Quanto peserà la mancanza di esperienza europea?
Guida alla Champions League 2019/20. L’Atalanta ha un girone che sulla carte sembra alla portata, ma quanto peserà la mancanza di esperienza europea?
Ormai l’Atalanta ha raggiunto un livello di gioco talmente elevato che non si può più parlare di sorpresa ed essendo senza alcun dubbio una delle migliori quattro squadre italiane, non può non avere serie possibilità di superare la fase a gironi e approdare agli ottavi di finale. Tuttavia, le precedenti campagne europee della squadra di Gasperini hanno mostrato alcune difficoltà nell’approccio alla competizione europea della Dea.
Lo scorso anno l’Atalanta non è riuscita a prevalere sul Copenhagen nei playoff di Europa League pareggiando 0-0 sia la partita di andata che quella di ritorno, sprecando un’incredibile quantità di palle gol. La stagione precedente aveva vinto un complicato girone mettendosi alle spalle Olympique Lione ed Everton, tuttavia agli ottavi era stato eliminato dal Borussia Dortmund subendo gol decisivi in entrambi i match negli ultimi 5 minuti di partita, dopo avere sostanzialmente controllato il confronto, evidenziando quella che potrebbe essere definita “scarsa esperienza europea”. Ma più che di inesperienza in ambito continentale è forse più appropriato parlare di caratteristiche e mancanze strutturali della squadra di Gasperini.
Il calcio coraggioso e le marcature individuali aggressive sono particolarmente sensibili agli errori e ai cali di intensità e talvolta l’Atalanta paga a caro prezzo imprecisioni all’interno di partite all’apparenza dominate. In aggiunta i bergamaschi sono particolarmente vulnerabili nelle situazioni di calcio piazzato a sfavore. Nello scorso campionato solo la SPAL ha avuto una percentuale di gol subiti da palla inattiva rispetto al totale peggiore dell’Atalanta e la partita contro il Torino non fa ipotizzare in un miglioramento in questa stagione. Le qualità della squadra di Gasperini possono davvero mettere in difficoltà chiunque, ma il passaggio del turno si giocherà sulla minimizzazione degli errori nel corso della partita.
Fabio Barcellona ultimouomo.com