Primavera beffata nel finale, i nipponici dello Jufa vincono il Trofeo Dossena
Era partita nel peggiore dei modi l'avventura della Primavera di mister Bosi nell'ultimo impegno stagionale, il Trofeo Dossena. Una sonora sconfitta contro la rappresentativa universitaria giapponese dello Jufa aveva fatto rizzare le antenne, creando non poco disappunto a staff e società. La Dea ha reagito d'orgoglio, crescendo di prestazione in prestazione nonostante le gambe pesanti dopo i tanti impegni stagionali. Dopo un pareggio in rimonta con la Feralpisalò, i nerazzurri hanno superato agevolmente il Como qualificandosi alla semifinale del torneo contro la Cremonese.
Nella sfida con i Violini si è vista una bella Atalanta, con la voglia e la grinta che a tratti era un po' mancata nelle prime sfide. Mister Bosi, nonostante l'ottimo successo ottenuto in semifinale sui grigiorossi, ha dovuto far fronte a numerose assenze per infortunio. I tanti impegni in pochi giorni (3 partite consecutive più la semifinale, con un solo giorno di riposo) hanno creato non pochi problemi muscolari, alcuni gravi mentre altri semplici affaticamenti. Il tecnico ha inserito diversi elementi della U17 che hanno ben figurato: Obric, difensore tra i migliori nella finale, Bonanomi (trequartista autore di un assist nella semifinale), ed i centrocampisti Pollio e Cassa.
La finale è stata un ritorno al passato, dove tutto era iniziato, la chiusura di un ciclo: Atalanta-Jufa, parte seconda. Una Dea con tante assenze ma tanta voglia di rivincita, mentre una squadra giapponese decisamente più sulle gambe rispetto al primo match del torneo. Una partita più che equilibrata, con tante occasioni da entrambe le parti, con la Dea che non ha potuto contare sul suo bomber Vlahovic, anche lui fermato da un problema muscolare accusato contro la Cremonese: il serbo aveva messo a segno 3 gol nel torneo. Vavassori, Bonanomi e Manzoni i più pericolosi, ma i loro acuti non sono bastati.
Una partita destinata ai rigori, con la palla che non voleva saperne di entrare, almeno fino a cinque minuti dalla fine quando, con una bella imbucata, Morimoto ha infranto le speranze dei bergamaschi. Finisce così, 1-0 per i nipponici, per distacco la miglior squadra del torneo per gioco e condizione atletica. Qualche soddisfazione, comunque, è arrivata anche per i nostri giovani: il cursore Marco Palestra, classe 2005, ha vinto il premio di miglior giocatore della finale, il portiere polacco Piotr Pardel è stato premiato miglior portiere del torneo, mentre al play classe 2006 Lorenzo Riccio è andato il riconoscimento di giocatore più giovane della finale.
Nella sfida con i Violini si è vista una bella Atalanta, con la voglia e la grinta che a tratti era un po' mancata nelle prime sfide. Mister Bosi, nonostante l'ottimo successo ottenuto in semifinale sui grigiorossi, ha dovuto far fronte a numerose assenze per infortunio. I tanti impegni in pochi giorni (3 partite consecutive più la semifinale, con un solo giorno di riposo) hanno creato non pochi problemi muscolari, alcuni gravi mentre altri semplici affaticamenti. Il tecnico ha inserito diversi elementi della U17 che hanno ben figurato: Obric, difensore tra i migliori nella finale, Bonanomi (trequartista autore di un assist nella semifinale), ed i centrocampisti Pollio e Cassa.
La finale è stata un ritorno al passato, dove tutto era iniziato, la chiusura di un ciclo: Atalanta-Jufa, parte seconda. Una Dea con tante assenze ma tanta voglia di rivincita, mentre una squadra giapponese decisamente più sulle gambe rispetto al primo match del torneo. Una partita più che equilibrata, con tante occasioni da entrambe le parti, con la Dea che non ha potuto contare sul suo bomber Vlahovic, anche lui fermato da un problema muscolare accusato contro la Cremonese: il serbo aveva messo a segno 3 gol nel torneo. Vavassori, Bonanomi e Manzoni i più pericolosi, ma i loro acuti non sono bastati.
Una partita destinata ai rigori, con la palla che non voleva saperne di entrare, almeno fino a cinque minuti dalla fine quando, con una bella imbucata, Morimoto ha infranto le speranze dei bergamaschi. Finisce così, 1-0 per i nipponici, per distacco la miglior squadra del torneo per gioco e condizione atletica. Qualche soddisfazione, comunque, è arrivata anche per i nostri giovani: il cursore Marco Palestra, classe 2005, ha vinto il premio di miglior giocatore della finale, il portiere polacco Piotr Pardel è stato premiato miglior portiere del torneo, mentre al play classe 2006 Lorenzo Riccio è andato il riconoscimento di giocatore più giovane della finale.
By Paglia