26/07/2019 | 15.20
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Prospettive

Si salva chi si adatta…

Penso che questi anni come tifosi, ce li ricorderemo come i più movimentati di sempre: non ricordo in mezzo secolo di passione d’aver visto partite della mia Dea in tanti stadi diversi, curve diverse,  pur sentendomi sempre tra la mia gente anche a decine di chilometri da casa. Più che andare in trasferta direi stare in casa lontano da casa….

Son partito da Reggio, ormai considerata la seconda casa calcistica, un secondo “Bortolotti”: qui vidi la prima Europa del millenio dalla tribuna Est; qualche mese fa il Sassuolo “in trasferta” dalla tribuna Ovest intervallata da un Copenaghen in Curva ( che però è dritta!) Nord

Moltissimi si ricorderanno la trasferta di Verona col Chievo ( 5 pere? 6 ? ho perso il conto alla terza birra..) che di fatto era come giocare in casa con i poveri clivensi tristi e confusi. E cosi anche a Parma ( anche qua 3 pere se non ricordo male) con tanti-tantissimi Parmensi che al termine applaudivano i Nostri per la bellezza del calcio assaggiato in salsa orobica. Ironia della sorte diverrà la nostra prossima seconda ( o terza a questo punto ) casa calcistica. Nei prossimi mesi ci torneremo, ma forse nella Curva ( che pure qua è dritta!) dei tifosi Parmensi perché gli ospiti non saremo noi. Insomma stesso stadio, stessa gente, prospettive diverse come stare a casa andando in trasferta!!

Come non ricordare ovviamente le trasferte Europee ( su tutte Dortmund ) dove quello spicchio faceva più baccano di tutto il resto, sembrava d’esser in Curva, solo qualche centinaio di km più a Nord

Roma per la finale ( porca merda se mi girano ancora i cocomeros) dove in piena Curva Sud casa dei giallorossi abbiamo lasciato basito gli spettatori televisivi, gli acquilotti e fatto scoprire che il bergamasco sa cantare e pure bene….! Anche qua sembrava d’esser a casa, solo qualche centinaio di km più a Sud. Se non ricordo male formalmente era Atalanta-Lazio, quindi giocavamo de facto in casa e lo abbiamo dimostrato…

Adesso ci prepariamo a vedere la Dea a Milano, alla scala del calcio: forse ci adatteremo a tifare dalle tribune causa mal di pancia delle rispettive tifoserie milanesi. San Siro che diverrà almeno per tre (ma speriamo molte di più) la nostra quarta casa calcistica. E anche qua cambieremo prospettiva pur essendo comunque a casa nostra: in realtà dove mettono gli ospiti più che vedere da una prospettiva diversa si può dire che la partita non la vedi proprio…

Non ultimo, abbiamo appena salutato la squadra dalla Curva Sud ( credo sia la prima volta che la parte calda della Nord vada in Sud ): i motivi sono ovvi, ma anche qua la prospettiva e la Curva cambia…

Infine, tra qualche anno vedremo la Dea in uno stadio nuovo, con prospettive completamente diverse. Insomma anni movimentati. Stiamo scoprendo che giocare in casa è solo un concetto mentale: alla base cè tanta voglia di restare insieme a vedere la Dea ( vincere ) ovunque decidano di mandarci. Un bel cambiamento…

E se è vero che si salva chi si adatta meglio ai cambiamenti,  beh allora ci salveremo anche quest’anno, come  va dicendo il Tone !!

 

Ivan M.

 

 

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