La vittoria di Benevento è stata l’innegabile vittoria della qualità, in cui la quantità delle occasioni create è stata supportata in maniera evidente da una qualità di gioco che raramente si vede in serie A.

Inutile nasconderselo: l’Atalanta è tornata a dimostrare sul campo di essere una realtà calcistica che non teme confronti con le rivali, soprattutto con quelle che puntano espressamente allo scudetto.

Ma se la Dea è quella vista ieri (e nelle ultime 5 partite post Champions) è davvero blasfemo pronunciare la parola scudetto?

In classifica siamo a meno 9 dal Milan ma con una partita da recuperare e quindi potenzialmente a meno 6. Sia chiaro, nessuno obbliga la Dea a vincere nulla, siamo e resteremo sempre l’Atalanta (piedi per terra e pedalare) ma se per una volta cercassimo davvero di provarci, con il gusto di chi sa di avere uno dei gruppi migliori di giocatori intercambiabili di tutto il campionato?

Sarebbe il modo migliore per non conservare rimpianti lungo il cammino di questo straordinario periodo storico/sportivo della Dea targata Gasperini.

 

MaLoneroazzurro