"Quo vadis Dea" - Tanto rumore per nulla
La sconfitta di Torino non deve lasciare strascichi, fa parte della normalità. Ora Gasp deve dimostrare che l’Atalanta può lottare per l’Europa e ritrovare subito un successo che, oltre ad allontanare i timori di una serie negativa, riporterebbe i nerazzurri a sognare il sorpasso con il Milan. Sportiello merita fiducia, mentre a centrocampo si può cambiare: come sarà l’Atalanta senza Kessie?
NESSUN DRAMMA
Non è successo nulla. Perdere con la Juve in quel mostro sacro che è lo Stadium di Torino è umano.
Le premesse avevano illuso i tifosi, trascinati dal fantastico percorso che ha portato l’Atalanta tra le prime in classifica e ammaliati dallo stridente paragone con il Leicester. Eppure questa partita è da sempre stata una sfida impossibile, soprattutto con una Juventus ferita dalla pesante sconfitta di Genova.
In pochi lo hanno sottolineato, ma circa metà dei titolari schierati sabato sera non erano mai scesi su quel campo e probabilmente hanno sentito mai come prima una forte pressione, difficile da gestire anche per i veterani, figuriamoci per chi si trova all’inizio della carriera.
Si è detto di una grande Juventus, che ci ha aggredito con pressing e corsa propri di una provinciale, ma tutto sommato non si può parlare di un tiro al bersaglio: i gol dei padroni di casa sono nati da una mezza papera di Sportiello e da due corner. Se il risultato fosse rimasto in bilico per più tempo probabilmente avremmo anche visto una partita più avvincente, nel momento in cui i nostri hanno trovato maggior coraggio.
Bisogna scrollarsi al più presto il peso, se così si può chiamare, di questa sconfitta, ed evitare che un semplice ostacolo, troppo alto da superare per il nostro giovane gruppo, mini il morale e la fiducia dell’ambiente. Gasperini sa quanto sarà importante il match con l’Udinese proprio in questo senso: dimostrare di poter tornare subito alla vittoria con una grande prestazione sarebbe un forte segnale per il futuro.
Il gruppo era poco abituato a perdere, nonostante l’inizio terribile di questa stagione, e sarà interessante vedere quale sarà la reazione emotiva: se la sconfitta con la Juve risulta nella norma, mancare risultato con l’Udinese o aprire un periodo sottotono aprirebbe nuovi interrogativi e rimetterebbe in discussione la forza e la qualità di questa squadra.
Purtroppo la lotta per l’Europa è ben diversa da quella per la salvezza, perché basta un passo falso e ti trovi inesorabilmente indietro, alle spalle di chi continua inesorabilmente a fare punti.
Domenica il campionato ci ha detto chiaramente che l’Atalanta ha delle possibilità, perché Torino e Lazio si sono fermate: i granata hanno perso con la Samp come l’Atalanta, ma sappiamo come sia andata quella partita in dieci per più di un tempo, mentre la Lazio ha perso lo scontro diretto con la Roma, sicuramente avversaria meno abbordabile per i nerazzurri nonostante la vittoria di Bergamo. Napoli ha maltrattato un’Inter sempre lontana, mentre Fiorentina e Milan hanno vinto allo scadere sfide casalinghe sulla carta abbordabili contro Palermo e Crotone, ultime in classifica.
NUOVO SOGNO: SORPASSO AL MILAN
Se l’Atalanta farà l’Atalanta che abbiamo visto negli ultimi mesi questa domenica potrebbe tranquillamente diventare una giornata di gloria: le sfide di alta classifica vedono il derby di Torino e Roma-Milan, ma anche Fiorentina-Sassuolo, Sampdoria-Lazio e Cagliari-Napoli potrebbero regalare sorprese. L’importante è ovviamente trovare i tre punti in casa, grazie anche al calore dei tifosi, e poi scoprire come sarà la classifica, anche perché troppi passi falsi possono riportare in gioco per l’Europa anche squadre finora trascurate ma con il potenziale per aspirare a quel traguardo.
Gasperini è una garanzia di continuità, visto che tutte le sue squadre hanno dimostrato in passato di avere qualche débâcle ma poi riprendersi subito, spesso con gli interessi. Le parole da lui proferite dopo la sconfitta di Torino sono state importanti e un bel messaggio per i tifosi: sarà anche terminato un sogno, ma questa esperienza ci può solo fare crescere per arrivare a batterci alla pari con una grande squadra come la Juventus in futuro. Altro che abbassare la cresta, il mister con queste affermazioni ha fatto capire di non voler affatto ridimensionare le ambizioni della Dea.
In fondo capita anche alle grandi squadre di perdere dei match diretti e poi tornare alla vittoria e proseguire il cammino da dove lo si era interrotto, smaltendo in breve tempo la recente delusione. Qui sta la differenza tra una squadra di media classifica e una grande squadra, che ambisce a traguardi importanti.
L’Atalanta ha vinto sì tre scontri diretti, con Napoli, Inter e Roma, ma non va dimenticato che li ha vinti in casa. Di fatto quello di sabato era il primo scontro di vertice in trasferta di un certo livello, dopo il pareggio striminzito trovato a Firenze e la roboante vittoria con il Sassuolo, quest’anno lontano dalle zone alte della classifica.
Dopo la partita con l’Udinese arriva un’altra sfida affascinante, stavolta a San Siro, con il Milan di Montella: non è impensabile che ci si possa presentare l’occasione di sorpassare i rossoneri in uno stadio dove, contrariamente allo Juventus Stadium, negli ultimi anni abbiamo fatto spesso fatto festa.
FIDUCIA A SPORTIELLO
Capitolo formazione. Torna Gagliardini a centrocampo e a fargli spazio potrebbe non essere Freuler, uno dei migliori di sabato e non solo per il goal, ma uno tra Kessie e Kurtic. L’ivoriano è apparso da qualche partita piuttosto sottotono e pasticcione, inoltre non va dimenticato che dopo la pausa dovremo per forza fare a meno di lui: Gasperini potrebbe lasciarlo parzialmente a riposo e approfittarne per verificare come l’Atalanta possa reagire alla sua assenza in futuro.
Per quanto riguarda lo sloveno potrebbe lasciare posto allo svizzero nel caso Gasperini decida di replicare l’esperimento visto nel secondo tempo con la Roma, quando Kessie è stato avanzato nel tridente d’attacco.
La difesa verrà confermata, anche se potrebbe tornare Dramè al posto di Spinazzola, ma anche in questo caso bisogna vedere se Gasperini deciderà di confermare il giocatore in prestito della Juve in vista della Coppa d’Africa che ci potrebbe togliere anche il terzino senegalese.
Per quanto riguarda la porta bisogna fare gruppo e dare fiducia a Sportiello, uno che non è un brocco, perché senza Berisha sarà lui a dover abbassare la saracinesca almeno fino alla fine dell’anno. Con la Juve ha pagato l’incertezza sul tiro di Alex Sandro, che probabilmente non ha visto partire, ma ha anche sfoderato alcune parate per cui si è distinto in passato. Se lui ritroverà tranquillità anche la difesa resterà quel baluardo degli ultimi mesi, altrimenti è chiaro che anche la retroguardia potrebbe subire il contraccolpo psicologico dovuto ad una certa insicurezza. Con la Roma abbiamo vinto meritatamente, ma senza le belle e anche fortunate parate di Berisha del primo tempo avremmo forse visto un altro match a senso unico. Inutile pensare a Bassi o Mazzini, sembra prematuro quando hai un portiere ricercato da grandi squadre: se si ritroverà sarà un bene anche per la società in ottica mercato, anche se dopo l’operazione Berisha avrà bisogno di un secondo affidabile quanto lui.
Torna Del Neri a Bergamo, anche se lui qui è di casa anche al di fuori del calcio, e con lui troviamo un piccolo tabù da sfatare, visto che non lo abbiamo mai battuto da quando è diventato un ex. La voglia di ritrovare la vittoria e la qualità superiore che dovrebbe dimostrare la squadra nerazzurra rispetto a quella bianconera, sembrano essere le armi giuste per vedere una prestazione e un risultato positivi, nonostante la bestia nera.
Mai come da inizio campionato non sappiamo che Atalanta attenderci e mai come stavolta risulta essenziale non sbagliare partita.
Si vede che ci siamo abituati bene, o al contrario che, dopo la striscia terribile senza vittorie di Reja, cominciata nello stesso periodo l’anno precedente, siamo abituati male e temiamo la continuità di risultati negativi. Si trattava soprattutto di distrazioni di mercato e quest’anno, nonostante le parole del Percassi, anche i nostri ragazzi potrebbero essere sulla bocca di tanti esperti del settore.
Sta al Gasp fare da ghostbuster e allontanare i fantasmi del passato.
BY MACCIU