06/10/2020 | 10.25
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Retrosapore



Tutti i campionati possono essere veicolati, oltre che dai risultati degli incontri, dalla infinite possibili variabili, che si possono verificare nel corso di un pur regolare svolgimento. Incidenti o cali di forma insidiano anche possibilità espresse di possibili successi e sgonfiano tante possibilità che parevano certezze assolute. Quest’anno, dopo che la terribile pandemia ha interrotto la scorsa stagione, costringendola ad una imprevedibile conclusione, si riaffaccia ancora tale triste evenienza, insieme ad un palleggiamento di possibilità ed ipotesi, dirette ad una reale ripresa delle competizioni, inseguendo la chimera della riapertura degli stadi.

Purtroppo, se le istituzioni propongono, sono le avvisaglie di ritorno dei focolai infettivi, a disporre quello che si possa realmente attuare e le diatribe proliferano. Certamente, decidere l’ammissione di spettatori in numero di mille e non più di mille, richiama i timori che agitarono la fine del primo millennio, quando imperversava la grande paura della fine dei tempi, pur edotti che il mondo non doveva finire lì. Adesso ci rendiamo conto della necessità di intrattenere la massima sorveglianza ed attenzione sul ritorno del contagio e, con più o meno remissività, accettiamo le disposizioni che vengono via, via  promulgate.

Tutti abbiamo l’impressione che molte indicazioni, a seconda di chi le impartisce, possano avere finalità avulse dalla reale protezione della salute pubblica, specialmente quando una difformità di indicazioni fa insorgere dubbi sulla competenza o sulla correttezza. Il caso Juve Napoli, cade nel bel mezzo di una disputa che accende assai vibrate perplessità, in esito al comportamento, al merito ed alla competenza. Il via sarebbe partito da una disposizione ASL, che però non pare dare stura ad una chiara finalità di
inibizione a raggiungere Torino e pertanto la Lega calcistica dovrà intervenire per dirimere dubbi ed incertezze circa il regolare comportamento da tenere in questi frangenti.
Emergono intanto fatti incontrovertibili che definiscono la convenienza sportiva a sospendere una gara, quando privi di due players di rilievo, ed in simultanea ad una convocazione internazionale, di altre unità, che comporterebbe rischi ulteriori sulla integrità fisica, al loro rientro morale, il rimandare l’incontro ad altra data, sarebbe stata una manna per la formazione partenopea che, oltretutto, sarebbe stata impegnata in uno scontro di vertice.

Un intoppo che giustamente si presta al sospetto e che può apportare gravi danni al regolare andamento di questo torneo, visto che i bianconeri si vedrebbero assegnati tre punti, in momenti in cui la resa sul campo, è decisamente sotto tono. Alla chiarezza invocata e che sia realmente tale, dovrà essere accorpata la giusta penalizzazione di chi ha creato il torbido, al fine di trarne giovamento.
Esposta al danno è direttamente la nostra Atalanta, che si vedrà costretta ad incontrare il Napoli, ma disponendo del rientro dei suoi nazionali, solo dal giorno precedente la gara, senza la possibilità di svolgere alcun allenamento a ranghi completi e con addosso lo stress di un volo internazionale. Una opportunità per verificare se la giustizia sportiva si svolge regolarmente o la conferma amara, che solo Napoli è la terra del sole.
Attendiamo…

RETROSAPORE by ReMo
By sigo
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