"QUO VADIS DEA" - DOVE OSANO LE AQUILE
L’Atalanta vive una sosta da sogno, da quarta in classifica, e si prepara allo scontro diretto di alta quota con la Roma. Nella mente del tifoso un solo dubbio: chi la fermerà? E una speranza, che la striscia continui almeno fino alla sfida con la Juve. Intanto godiamoci i giovani nelle nazionali e assaporiamo questo momento, sicuramente storico, augurandoci che sia anche un punto di partenza per il futuro.
GRUPPO MA ANCHE SINGOLI
L’Atalanta vola sulle ali dell’entusiasmo. Chi la fermerà?
Più o meno questo l’interrogativo che ora aleggia nelle menti dei nostri tifosi, estasiati per il bel gioco e per la classifica meravigliosa ma poco abituati a vivere certi sogni per periodi prolungati. Ora che lentamente stiamo capendo di avere una grossa opportunità, si può dire storica, ci chiediamo se davvero le qualità emerse da questo gruppo, ma anche a livello individuale dai singoli giovani talenti, diventeranno una costante e manterranno l’Atalanta tra le prime.
Tutti concordano sul dire “prima o poi arriverà la brutta partita” o “prima o poi la forma calerà”, perché anche le squadre più blasonate vivono di alti e bassi in una intera stagione, figuriamoci una squadra provinciale come l’Atalanta. Tuttavia rimane un mistero capire davvero quale sarà l’apice e quanto durerà, perché lo stesso Gasperini rimane sorpreso dai miglioramenti che nota partita dopo partita. Nessuno avrebbe potuto pronosticare quanto successo finora: 6 vittorie su 7 partite, di cui 4 consecutive, nonchè 11 convocati nelle nazionali, tra cui Gagliardini nell’Italia di Ventura.
E non è finita, perché, ogni volta che i nerazzurri scendono in campo, ci si accorge che cambiando i titolari il risultato rimane lo stesso e quanto prima sembrava un dato di fatto poi viene smentito da liete novità. Così succede che un Kessie inamovibile lasci il posto a un Gagliardini sorprendente, che un Freuler utilissimo per la manovra possa riposare per fare posto ad entrambi i precedenti, che gli infortuni a Toloi, Konko e Dramè lascino meno strascichi grazie alle ottime prestazioni di Zukanovic e Spinazzola, rimasti in panchina senza nessun mugugno e pronti alla battaglia una volta chiamati in causa.
Prima di Atalanta-Genoa Gasperini fu interrogato in conferenza stampa su chi potesse essere una futura sorpresa in questa Atalanta dei giovani, e la risposta fu quanto mai profetica: “Mi auguro possa esserlo Gagliardini”. Il giorno dopo lo lancia titolare al posto di Kessie e due settimane dopo il ragazzo viene convocato in azzurro, incredibile.
Per avere una percezione dell’attuale forza dell’Atalanta basterebbe pensare alle mosse di Di Francesco: per evitare la marcatura a uomo del Gasp ha cercato di spiazzare l’avversario con Politano a svariare tra centrocampo e attacco. Il motivo? Semplice, nel confronto uno contro uno i nerazzurri sono diventati assai temibili. La forza del gruppo è diventata la forza dei singoli, perché ora i giovani hanno preso coscienza delle proprie capacità e sanno dare superiorità in ogni reparto. Solo così si spiega una partita dominata nel primo tempo da ogni punto di vista, tanto che neppure il fuorigioco clamoroso di Gomez ha suscitato sul campo grosse proteste: era ormai diventato un assedio e il gol era nell’aria.
SOGNANDO UN JUVE-ATALANTA DA BRIVIDI
Chi la fermerà quindi?
Adesso arrivano sfide veramente difficili, ma in questo momento non è affatto un male.
Prima del match di Sassuolo eravamo preoccupati che potesse arrivare un calo di concentrazione, magari accusando il cosiddetto “mal di trasferta”, ma ancora una volta i nostri hanno dimostrato di saper vivere al meglio ogni incontro, anche lontano da Bergamo.
Certo, una mano sicuramente è arrivata dai mille tifosi accorsi a sostenerla, ma tutto ci saremmo aspettati tranne una tale prova di forza, soprattutto su un campo insidioso e contro una avversaria decisa a ritrovare aria di alta classifica.
Ora arriva la Roma, seconda in classifica, e Bergamo sarà caldissima per questa grande sfida che può veramente portare in alto l’Atalanta, forse come non lo è mai stata nella sua recente storia. E in questo momento, con l’umore alle stelle e nel proprio tempio, sarà durissima per i capitolini riuscire a fare risultato. Se ci riusciranno sarà perché mostreranno un calcio superiore e non sbaglieranno nulla, sicuramente non perché troveranno una squadra arrendevole. Per come stanno le cose sono loro ad avere timore, sono loro a rischiare di fallire e sono loro a dover cercare punti per confermarsi alle spalle della Juventus. Per i nerazzurri tutto quello che arriva è tanto di guadagnato e, come spesso dicono gli allenatori, sono queste le sfide che si motivano da sole. Esistono anche l’incognita sosta e i dubbi sulle fatiche accumulate negli impegni in nazionale, ma credo possano essere un problema maggiore per la Roma che per i nostri, che giocheranno in un Bortolotti incandescente.
Delle prossime tre partite quella che preoccupa di più è la trasferta a Bologna, altro campo ostico: perdere con Roma o Juve non abbatterebbe il morale, mentre con i felsinei una sconfitta sarebbe una mazzata. Se l’Atalanta da qui a fine girone vincesse con le squadre di medio-alta e medio-bassa classifica confermerebbe di avere alzato l’asticella ed essere diventata una delle forze del campionato, a prescindere dei risultati contro le prime tre della classifica. Certo, trovare punti con le più blasonate di solito regala grandi soddisfazioni, nel prossimo mese farebbe perfino sognare. Probabilmente per questo motivo ogni tifoso preferirebbe il contrario, per vedere anche solo per un momento la sua Atalanta più in alto possibile.
Quanto sarebbe bello se Gasperini riuscisse ad eguagliare Colantuono nelle vittorie consecutive, vincendo con Roma e Bologna, per poi regalarsi uno scontro di vertice con la Juve? Sognare non costa nulla, l’importante è che il risveglio non sia troppo brusco.
Intanto godiamoci i giovani in nazionale e vediamo se torneranno ancora più carichi da questa avventura. A tal proposito sarà interessante il clima che si verrà a creare quando il Bortolotti ospiterà una Under 21 ricca di facce conosciute, evento importante per la crescita dei nostri talenti, che ora vedono aprirsi anche le porte della Nazionale maggiore.
CONTINUA EVOLUZIONE
Chi la fermerà? Ancora una volta torna questa domanda.
Il motivo per cui è difficile rispondere, sperando in cuor nostro di essere stupiti anche in sfide sulla carta impossibili, sta tutto nel percorso di questo gruppo.
Mentre Gasperini forgiava le fondamenta della cavalcata, con due partite a mercato ancora aperto e discussi giocatori ancora titolari, arrivarono un grappolo di reti subite e tre sconfitte. In fondo la vittoria con il Torino è stata casuale e fortunata, mentre le débâcle con Samp e Palermo figlie di alcuni episodi in cui la Dea Bendata non ci ha sorriso. Sprazzi di bel calcio si erano visti, ma anche disequilibri e insicurezze che sono state decisive.
Dalla partita con il Crotone, ma soprattutto in casa con il Napoli, è iniziata una metamorfosi che ancora non sappiamo quando finirà, proprio perché emergono ogni volta protagonisti nuovi. Ora chi mettereste in panchina tra Kessie, Freuler e Gagliardini? Il vostro dubbio conferma che ognuno di questi ha a suo modo meritato il posto da titolare. Chi ci dice che tra un mese non parleremo di Latte, Capone o Bastoni? Con un mister così attento ai giovani mai dire mai, così come non è da escludere che possano essere Paloschi o Pesic a emergere dall’oblio.
Da quel momento è arrivata così una serie di 7 partite senza sconfitte, con 19 punti su 21 e una marcia inarrestabile che ha travolto anche Napoli, Inter e Sassuolo. Chiaro che con questi risultati da inizio campionato saremmo lì con la Juventus, ma anche che le 4 sconfitte in 5 partite sono un grosso dubbio nella nostra mente: quanto era differente quella Atalanta da questa? Il rischio di tornare a fornire quelle prestazioni esiste?
La risposta è chiara: certo che esiste, come è esistita quella serie di 14 partite senza vincere la scorsa stagione. Questa volta è diverso, stavolta non ci sono giocatori a fine ciclo ma giovani prestanti: questa è una garanzia. Tuttavia i giovani possono essere più deboli in una sola cosa, la testa, soprattutto se non la sanno tenere sulle spalle.
Molto dipenderà da quanto succederà sul campo fino al momento in cui verrà aperta la finestra di mercato, ma Percassi è chiaramente un tifoso e come tale non può non aspirare a sognare, come tutti gli altri tifosi nerazzurri. Ci saranno diversi fattori, come lo Stadio nuovo, la posizione in classifica, le offerte irrinunciabili, il comportamento dei procuratori e la volontà di Gasperini, ma sicuramente vedremo qualcosa di molto diverso rispetto all’anno scorso.
Stavolta il gruppo è giovane, affiatato e desideroso di alimentare le proprie ambizioni già qui a Bergamo. Questa è una novità e porterà grossi cambiamenti, vada come vada, perché l’Atalanta non verrà più vista come squadra di passaggio in cui risulti difficile raggiungere grossi traguardi. Ora con questa maglia si varcano i confini, si raggiungono risultati prestigiosi e si giunge alla Nazionale dopo poche partite in Serie A. Per non parlare del settore giovanile, per cui gli aggettivi si sprecano ovunque.
Non credete che con certi presupposti il futuro sia roseo? E allora potranno anche fermarla sul campo, ma per noi quanto sta avvenendo vale già uno Scudetto. E lo porteremo sul cuore a lungo.