PP Marino sulla partita di domani
Il Corriere della Sera ed. Bergamo ha interpellato il nostro ex dirigente Pierpaolo Marino sulla sfida di domani
Secondo lui l'Atalanta arriva all'incontro in una condizione fisica e mentale migliore rispetto ai nerazzurri milanesi e che il match contro l’Inter possa rappresentare la svolta decisiva per le ambizioni scudetto della Dea
Il dirigente, che segue con attenzione anche il Napoli, da ex anche partenopeo, esprime soddisfazione nel vedere due delle squadre per cui ha lavorato in lotta per il tricolore. Per le ultime dieci giornate di campionato, ritiene che il Napoli possa rappresentare un ostacolo per l’Atalanta, grazie alla maggiore continuità dimostrata e al vantaggio di non aver avuto impegni internazionali, che hanno consentito alla squadra partenopea di evitare infortuni e accumulare meno stanchezza.In questo senso l’eliminazione dell’Atalanta dalla Champions League, secondo lui, può essere vista come un piccolo vantaggio, permettendo alla squadra di concentrarsi esclusivamente sul campionato. Tuttavia, Marino ammette che l'uscita dalla competizione europea sia stata sofferta e immeritata.
Da esperto di mercato, sottolinea l'importanza degli innesti recenti nella fase decisiva della stagione. Tra questi, cita Maldini, che potrebbe avere un ruolo significativo, e Retegui, attaccante che ha seguito per l'Udinese e che vede come un giocatore implacabile, con caratteristiche simili a quelle del Tanque Denis.
Marino evidenzia poi la forza dell’attacco dell’Atalanta, che, a suo avviso, è il reparto offensivo più completo della Serie A. Se Lautaro e Thuram sono grandi giocatori, la Dea si distingue per la coralità del gioco e la capacità di andare in gol con più interpreti.
Infine, commenta le recenti dichiarazioni di Gasperini, che ha annunciato di non voler rinnovare il contratto. Secondo Marino, si tratta di parole che si potevano evitare in questo momento della stagione, soprattutto dopo l'intervento del presidente Percassi per ricompattare l'ambiente. Tuttavia, conoscendo la capacità della dirigenza atalantina, non esclude una sorpresa, ovvero una permanenza dell'allenatore
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