24/10/2024 | 11.47
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Quando incontri il Clan

Leggo su un sito scozzese che il Celtic era qualcosa come sette anni che non tornava da una trasferta europea senza subire gol. Questo nonostante anche qualche partita vinta.
C'e' da dire che in questi ultimi anni non son state risparmiate loro scoppole epocali (l'1-7 di Dortmund e' solo l'ultima), qualche volta contro compagini piu' vicine al Terzo mondo del calcio europeo che all'elite.
E anche l'anno scorso, quando c'erano ancora i gironcini da 4 in Champions, le loro trasferte si sono tramutate in altrettante sconfitte.

E' stato imbarazzante leggere quanto questa gente, che pure ha invaso ieri Bergamo nella piu' assoluta tranquillita' e facendo comunella con i nostri, giudicasse cosi' scarsa la loro squadra nella Rete nei giorni scorsi, senza tuttavia sbracare o insultare nessuno.

Eppure il Celtic ha una storia ed una tradizione che noi possiamo solo invidiare. Passino in cavalleria le decine (mi pare siano 54) di scudetti e le dozzine di coppe nazionali (42+21 di lega), per quel che vale il loro ambito nazionale ma ha anche vinto una Coppa dei Campioni negli anni '60 ed è punto di riferimento per una comunita' di milioni di persone che riconoscono i valori che rappresenta (la comunita' irlandese in Scozia e soprattutto il cattolicesimo in alternativa al protestantesimo dei Rangers).

Insomma, una certa carenza di amor proprio che mi aveva stupito nei giorni scorsi e un eccesso di esultanza che al contrario mi stupisce stamattina leggendo le loro reazioni alla partita.

Perche' sembra abbiano vinto l'intera Champions  e se ne escono con esclamazioni che forse noi solo la sera del 22 maggio abbiamo proferito verso i nostri eroi.

Da una parte e' indubbio che mi faccia piacere vedere la considerazione nella quale ci tengono, avvalorata da risultati che magari in Italia non ci vogliono riconoscere, dall'altra rimango quasi ammirato dall'umilta' e dalla sincerita' di una tifoseria come quella bianco verde che, per attaccamento, ha pochi rivali in Europa, e scusate se e' poco.

Il Mister dice sempre che "si vince o si impara". E allora da questa mancata vittoria, che sembrava scontata anche per i bookmakers, io voglio trarre l'insegnamento che mi da' un avversario che, causa la nuova formula, non incontreremo comunque piu: umilta', sincerita' e rispetto sugli spalti, impegno e correttezza in campo. Perche' erano attaccati alla canna del gas, ad un certo punto, ma non hanno nemmeno provato a fare manfrine o a perdere tempo. 

Ricordiamocelo quando capitera' di non essere piu' la Macchina Infernale che ogni tanto ci capita di essere, quando non imbroccheremo 3, 4, 5 partite di fila. Perche' succederà e solo li' sapremo pesarci come tifosi

Calep

By staff
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