"Quo vadis Dea? " - Il dado è tratto
La grande prova con la Roma spalanca le porte ai sogni e fermarsi ora sarebbe un delitto. La trasferta di Bologna diventa un bivio importante: vincere ancora, e non ci sono motivi per fermarsi, porterebbe l’Atalanta al record di vittorie e a sfidare la Juve con un entusiasmo mai visto prima. Guai a distrarsi e sprecare questa ghiotta occasione.
CHE DIMOSTRAZIONE DI FORZA
Tutto vero. Incredibile ma l’Atalanta non smette di stupire.
Stavolta la vittima illustre fa parecchio rumore, perché si tratta della lanciatissima Roma di Spalletti, fino a domenica accreditata come l’unica in grado di contrastare l’egemonia della Juventus. E non è tanto il risultato a sigillare l’impresa come storica, ma il modo in cui è stata ottenuta, con un secondo tempo di grande spessore e un dominio impressionante dei nerazzurri.
Ne hanno dette di tutti i colori: Crotone e Pescara erano troppo deboli, mentre Fiorentina, Napoli, Inter e Sassuolo erano nel loro peggior periodo. La Roma era data tra le più in forma, ma evidentemente per gli addetti ai lavori qualcosa non ha funzionato anche stavolta. Forse dovrebbero semplicemente ammettere che la squadra di Gasperini abbina grinta, ritmo e applicazione a ottime doti individuali e tanti indizi fanno una prova enorme: questa Atalanta può essere considerata una grande squadra.
Certamente il merito principale è del suo condottiero, che ha trovato equilibrio e ha spinto questi ragazzi a superare i propri limiti, dovuti alla giovinezza e all’inesperienza, rendendoli di fatto delle macchine da guerra. I giovani si allenano meglio, corrono di più, hanno maggiore resistenza fisica e possono abbinarci una buona dose di coraggio e iniziativa.
Inoltre si avvicina il record di vittorie già raggiunto con Colantuono, in un contesto totalmente diverso, altro motivo per sperare in una vittoria: Gasperini merita questo traguardo personale, anche se ha già agguantato 7 vittorie in 8 partite a dirla tutta, e ci sono pochi precedenti. Un gruppo così ha tutto per fare bene e soprattutto trovare continuità, anche in trasferta.
L’unico rischio resta mentale, perché lo sappiamo bene che espulsioni, trappole che portano al nervosismo e distrazioni di mercato sono i veri ostacoli. Tuttavia quando parti da una serie di 4 sconfitte in 5 giornate, ad un passo dal baratro, e riesci a tenere un ritmo da scudetto che ti catapulta in cima alla classifica, a un solo punto dalla seconda posizione, tutto diventa possibile. La maggior forza nasce dalla consapevolezza di quello che si è conquistato e del modo in cui lo si è fatto, perché fino a questo momento l’Atalanta avrà sì beneficiato della fortuna in qualche occasione ma ha sicuramente meritato i punti conquistati sul campo.
UN SOGNO ALLA VOLTA
Non abbiamo ancora idea di cosa succederà da qui a fine anno, anche se ovviamente la speranza è quella di passare uno dei Natali più belli di sempre, almeno dal punto di vista sportivo. Per questo motivo conviene pensare un passetto alla volta e vedere dove si arriva.
Un dato è certo: le squadre nelle prime posizioni hanno un ritmo incredibile e basta perdere pochi punti per allontanarsi dai sogni, ma non è detto che a frenare debba essere l’Atalanta.
I nerazzurri si stanno lentamente staccando insieme alle altre pretendenti per l’Europa dal folto gruppo di centro classifica. Sarà durissimo raggiungere questo obiettivo, perché Torino, Fiorentina e Inter, che ora inseguono, hanno i mezzi per lottare fino all’ultimo per questi obiettivi. Ma l’Atalanta è in ogni caso a 7 punti di distanza sia dai milanesi che dalla parte destra della classifica, e a 18 punti dalla terzultima: numeri impressionanti che possono alimentare le ambizioni della società. Dopo tutto lo stesso Sassuolo, partito alla grande, al momento è fuori dai giochi e i nerazzurri hanno tutto per prendere il suo posto.
Penseremo più avanti se l’impresa diventerà possibile o meno, se chi pensa a Scudetto o Champions sia un pazzo o meno, difficile dirlo ora. Il nostro primo traguardo resta sicuramente lo Juventus Stadium. Qualcuno sognava una sfida tra prima e seconda in classifica: questo non dipende solo dai nostri risultati ma grazie alla recente impresa è possibile che si avveri.
Un pareggio a Bologna, o una sconfitta, non intaccherebbe quanto fatto finora e neppure declassificherebbe l’Atalanta, visto che certi episodi capitano anche alle grandi squadre nel corso di un campionato. Tuttavia il momento è magico e sarebbe un peccato rovinare l’atmosfera a un passo dalla sfida che tutti si sono segnati in calendario, perché il clima da impresa storica è nell’aria e vorremmo almeno giocarcela fino in fondo. Lo stesso Percassi ha rivelato il sogno nel cassetto di conquistare punti contro i bianconeri.
Si tratta di una soddisfazione che varrebbe una stagione, un po’ come le vittorie nei derby, e vogliamo arrivare carichi a mille e magari facendo tremare le gambe ai campioni. In fondo il trend nerazzurro sale e quello bianconero non è dei migliori, almeno sul piano del gioco, lasciando uno spiraglio di luce.
In una settimana può cambiare tutto, questo lo sappiamo. Ma la logica al momento ci dice che a Bologna, se l’Atalanta farà l’Atalanta che abbiamo visto finora, non può esserci storia.
TRA IL DIRE E IL FARE C’E’ DI MEZZO… DONADONI
Con gli emiliani il pericolo è quello di un calo di concentrazione, almeno nel primo tempo. Gasperini farà di tutto per impedirlo, e sappiamo che nel caso nell’intervallo interverrà con una scossa, quindi, se proprio si parte male, è importante evitare di prendere una imbarcata tale da non riuscire a porre rimedio nel secondo tempo. I motivi per un rilassamento generale esistono: lo stage nerazzurro, la trasferta insidiosa, ma soprattutto la diversità dell’avversario.
Riferendoci all’ultimo punto, dopo Sassuolo e Roma torniamo a confrontarci con una medio-piccola, che in passato abbiamo sofferto parecchio al Dall’Ara. Anche se i precedenti con Crotone e Pescara lasciano ben sperare, la caratura dell’avversario è ben diversa e Donadoni è un allenatore da non prendere sottogamba. Bisogna valutare innanzi tutto come sia la forma e il ritmo dei rossoblu, ma anche loro possono contare su ottime individualità, anche giovani. L’anno scorso anche il mister bergamasco ha avuto un exploit non da poco quando si è seduto sulla panchina del Bologna, togliendo in breve tempo i felsinei dal pantano della lotta salvezza. A loro mancherà uno dei migliori, Verdi, ma la squadra sa proporre comunque un calcio offensivo e in velocità che trova in Destro il finalizzatore migliore.
La miglior difesa sarà come sempre l’attacco ma stavolta Gasperini troverà due frecce in più al suo arco, ovvero i ritorni di Conti e Dramè, ottimi anche per dare maggior equilibrio alla manovra. Mancherà Toloi, ma Masiello, Caldara e Zukanovic sono sicuramente un ottimo trio per la retroguardia.
Sarà curioso scoprire chi giocherà in mezzo al campo, visto che Kessie ha fatto benissimo da esterno ma questa sembra una soluzione più utile a gara in corsa, per dare una scossa nel momento giusto. Kurtic troverà probabilmente il suo posto e l’ivoriano tornerà in mezzo al campo, a fianco di Gagliardini, ma Freuler, fantastico quando entrato con la Roma, merita spazio, anche per la sua capacità di battere i calci da fermo. Anche D'Alessandro si è dimostrato veramente importante a partita in corso, può essere un'arma in più. Non crediamo che lo stage influenzerà le idee del mister, quindi anche Petagna resterà inamovibile al suo posto di attaccante-boa. Finora è lui l'unico vero insostituibile per il gioco del Gasp.
Tra l’Atalanta e la sfida con la Juve non ci sarà di mezzo solo l’insidiosa trasferta di Bologna, ma anche la Coppa Italia con il Pescara, quindi ci sarà spazio per tutti e anche per qualche giovane. Dovremmo vedere all’opera Latte, Bastoni e Capone oltre a uno o due tra Pesic, Paloschi e Pinilla. Curiosamente in mezzo al campo potrebbero tornare Grassi, Migliaccio, Carmona e Raimondi e in difesa Stendardo, segno della piega che sta prendendo questa meravigliosa stagione. Non dimentichiamo che la Coppa, prestigio del trofeo a parte, può essere una scorciatoia per l'impresa europea, nel caso in campionato diventi dura raggiungere certi obiettivi, quindi non va trascurata.
Il sogno sportivo di questo inverno è lì a un passo, sta a noi non sprecare questo momento e arrivarci nel modo migliore possibile.
Tutto passa per Bologna: per raggiungere un grande piazzamento si passa anche per Piazza Grande.