23/03/2017 | 04.36
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"Quo Vadis Dea?" - Verso lo sprint finale

Dopo la facile vittoria con il Pescara la classifica sorride nuovamente e si affronta la sosta con grande entusiasmo, anche per via delle convocazioni in Nazionale. Gasperini ha scoperto ottime alternative ai titolari e che alcuni giocatori sono assai utili anche dalla panchina. Serve trovare energie per lottare e continuare a sognare, a partire dal grande clima di festa che Gasp troverà a Genova.

 

SOSTA DA SOGNO

Ora va molto meglio. Dopo la scoppola subita con l’Inter è bastata una salutare sgambata con il Pescara, avversario tutt’altro che temibile, per ripristinare ogni cosa al suo posto. La sconfitta di San Siro aveva allontanato Inter e Lazio, le avversarie più titolate nella corsa all’Europa League, e in un colpo solo proprio queste due steccano con due squadre di media classifica e tornano a portata di tiro: ora in 4 punti ci sono 4 squadre, Milan Incluso, e il morale della truppa nerazzurra si è sicuramente sollevato.

L’unico abbacchiato del gruppo sembrava essere Petagna, apparso così sconsolato nelle riprese a bordocampo, seduto sui gradini con il muso appoggiato sulle mani, da convincere il mister a coccolarselo un po’ con dolci parole a fine gara. Non ci si poteva immaginare che per il giocatore e l’Atalanta sarebbe arrivata come la manna dal cielo la convocazione in Nazionale, al posto dell’ex Gabbiadini infortunato. E così il nostro Andrea sarà con l’umore alle stelle dopo la sosta, sperando magari in uno scampolo di partita, almeno nell’amichevole di martedì. E non vanno dimenticati gli stranieri, tutti premiati per la grande stagione dell’Atalanta, in primis il fondamentale Freuler.

Le convocazioni sono un segnale importante di come sia cambiata la musica: tempo fa eravamo ad invocare un simbolico gesto per Migliaccio e Doni, alle porte dell’ultima amichevole vista a Bergamo nel 2006, anche quella volta non accontentati, nonostante ci fosse Donadoni in panchina. Ora arrivano pure le convocazioni a sorpresa e durante la sosta saremo ancora lì a sperare di vedere un nerazzurro in campo: l’altra volta era Gagliardini, ora ci sono Petagna e Spinazzola insieme all’ormai ex atalantino, che quasi sicuramente esordirà da titolare a pochi mesi di distanza. Chi veste questa maglia quest’anno corre, e non solo in campo.

 

IL FORTINO DI BERGAMO

L’Atalanta c’è, eccome, e non importa se il valore del Pescara è quel che è, ovvero una squadra già destinata alla Serie B. In precedenza il Crotone ci aveva fatto soffrire nonostante una netta supremazia, mentre con l’Empoli la vittoria è arrivata solamente all’ultimo minuto, quindi mai dare nessuna partita per scontata. Questo successo e la sosta cancelleranno la disfatta di una settimana fa, e questo a noi deve bastare, senza contare gli insuccessi degli altri.

Proprio questo ultimo fattore è importante: se Lazio e Inter avessero vinto avremmo dovuto prendere atto di avere davanti squadre difficilmente arrestabili, ormai fuori dai giochi. I loro pareggi sono arrivati quasi inaspettati, nonostante si trattasse di trasferte su campi difficili, perché ormai ci sembravano un passetto sopra noi e il Milan. Affrontare la sosta con la coscienza che sarà una gara alla pari, con possibilità di errori sia da parte nostra che da parte degli altri, sarà una spinta in più.

Non dimentichiamo che noi abbiamo un enorme vantaggio a questo punto: 5 partite in casa su 9 totali, con i big match contro Juve e Milan a Bergamo e chiusura della stagione sempre al Bortolotti. Per una squadra che nelle statistiche concede pochissimo in casa, reti e tiri inclusi, scusate se è poco.

E per quanto riguarda i due big match ci sono da sottolineare due fatti, non di poco conto. Il primo è che la Juventus arriverà a Bergamo a fine aprile, quando potrebbe avere la testa all’andata della semifinale di Champions, in programma la settimana dopo. L’ostacolo che dovrà superare, il Barcellona, è duro, ma nel caso lo superi vi lascio immaginare quanto potrebbe interessare agli juventini quella partita, a meno di clamorose rimonte nella corsa Scudetto.

Il secondo è che giocheremo lo scontro diretto con il Milan alla terzultima, e a quel punto non sappiamo come sarà la situazione in classifica. Tempo fa pensavamo che lo scontro tra Atalanta e Fiorentina sarebbe stato uno scontro cruciale, mentre nella realtà dei fatti il crollo viola ci ha portato a quella sfida con 10 punti di vantaggio. Proprio la Fiorentina tra l’altro, spera fino all’ultimo di tornare in corsa, e forse non è un male che venga alimentata questa speranza, visto che proprio i toscani affronteranno le nostre avversarie nelle prossime giornate.

Diamo uno sguardo alla prossima giornata: poco ci sarà da sperare dalla trasferta del Milan a Pescara, ma Zeman ha due settimane per preparare la sfida e fare un miracolo, mentre Inter e Lazio hanno partite impegnative, i milanesi in casa con la Sampdoria che già una volta ha conquistato San Siro quest’anno, e i capitolini a Reggio Emilia, contro un Sassuolo in ripresa. Ovviamente la nostra partita non è meno facile e nasconde diverse insidie, ma l’Atalanta ha due settimane per tornare a dare spettacolo e mostrare la sua superiorità tecnica e tattica.

 

DETERMINANTI ANCHE DALLA PANCHINA

Domenica sono stati inseriti nella formazione titolare tre giocatori arrivati a Gennaio, ovvero Hateboer, Gollini e Cristante. Quest’ultimo è apparso leggermente più in ombra degli altri, forse perché obbligato dall’assenza degli altri a un ruolo di sacrificio, visto che Gasperini ha scelto Grassi come trequartista-ala, al posto dello squalificato Kurtic.

La scelta ha sorpreso non poco, visto che si erano decantate le qualità dell’ex Milan proprio negli inserimenti in avanti, ma non va dimenticato che Cristante aveva giocato nel Pescara fino a Gennaio e la partita è scivolata liscia come l’olio. Tutto sommato si è limitato a coprire le avanzate di Freuler, anche stavolta apparso sicuro e determinato, svolgendo il semplice compitino.

Kessie ancora una volta ha dimostrato di saper essere devastante quando inserito a partita in corso, e questo può essere importante anche per il futuro. Ci sono giocatori che possono dare una marcia in più subentrando dalla panchina, prendete Schick della Samp ad esempio, e Kessie e Cristante paiono appartenere a questo filone, anche se all’ivoriano difficilmente si può rinunciare dall’inizio quando al top della forma. Gasperini lo ha tenuto a riposo e, visto il suo impatto in una partita bloccata come quella con l’Empoli, probabilmente ha fatto bene: grazie al suo innesto si è trovato rapidamente il modo di chiudere una gara ancora in bilico nonostante la superiorità netta.

Hateboer ha mostrato tutte le sue qualità offensive, ma va ricordato che il punto debole del ragazzo è la fase difensiva, poco importante se giochi con il Pescara ma determinante se giochi con squadre di livello superiore. Certamente sappiamo di poter contare su di lui, anche a partita in corso, per diventare l’ala devastante che era fino a poco tempo fa D’Alessandro, seppure sulla fascia opposta. Le sue rasoiate rasoterra sono un’arma che ci mancava e siamo sicuri che torneranno utili da qui alla fine.

A proposito di innesti, ci è piaciuta la scelta di puntare su un Migliaccio nelle vesti di trequartista, invece che su Mounier, negli ultimi scampoli di partita. Sicuramente era un premio all’importanza del giocatore per lo spogliatoio e sappiamo che lui e Raimondi meritano tutto l’affetto dei tifosi, anche se in campo il loro contributo appare minimo.

E Paloschi? Sinceramente è piaciuto per la corsa e la grinta, ma è anche sembrato troppo frettoloso e irruento, come in occasione della traversa a porta vuota. Va anche sottolineato che quella occasione è riuscito a crearsela con la sua testardaggine, rubando un pallone destinato al portiere, e sorprende in ogni caso la sua voglia, il suo entusiasmo e la sua determinazione, oltre al legame con il gruppo. Siamo in attesa che arrivi il suo momento, ma continuando così arriverà.

Un grande gruppo, un ottimo calendario e una classifica che sorride: a Genova si va con grande entusiasmo e sapendo che sarà la grande festa del Gasp. Sarebbe un peccato non trovare la ciliegina sulla torta.

By Macciu
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