Quando Demiral "massacrava" Leao
Nocche che bussano alla porta. Un filo di timidezza nel varcare la soglia. Tono timido.«Mister…». «Dimmi Rafael». «Ha visto quel centrale nuovo, vero?». «Certo». «Beh, ecco, come dire… mi sta massacrando. Può metterlo in squadra con me?». Il Leao di oggi nasce così, da una richiesta strana, infastidito dai lividi sui polpacci procurategli da Demiral e speranzoso di risolvere un problema.
Marcatura stretta
Contesto: Rafael ha 17 anni ed è la stellina dello Sporting Lisbona. Tiago Fernandes, mentore in segreto, allenatore davanti agli altri, lo chiama ‘Leone’ perché quando si scatena non lo tieni più. Rafael è un po’ svogliato, si impegna al 60%, si trattiene un po’, così Tiago ha la grande idea di mettergli alle calcagna il nuovo difensore appena arrivato dall’Alcanenense, squadra portoghese di quarta serie. Si chiama Merih Demiral. «Lo schierai subito a uomo su Leao», ci racconta. «Gli dissi di marcarlo stretto come lui sa fare e di svegliarlo un po’. Rafael era il giocatore più forte della squadra, ma anche un po’ svogliato. Lo spronavo a non mollare, di lavorare sulla fase difensiva e di riguardarsi sempre in video dopo gli allenamenti. A volte lo faceva, altre no». Demiral lo martella così tanto che il portoghese non ci sta. Bussa alla porta del mister e lo prega di schierarlo in squadra con lui. No secco: «Sarebbe migliorato solo così, tackle duri e marcatura stretta».
fonte cronachedispogliatoio.it