non convince, si può rispedire a Bologna con un altro milione di penale; se funziona, il riscatto è fissato a soli 7 milioni. Parliamo di un ventisettenne con esperienza internazionale (è nazionale austriaco) che, tra alti e bassi, ha sempre convinto con il Bologna. Con Italiano ha faticato perché non adatto al ruolo di laterale "classico" e perché desiderava essere ceduto. Inoltre, è piuttosto solido fisicamente e non ha mai avuto infortuni seri.
In sintesi, un’operazione a basso rischio e con potenziale guadagno: se si adatta al gioco di Gasperini, può diventare una pedina preziosa, altrimenti l’Atalanta avrà comunque avuto la possibilità di valutarlo senza un grande esborso economico, coprendosi temporaneamente in un periodo dove ogni soluzione può rivelarsi salvifica per la stagione.
