14/10/2019 | 20.15
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Quella volta a Instabul - by Billy Bigliardi

La finale di CL si giochera' a Instanbul (forse) e stasera è in programma Francia - Turchia in un ambiente quantomeno nervoso per la situazione geopolitica dell'area turco - kurdo - siriana.


Cosi' il mitico Bigliardi ha voluto dire la sua oggi su Facebook. Ecco cosa ha scritto


Poggiai con delicatezza  il bagaglio  a mano sul nastro trasportatore per i controlli di volo  . Dovevo avere  un aspetto terribile quella mattina allo scalo aereo di Istanbul rendendo davvero  ridicolo il tentativo di  mascherare  i postumi di una sofferta notte insonne dietro scurissimi occhiali da sole . La sera prima con i colori dell'Atalanta  avevamo espugnato   il campo del Fenerbahce , una squadra terribile da affrontare fuori casa e come spesso accadeva  nei dopo partita serali  l'adrenalina in circolo  accumulata durante la gara riusciva ad avere sempre  la meglio sul mio povero sonno  .Intanto mentre la piccola borsa di pelle continuava il suo percorso ,  due mani scure la  fermarono , l'aprirono e la violentarono tirando fuori un kilim variopinto che avevo regolarmente acquistato il giorno prima  ad un bazar  . Gli effetti personali  cominciarono a volare  fuori  in modo disordinato , incluso un piccolo boccaccio di vetro contenente dell'origano   acquistato anch'esso in quella occasione .Mi guardò dritto  negli occhi l'Ottomano con il sorriso sadico  di chi  credeva  di aver fatto il colpo della  vita riuscendo a bloccare un atleta Italiano in possesso di erba ad un banale controllo aeroportuale  . Svitò il coperchio con decisione e quando il profumo intenso dell'aroma  cominciò  ad impossessarsi  dell'aria    , lo richiuse con una stretta decisa  e con ancora gli oggetti sul nastro mi liberò da quella ridicola  parte da film   . Soltanto un coglione doveva pensare di poter  passare indenne i controlli ad Istanbul con Ashish e Marijuana nella valigia  dopo aver visto  "Fuga di mezzanotte " . Alloggiammo sul Corno d'Oro per  2 giorni  allo Sheraton se non ricordo male ed il paesaggio  che si stagliava sul Bosforo era di una bellezza struggente . Lo stadio non distava molto dall'Hotel e l'atmosfera che trovammo era perfettamente simile a quella che avevo immaginato , profumi speziati provenienti da cibi messi a cuocere su tribali griglie ne infestavano l'aria , aumentando quel  senso di nausea tipico dei pre partita . I Turki con i loro sguardi duri  cominciarono ad inveire su di noi sbattendo continuamente  mani e pugni sul mezzo di trasporto, quando addirittura uno dei più facinorosi  passandosi il dito sotto la gola  fece  segno di sgozzarmi , gli risi in faccia ovviamente   mentre il Bus cercava lentamente  di farsi  spazio in mezzo a quella turba stravolta  . Ma il bello doveva ancora venire ,una volta negli spogliatoi  Fabrizio "Ferron" fu il primo ad essere pronto per iniziare  la fase di riscaldamento e come da prassi si diresse  verso il lunghissimo sottopasso che  portava  al campo trovandolo  inspiegabilmente  chiuso .  Tutti noi gli stavamo  dietro aspettandone l'apertura  quando un alto dirigente Turco ci invitò a prendere  una via secondaria , un piccolo budello   passante  in mezzo al pubblico che  portava direttamente sul rettangolo di gioco . Fabrizio fu il primo ad uscire  allo scoperto e  percorse non   più di 2 metri prima di   venire  letteralmente ricoperto di sputi  . Non ci vidi più  e per poco non attaccai il responsabile  di quell'ignobile tranello al muro... Turko di merda gridai... .  I nostri dirigenti accorsero immediatamente   reclamando i diritti internazionali sanciti  dalla UEFA  , ma loro  non ne vollero sapere  dimostrando una scorrettezza mafiosa deplorevole  costringendoci così ad effettuare il riscaldamento nello stretto ed angusto  corridoio  ignorando  che quella violenza non avrebbe fatto altro che  aumentare la nostra  rabbia che da li a poco gli avremmo  vomitato    addosso ...eravamo una squadra con le palle noi. Partirono a 2000 gli Ottomani imponendo il loro gioco  per i primi 15 minuti  ,poi la festa finì  e quando  il nostro centrocampo li prese a possedere  con classe e gentilezza sopraffina facendogli capire   con semplici giochetti di palleggio e tecnica di base frutto di una quasi centenaria  tradizione calcistica   cosa  significasse giocare al calcio  i poveretti si arresero tanto che il  Il mio pur duro  diretto avversario   alla seconda pappina si afflosciò  assumendo un vigliacco atteggiamento da sottomesso .Li avevamo cucinati a  puntino   i mammaliturki e da allora mi ripromisi che in quel posto non ci avrei messo    piede neanche morto  ...e ne ho avuto ragione .


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