Quale senso dare alle Under 23?
Nella live di Mercoledì abbiamo riflettuto anche sul progetto Under 23. Non solo in merito all'Atalanta, ma più in generale. Secondo voi, un progetto U23 ha senso solo in funzione del portare giovani in prima squadra oppure ha un suo senso a prescindere? La Juventus in questa sessione di mercato sta letteralmente cedendo quasi tutto il tesoretto costruito con la Next Gen per fare cassa e puntare ad obiettivi già pronti, il Milan sta costruendo una squadra che già dalle premesse non pare in linea con l'idea di fondo mentre l'Atalanta fatica a trovare spazio per giovani del vivaio; insomma, ad oggi l'applicazione di queste squadre è ancora un'incognita. Ci tengo a precisare che questa è una riflessione fra tifosi, non una critica e non solo non dispongo di tutte le informazioni per poterne parlare ma non ho nemmeno certezza delle mie opinioni. Trovo però sia un bell'argomento di discussione e che con tutta probabilità qua sul sito ci siano persone in grado di offrire ulteriori spunti interessanti.
Spesso si sente dire che i giovani devono giocare, devono farsi le ossa o frasi paternalistiche di questo tipo. L'impressione mia però è che in ottica prima squadra si cerchi per forza il talento generazionale, quello che evidentemente è più forte degli altri mentre tutto il resto viene italianamente rimandato ad un domani che non arriva mai. Sicuramente c'è la volontà di non voler panchinare giovani in Serie A quando potrebbero avere ampio minutaggio altrove, va anche detto che oggi quei Club di bassa A o alta B che potrebbero utilizzare i giovani preferiscono andare sull'usato sicuro o su stranieri di proprietà quindi le occasioni buone sono relativamente poche. Non è una critica, secondo me fanno anche bene a non costruirsi squadre a scadenza con vari prestiti però a quel punto diventa innegabile che ci sono due letture diverse per il calcio degli adulti ( più inteso come carriera che come età) rispetto a quello degli esordienti.
Oggi in Serie A è più facile che ottenga il ruolo di riserva, acquistandolo e pagando uno stipendio comunque importante, un giocatore di 23/24 anni con una carriera non emozionante rispetto ad uno di 19/20 con una carriera limitata ma ottime prospettive. Sembra quasi si voglia proteggere i giovani dalla panchina quando il fare la riserva se viene visto come punto di inizio e non punto d'arrivo è il primo step necessario per costruirsi una carriera. D'altronde solo facendo panchina in un grande club un giocatore può confrontarsi con il livello che ambisce e potenzialmente raggiungerlo.
Per ogni Scalvini esiste un Ruggeri, la cui fortuna forse è stata proprio quella di non avere avuto l'aurea di predestinato e che quindi è stato gettato nella mischia senza preoccuparsi troppo del fatto che potesse bruciarsi; poi sta all'impegno, alle qualità e alla fortuna tracciare il percorso. Certo, per ogni Ruggeri ci sono due Da Riva, tre Cittadini e quattro Italeng ma fa parte del gioco e nessuno si aspetta di vedere l'intero blocco primavera in prima squadra. Volendo fare un altro esempio, se Varnier non si fosse fatto male quante probabilità avremmo avuto di vedere Djimsiti? E il giocatore che è diventato sarebbe stato lo stesso facendo altri anni ad Avellino o Benevento? Sembra un paradosso, siamo una squadra nota per aspettare tutti ma i nostri difficilmente li aspettiamo tenendoceli vicini e a giudicare dagli ultimi anni di prestiti non è che in ottica prima squadra sia andata benissimo.
E' chiaro che oggi l'Atalanta ha un livello tale per cui evidentemente pochissimi possono ambire alla prima squadra, però quei pochi non andrebbero forse rischiati? Prendo, senza cognizione di causa (ossia senza conoscerne il vero valore, le ambizioni, le aspettative, la disponibilità a fare panchina ecc ) ma solo a fine di esempio la situazione di Palestra. Si parla in questo calciomercato che l'Atalanta è alla ricerca di un quinto a destra, un giocatore da affiancare a Hateboer a completare un pacchetto da cinque che vede a sinistra Ruggeri e Bakker mentre a destra Hateboer, Mistrer X e Zappacosta Jolly su entrambe le corsie. E' evidente che l'acquisto di un quinto forte chiude per almeno un biennio o forse più le possibilità di provare il giocatore dell'Under23 perché se ne troviamo uno buono difficilmente potremo mettere in discussione il suo posto a breve giro. Non sarebbe forse il caso di provarlo quest'anno, consci di avere Zappacosta e Hateboer (con cui comunque si è vinta l'Europa League mica la Coppa del Nonno) e vedere se nell'arco di una stagione le doti di cui tutti parlano non possono esplodere e magari fargli guadagnare un posto da titolare? D'altronde sarà poi più semplice accettare la panchina in una squadra di Champions a 19/20 anziché a 23/24 no? Ripeto, è un esempio senza basi ma solo a far capire il ragionamento.
Avrei potuto prendere un qualsiasi centrocampista al posto di Sulemana (anche qua, è un esempio magari ci troviamo davanti al più forte mediano degli ultimi anni sia chiaro) o un qualsiasi difensore a fare l'ultimo di reparto. Certo, se poi arriva un quinto della nazionale brasiliana la risposta è già esaustiva di suo, ma vista la fortuna che abbiamo avuto nel reparto negli ultimi anni la vedo difficile.Mi è chiaro che c'è anche un discorso economico, una buona stagione di in B potrebbe far lievitare il cartellino di chiunque, ma allora si torna alla domanda iniziale ossia il senso dell'Under 23 in ottica prima squadra.
Spesso si sente dire che i giovani devono giocare, devono farsi le ossa o frasi paternalistiche di questo tipo. L'impressione mia però è che in ottica prima squadra si cerchi per forza il talento generazionale, quello che evidentemente è più forte degli altri mentre tutto il resto viene italianamente rimandato ad un domani che non arriva mai. Sicuramente c'è la volontà di non voler panchinare giovani in Serie A quando potrebbero avere ampio minutaggio altrove, va anche detto che oggi quei Club di bassa A o alta B che potrebbero utilizzare i giovani preferiscono andare sull'usato sicuro o su stranieri di proprietà quindi le occasioni buone sono relativamente poche. Non è una critica, secondo me fanno anche bene a non costruirsi squadre a scadenza con vari prestiti però a quel punto diventa innegabile che ci sono due letture diverse per il calcio degli adulti ( più inteso come carriera che come età) rispetto a quello degli esordienti.
Oggi in Serie A è più facile che ottenga il ruolo di riserva, acquistandolo e pagando uno stipendio comunque importante, un giocatore di 23/24 anni con una carriera non emozionante rispetto ad uno di 19/20 con una carriera limitata ma ottime prospettive. Sembra quasi si voglia proteggere i giovani dalla panchina quando il fare la riserva se viene visto come punto di inizio e non punto d'arrivo è il primo step necessario per costruirsi una carriera. D'altronde solo facendo panchina in un grande club un giocatore può confrontarsi con il livello che ambisce e potenzialmente raggiungerlo.
Per ogni Scalvini esiste un Ruggeri, la cui fortuna forse è stata proprio quella di non avere avuto l'aurea di predestinato e che quindi è stato gettato nella mischia senza preoccuparsi troppo del fatto che potesse bruciarsi; poi sta all'impegno, alle qualità e alla fortuna tracciare il percorso. Certo, per ogni Ruggeri ci sono due Da Riva, tre Cittadini e quattro Italeng ma fa parte del gioco e nessuno si aspetta di vedere l'intero blocco primavera in prima squadra. Volendo fare un altro esempio, se Varnier non si fosse fatto male quante probabilità avremmo avuto di vedere Djimsiti? E il giocatore che è diventato sarebbe stato lo stesso facendo altri anni ad Avellino o Benevento? Sembra un paradosso, siamo una squadra nota per aspettare tutti ma i nostri difficilmente li aspettiamo tenendoceli vicini e a giudicare dagli ultimi anni di prestiti non è che in ottica prima squadra sia andata benissimo.
E' chiaro che oggi l'Atalanta ha un livello tale per cui evidentemente pochissimi possono ambire alla prima squadra, però quei pochi non andrebbero forse rischiati? Prendo, senza cognizione di causa (ossia senza conoscerne il vero valore, le ambizioni, le aspettative, la disponibilità a fare panchina ecc ) ma solo a fine di esempio la situazione di Palestra. Si parla in questo calciomercato che l'Atalanta è alla ricerca di un quinto a destra, un giocatore da affiancare a Hateboer a completare un pacchetto da cinque che vede a sinistra Ruggeri e Bakker mentre a destra Hateboer, Mistrer X e Zappacosta Jolly su entrambe le corsie. E' evidente che l'acquisto di un quinto forte chiude per almeno un biennio o forse più le possibilità di provare il giocatore dell'Under23 perché se ne troviamo uno buono difficilmente potremo mettere in discussione il suo posto a breve giro. Non sarebbe forse il caso di provarlo quest'anno, consci di avere Zappacosta e Hateboer (con cui comunque si è vinta l'Europa League mica la Coppa del Nonno) e vedere se nell'arco di una stagione le doti di cui tutti parlano non possono esplodere e magari fargli guadagnare un posto da titolare? D'altronde sarà poi più semplice accettare la panchina in una squadra di Champions a 19/20 anziché a 23/24 no? Ripeto, è un esempio senza basi ma solo a far capire il ragionamento.
Avrei potuto prendere un qualsiasi centrocampista al posto di Sulemana (anche qua, è un esempio magari ci troviamo davanti al più forte mediano degli ultimi anni sia chiaro) o un qualsiasi difensore a fare l'ultimo di reparto. Certo, se poi arriva un quinto della nazionale brasiliana la risposta è già esaustiva di suo, ma vista la fortuna che abbiamo avuto nel reparto negli ultimi anni la vedo difficile.Mi è chiaro che c'è anche un discorso economico, una buona stagione di in B potrebbe far lievitare il cartellino di chiunque, ma allora si torna alla domanda iniziale ossia il senso dell'Under 23 in ottica prima squadra.
By Otis