Ricomincio da capo
Dopo le due sconfitte consecutive l’Atalanta si trova con zero punti e diverse polemiche che il calciomercato ha lasciato in eredità. Dopo la sosta e il termine delle trattative ci aspettiamo la crescita del gruppo e i risultati, confidando nelle capacità di mister Gasperini e nel rendimento dei giocatori di qualità. Ripartiamo dalla partita con il Torino quindi, lasciando il resto alle spalle.
STOP ALLE POLEMICHE
Finalmente il calciomercato è finito. Mai come quest’anno è il caso di dirlo.
Già l’anno scorso nel periodo invernale sono cominciati i problemi, dopo un avvio oltre le aspettative, proprio in prossimità della finestra di mercato riparativo. Lo chiamano così ma in realtà i danni da riparare sono arrivati proprio a causa di questo, con prestazioni sottotono e una serie di risultati che ha portato undici partite senza vittoria. In mezzo i mal di pancia di Denis e compagnia, una squadra nettamente indebolita soprattutto dalle cessioni di Moralez e Grassi e tutto da rifare.
Forse per questo motivo non riesco a pensare male, al contrario della maggioranza, al termine di questa sessione estiva. Si era partiti con la promessa da parte del Presidente Percassi di una sola cessione di peso e così alla fine è stato, anche se solo poco meno di un mese fa trapelava l’ipotesi della doppia cessione di Gomez e Sportiello. Di più, ad inizio mercato anche Kessie veniva dato per partente. Promessa mantenuta, di altri big non ne sono partiti, a meno che consideriate tale Cigarini, con tutto il rispetto per il regista non più giovanissimo.
Abbiamo perso le prime due partite soprattutto per l’assurda decisione di giocare a calciomercato aperto, come succede da qualche anno sempre più. E chi pensa di avere perso la testa di giocatori importanti come Gomez e Sportiello sbaglia di grosso, perché se prima potevano essere confusi dall’idea di lasciare la squadra nerazzurra, ora potranno concentrarsi su quella che almeno per i prossimi quattro mesi sarà la loro squadra.
Ho sentito dire che Gasperini ha sbagliato a riprendere il portiere, che Sartori ha sbagliato a dare per partente il ragazzo davanti ai microfoni. Anche io l’ho pensato nelle ultime ore di mercato.
Però lo avrei pensato maggiormente solo se alla fine avessero lasciato andare il portiere a cifre più basse, come fatto per Bonaventura, con una pessima strategia di vendita. Invece Sartori ha tenuto Sportiello, anche se aveva già preso Berisha, perché il prezzo lo fa l’Atalanta e questo è un bel segnale per il futuro.
Belec e Gagliolo erano bloccati da ore, niente mi toglie dalla testa che se avessero ceduto Sportiello e Stendardo, con la testa in tre squadre diverse in quell’ultimo pazzo giorno, sarebbero arrivati anche questi giocatori. Dopo tutto Gasperini ha sempre voluto un portiere motivato da qualcuno altrettanto bravo e capace di mettere in discussione il posto di titolare. Mettiamola così: forse sarebbero seguiti i fatti alle parole proferite dopo il Trofeo Bortolotti, “Sportiello deve stare attento perché se non mette il giusto impegno in allenamento e in partita rischia di perdere il posto da titolare anche qui all’Atalanta”, se non ci fosse stato Bassi come secondo.
Sportiello è un bravo ragazzo, ma è pur sempre un ragazzo e, per quanto dotato, ha bisogno anche del bastone oltre che della carota per imparare. Se prenderà questa vicenda per il verso giusto, come tutti ci auguriamo, tornerà ben presto quello che conosciamo, un portiere che non può essere messo in discussione.
SBAGLIANDO SI IMPARA
Insieme al mercato forse finirà anche il pessimismo dilagante tra i tifosi, alimentato dall’altalena di spifferi mediatici da cui sono sorte illusioni e delusioni.
Ovviamente ci auguriamo che tutto sia facilitato dalle prime vittorie dell’Atalanta targata Gasperini, che avrà anche commesso degli errori, ma sicuramente ha mostrato un gioco che non dovrebbe far nascere dubbi su una tranquilla salvezza. La difesa fa acqua vero, come faceva acqua all’inizio quella di Del Neri se ricordate, ma con i giusti accorgimenti e questi dieci giorni di allenamento, senza distrazione di alcun genere, sono sicuro darà maggiori garanzie. E con il tempo si consoliderà.
Analizziamo questo mercato e cerchiamo di capire che, se non ci fosse Gasperini ma Reja in panchina, i timori sarebbero certamente minori. Non perché uno sia più bravo dell’altro, ma semplicemente perché rispetto all’Atalanta dell’anno scorso è cambiato soprattutto il modulo e la fisicità a centrocampo, a scapito della tecnica. I grossi cambiamenti rispetto all’anno passato sono infatti Zukanovic al posto di Paletta, Kessie al posto di De Roon e Paloschi al posto di Borriello. Non è un caso che Cigarini abbia trovato posto con continuità quando Carmona si è infortunato, visto che nel 4-3-3 iniziale non trovava posto.
Ora Gasperini gioca con un 3-4-3 che potrebbe diventare 3-5-2 o 3-4-1-2, ma ha di base la difesa a tre: questa è la vera novità e il motivo per cui all’inizio è normale trovare difficoltà. Ma l’organico è di tutto rispetto, con un tridente micidiale sia per velocità che per qualità, soprattutto quando D’Alessandro e Gomez riusciranno ad affinare l’intesa con Paloschi.
Anche il giocatore ex Chievo è stato troppo discusso per il suo rendimento, fatto di lavoro sporco spalle alla sporta simile a quello che vedevamo fare a Denis e Borriello, quest’ultimo a secco per diverse gare prima di trovare la via della rete. Va incoraggiato e aspettato, ci farà divertire perché l’istinto del bomber c’è ed è giovane, quindi corre molto.
Ora Gasperini ha un organico che gli permette di schierare i suoi uomini in più modi, fino a trovare il giusto equilibrio, quello che ti permette di tirare la coperta senza rimanere troppo scoperti. A Genova aveva già mostrato di avere imparato dagli errori, con i continui richiami ai difensori a non salire troppo e all’accortezza in dieci che ha permesso di non prendere una goleada: sarebbe stata una mazzata per il morale prima della sosta. Si, perché sicuramente il mister ha lottato contro sé stesso quando ha tolto Paloschi e ha rinunciato a dare forza all’attacco per dare equilibrio. Fosse dipeso solo da lui avrebbe probabilmente rischiato il tutto per tutto, ma a volte serve sacrificare un risultato, ormai compromesso, per dare le radici di un futuro più tranquillo. Avrà sicuramente capito qualcosa anche da quel secondo tempo “inutile”, almeno per quanto riguarda i punti raccolti.
CON IL TORO SENZA PAURA
Con il Torino sarà interessante vedere cosa succederà, a partire dal modulo che verrà scelto, dalla formazione schierata e dell’atteggiamento della squadra, offensivo o cauto. Già da chi scenderà in campo capiremo molte cose.
Gasperini deve dimostrare di aver imparato qualcosa e Raimondi in difesa è un azzardo, soprattutto davanti alla velocità di attaccanti forti come Muriel. Lo abbiamo visto anche con Colantuono e Reja, che infatti alla lunga hanno preferito schierare il bergamasco più avanti, dove può spingere ma sfruttare anche le proprie capacità difensive. Se Dramè non può fare il centrale a tre non può farlo neppure Raimondi, anzi il senegalese è più veloce quindi avrebbe qualche carta in più per occupare quel ruolo in caso di emergenza.
Ma la difesa dovrebbe vedere titolari tre tra Masiello, Toloi, Zukanovic e Konko, con Caldara e Stendardo prime alternative. Raimondi potrebbe giocarsi il posto a destra con Conti, oppure a sinistra con Spinazzola e ancora Konko. Alla peggio potrebbe essere provato in avanti al posto di D’Alessandro piuttosto che in difesa. Speriamo che il mister lo abbia capito.
A centrocampo dipende molto se si gioca a 4 o a 5: a 4 i più indicati sono Kessie e Kurtic o Carmona, mentre a 5 trova sicuramente posto anche Freuler o Grassi. Bisognerà vedere se quest’ultimo riuscirà a trovare un posto da titolare anche nel primo caso.
Davanti ovviamente Gomez, D’Alessandro e Paloschi sono il nostro tridente d’attacco. Ci sarà curiosità per Cabezas e per Pesic, che insieme a Petagna e Pinilla va a rimpolpare un reparto offensivo in cui potrebbe anche giocare il Papu dietro a due punte. Vedremo che succederà, confidando che in quel caso anche Paloschi, già più a suo agio in un 3-5-2 al fianco di Gomez, ne beneficerà.
Certo, con il Torino è vietato concedere troppo campo alle forti ripartenze dei granata, per evitare un tracollo simile a quello patito con la Lazio. Sarebbe bello festeggiare la prima vittoria e di colpo cancellare il timore di restare lì in fondo alla classifica, dove le partenze traballanti portano condizioni mentali sempre difficili da gestire.
Cancelliamo tutto e ripartiamo, serve ritrovare entusiasmo e fiducia per poter guardare al futuro con più tranquillità.
STOP ALLE POLEMICHE
Finalmente il calciomercato è finito. Mai come quest’anno è il caso di dirlo.
Già l’anno scorso nel periodo invernale sono cominciati i problemi, dopo un avvio oltre le aspettative, proprio in prossimità della finestra di mercato riparativo. Lo chiamano così ma in realtà i danni da riparare sono arrivati proprio a causa di questo, con prestazioni sottotono e una serie di risultati che ha portato undici partite senza vittoria. In mezzo i mal di pancia di Denis e compagnia, una squadra nettamente indebolita soprattutto dalle cessioni di Moralez e Grassi e tutto da rifare.
Forse per questo motivo non riesco a pensare male, al contrario della maggioranza, al termine di questa sessione estiva. Si era partiti con la promessa da parte del Presidente Percassi di una sola cessione di peso e così alla fine è stato, anche se solo poco meno di un mese fa trapelava l’ipotesi della doppia cessione di Gomez e Sportiello. Di più, ad inizio mercato anche Kessie veniva dato per partente. Promessa mantenuta, di altri big non ne sono partiti, a meno che consideriate tale Cigarini, con tutto il rispetto per il regista non più giovanissimo.
Abbiamo perso le prime due partite soprattutto per l’assurda decisione di giocare a calciomercato aperto, come succede da qualche anno sempre più. E chi pensa di avere perso la testa di giocatori importanti come Gomez e Sportiello sbaglia di grosso, perché se prima potevano essere confusi dall’idea di lasciare la squadra nerazzurra, ora potranno concentrarsi su quella che almeno per i prossimi quattro mesi sarà la loro squadra.
Ho sentito dire che Gasperini ha sbagliato a riprendere il portiere, che Sartori ha sbagliato a dare per partente il ragazzo davanti ai microfoni. Anche io l’ho pensato nelle ultime ore di mercato.
Però lo avrei pensato maggiormente solo se alla fine avessero lasciato andare il portiere a cifre più basse, come fatto per Bonaventura, con una pessima strategia di vendita. Invece Sartori ha tenuto Sportiello, anche se aveva già preso Berisha, perché il prezzo lo fa l’Atalanta e questo è un bel segnale per il futuro.
Belec e Gagliolo erano bloccati da ore, niente mi toglie dalla testa che se avessero ceduto Sportiello e Stendardo, con la testa in tre squadre diverse in quell’ultimo pazzo giorno, sarebbero arrivati anche questi giocatori. Dopo tutto Gasperini ha sempre voluto un portiere motivato da qualcuno altrettanto bravo e capace di mettere in discussione il posto di titolare. Mettiamola così: forse sarebbero seguiti i fatti alle parole proferite dopo il Trofeo Bortolotti, “Sportiello deve stare attento perché se non mette il giusto impegno in allenamento e in partita rischia di perdere il posto da titolare anche qui all’Atalanta”, se non ci fosse stato Bassi come secondo.
Sportiello è un bravo ragazzo, ma è pur sempre un ragazzo e, per quanto dotato, ha bisogno anche del bastone oltre che della carota per imparare. Se prenderà questa vicenda per il verso giusto, come tutti ci auguriamo, tornerà ben presto quello che conosciamo, un portiere che non può essere messo in discussione.
SBAGLIANDO SI IMPARA
Insieme al mercato forse finirà anche il pessimismo dilagante tra i tifosi, alimentato dall’altalena di spifferi mediatici da cui sono sorte illusioni e delusioni.
Ovviamente ci auguriamo che tutto sia facilitato dalle prime vittorie dell’Atalanta targata Gasperini, che avrà anche commesso degli errori, ma sicuramente ha mostrato un gioco che non dovrebbe far nascere dubbi su una tranquilla salvezza. La difesa fa acqua vero, come faceva acqua all’inizio quella di Del Neri se ricordate, ma con i giusti accorgimenti e questi dieci giorni di allenamento, senza distrazione di alcun genere, sono sicuro darà maggiori garanzie. E con il tempo si consoliderà.
Analizziamo questo mercato e cerchiamo di capire che, se non ci fosse Gasperini ma Reja in panchina, i timori sarebbero certamente minori. Non perché uno sia più bravo dell’altro, ma semplicemente perché rispetto all’Atalanta dell’anno scorso è cambiato soprattutto il modulo e la fisicità a centrocampo, a scapito della tecnica. I grossi cambiamenti rispetto all’anno passato sono infatti Zukanovic al posto di Paletta, Kessie al posto di De Roon e Paloschi al posto di Borriello. Non è un caso che Cigarini abbia trovato posto con continuità quando Carmona si è infortunato, visto che nel 4-3-3 iniziale non trovava posto.
Ora Gasperini gioca con un 3-4-3 che potrebbe diventare 3-5-2 o 3-4-1-2, ma ha di base la difesa a tre: questa è la vera novità e il motivo per cui all’inizio è normale trovare difficoltà. Ma l’organico è di tutto rispetto, con un tridente micidiale sia per velocità che per qualità, soprattutto quando D’Alessandro e Gomez riusciranno ad affinare l’intesa con Paloschi.
Anche il giocatore ex Chievo è stato troppo discusso per il suo rendimento, fatto di lavoro sporco spalle alla sporta simile a quello che vedevamo fare a Denis e Borriello, quest’ultimo a secco per diverse gare prima di trovare la via della rete. Va incoraggiato e aspettato, ci farà divertire perché l’istinto del bomber c’è ed è giovane, quindi corre molto.
Ora Gasperini ha un organico che gli permette di schierare i suoi uomini in più modi, fino a trovare il giusto equilibrio, quello che ti permette di tirare la coperta senza rimanere troppo scoperti. A Genova aveva già mostrato di avere imparato dagli errori, con i continui richiami ai difensori a non salire troppo e all’accortezza in dieci che ha permesso di non prendere una goleada: sarebbe stata una mazzata per il morale prima della sosta. Si, perché sicuramente il mister ha lottato contro sé stesso quando ha tolto Paloschi e ha rinunciato a dare forza all’attacco per dare equilibrio. Fosse dipeso solo da lui avrebbe probabilmente rischiato il tutto per tutto, ma a volte serve sacrificare un risultato, ormai compromesso, per dare le radici di un futuro più tranquillo. Avrà sicuramente capito qualcosa anche da quel secondo tempo “inutile”, almeno per quanto riguarda i punti raccolti.
CON IL TORO SENZA PAURA
Con il Torino sarà interessante vedere cosa succederà, a partire dal modulo che verrà scelto, dalla formazione schierata e dell’atteggiamento della squadra, offensivo o cauto. Già da chi scenderà in campo capiremo molte cose.
Gasperini deve dimostrare di aver imparato qualcosa e Raimondi in difesa è un azzardo, soprattutto davanti alla velocità di attaccanti forti come Muriel. Lo abbiamo visto anche con Colantuono e Reja, che infatti alla lunga hanno preferito schierare il bergamasco più avanti, dove può spingere ma sfruttare anche le proprie capacità difensive. Se Dramè non può fare il centrale a tre non può farlo neppure Raimondi, anzi il senegalese è più veloce quindi avrebbe qualche carta in più per occupare quel ruolo in caso di emergenza.
Ma la difesa dovrebbe vedere titolari tre tra Masiello, Toloi, Zukanovic e Konko, con Caldara e Stendardo prime alternative. Raimondi potrebbe giocarsi il posto a destra con Conti, oppure a sinistra con Spinazzola e ancora Konko. Alla peggio potrebbe essere provato in avanti al posto di D’Alessandro piuttosto che in difesa. Speriamo che il mister lo abbia capito.
A centrocampo dipende molto se si gioca a 4 o a 5: a 4 i più indicati sono Kessie e Kurtic o Carmona, mentre a 5 trova sicuramente posto anche Freuler o Grassi. Bisognerà vedere se quest’ultimo riuscirà a trovare un posto da titolare anche nel primo caso.
Davanti ovviamente Gomez, D’Alessandro e Paloschi sono il nostro tridente d’attacco. Ci sarà curiosità per Cabezas e per Pesic, che insieme a Petagna e Pinilla va a rimpolpare un reparto offensivo in cui potrebbe anche giocare il Papu dietro a due punte. Vedremo che succederà, confidando che in quel caso anche Paloschi, già più a suo agio in un 3-5-2 al fianco di Gomez, ne beneficerà.
Certo, con il Torino è vietato concedere troppo campo alle forti ripartenze dei granata, per evitare un tracollo simile a quello patito con la Lazio. Sarebbe bello festeggiare la prima vittoria e di colpo cancellare il timore di restare lì in fondo alla classifica, dove le partenze traballanti portano condizioni mentali sempre difficili da gestire.
Cancelliamo tutto e ripartiamo, serve ritrovare entusiasmo e fiducia per poter guardare al futuro con più tranquillità.
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