01/10/2022 | 12.00
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Premier d'Atalanta - by Ombra

Se l’Atalanta fosse un Repubblica parlamentare, Gian Piero Gasperini sarebbe Presidente della Repubblica e Teun Koopmeiners Presidente del Consiglio dei Ministri.

Nominato dal capo di stato, il centrocampista olandese possiede tra le mani le chiavi e la campanella della squadra sul terreno di gioco. L’Atalanta di quest’anno, nel bene o nel male, andrà dove la saprà condurre il ventiquattrenne di Castricum. Definirlo centrocampista è semplicistico, riduttivo, degradante: non basta un appellativo per sottolineare la centralità di Koop nello scacchiere del Gasp.

Teun è barometro: detta i tempi e i ritmi del pressing, modulando l’altezza della prima linea di pressione. Negli occhi i recuperi alti e la presenza nell’ultimo terzo di campo, figlia della scuola neerlandese. La macchia della tardiva uscita sul gol di Bennacer, viziata dalla confusione per un corner inaspettato, deve indicare la rotta: per l’intelligenza e la presenza fisica, più Teun difende in avanti meglio è. Per lui, per i compagni, per tutti.

Teun è metronomo: coinvolto in ogni fase di possesso palla, la sfera deve circolare dai suoi vellutati scarpini. In prima impostazione l’abbiamo visto addirittura ricevere l’appoggio di Musso all’interno dell’area di rigore; allargandosi in fascia, è abilissimo nel pescare il taglio in profondità del centravanti sin dalla propria trequarti; lo si trova in mezzo al campo a raccordare il cambio di gioco da destra a sinistra, lo si trova nella trequarti a immaginare i filtranti che rifiniscono l’azione. Costruzione, rifinitura, realizzazione: di tutto un po’, di tutto e di più.

Teun è termometro: le battute sui fili di grasso non raccontano a sufficienza l’efficienza fisica di Koopmeiners in questo inizio di stagione. Un’immagine chiara: all’83’ della vittoria a Roma, una sua progressione palla al piede a strappare e condurre per una trentina di metri nella metà campo giallorossa, resistendo al contrasto di un tutt’altro che morbido Cristante e facendo respirare la squadra.

Che il nostro Mattarella si fidi ciecamente di Koopmeiners è ormai acclarato. Con la quotidianità degli allenamenti, sino ad adesso Gasperini gli ha affiancato dall’inizio 17 altri ministri. Nell’attesa che la squadra di governo assuma una forma definitiva, il premier deve essere preservato. Lo spavento per l’uscita in barella dopo 6 minuti della sfida in Polonia ha tenuto in ambasce l’intero popolo atalantino. Nella speranza che, tra Mondiale e Serie A, quello di Varsavia si rivelerà l’unico momento di impasse nell’agenda governativa, lunga vita alla legislatura color arancio d’Olanda. Che di gialloverdi, giallorossi, neri, ne abbiamo fin sopra i capelli.

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