Rigoni: "Io come CR7? Pazzesco..."
Nostra traduzione di un lungo articolo del sito argentino Marca.com che celebra Emiliano Rigoni
In sole cinque giornate di Serie A, Emiliano Rigoni (Colonia Caroya, Argentina, 1993) ha già lasciato il segno in due dei templi del "Calcio". Nel suo debutto con l'Atalanta, l'attaccante argentino, ceduto questa estate dai russi dello Zenit alla squadra di Bergamo, ha realizzato una doppietta all'Olimpico che ha significato il pareggio (3-3) contro la Roma. Un esordio col botto nel calcio italiano, e che ha poi ripetuto a San Siro segnando all'ultimo minuto il gol del pareggio (2-2) contro il Milan. Nelle due più prestigiose tappe del campionato giocate fino ad ora, Emiliano ha lasciato il segno.
"Sto vivendo un inizio da sogno in Serie A. Segnare in due stadi come quelli, con la storia che hanno e contro due club così prestigiosi del Campionato italiano, è un privilegio. "Non c'è nulla di paragonabile ad aver segnato all'Olimpico e a San Siro, spero che non siano i miei ultimi gol", confessa a MARCA un Rigoni che ha segnato tre reti nelle prime cinque partite di serie A, gli stessi di Cristiano Ronaldo: "È pazzesco essere paragonato a lui, in questo momento siamo appaiati e personalmente spero di ottenere ancora di più. Cristiano ha fatto fare un salto di qualità al campionato, tutti al mondo prestano più attenzione alla Juventus e al torneo di Serie A".
A San Siro, con il Milan che vinceva per 2-1, Rigoni è comparso all'ultimo minuto per mettere a segno il pareggio . "Ho provato un'immensa gioia, sia per il contesto, per l’avversario che per aver segnato a tempo ormai scaduto. Sono stato qualche istante in apprensione per capire se il gol sarebbe stato convalidato o no. L'arbitro lo ha controllato al VAR, quando ha indicato la metà del campo è stata una soddisfazione", dice Emiliano.
L'ex Independiente e Belgrano ha così dato un dispiacere i suoi compatrioti Biglia, Musacchio e Higuain. "Non ho potuto parlare con il 'Pipita' perché è uscito molto velocemente dopo il fischio finale, ma l'ho fatto con Biglia, compagno in nazionale, durante la partita", sottolinea. Non è stato il primo grande stadio in cui l'attaccante argentino ha "timbrato il cartellino": "Ho segnato nella Bombonera al Boca con il Belgrano, quando stavo muovendo i miei primi passi nel calcio".
Sto vivendo un inizio da sogno in Serie A. Non c'è nulla di paragonabile a segnare all’Olimpico e a San Siro
Emiliano Rigoni, attaccante dell'Atalanta
Dopo essere emigrato dall'Independiente allo Zenit la scorsa stagione, Rigoni è sbarcato nel "Calcio" (così è chiamata la Serie A in Argentina, ndr) per continuare a crescere in Europa. "Avevo bisogno di avere più continuità e ho fatto un salto in un campionato più importante, sto imparando e mi sto adattando. In Serie A si gioca in modo è più aggressivo e tattico rispetto alla Russia, e in altri tornei non si corre così tanto. Nell’Atalanta l'allenatore mi chiede di pressare e di aiutare in difesa, non ho dubbi che "il calcio" mi migliorerà", dice Rigoni, autore anche di sei gol in Europa League la scorsa stagione: "Ho avuto una buona esperienza, segnando diversi gol. E’ un peccato ora essere stati eliminati nei preliminari, ma lotteremo per tornare in Europa. Non ho intenzione di dire cifre, ma il mio obiettivo è quello di ottenere buoni risultati e se riuscirò a fare otto o dieci gol sarebbe bello. E’ l’obiettivo che mi pongo sempre nel mio primo anno in un club".
Per ora, sta facendo i suoi primi passi in Serie A. Nei cinque maggiori campionati europei, solo Messi (cinque reti) e Aguero (quattro) hanno più gol di Rigoni tra gli argentini: "Cominciare così nel campionato italiano è un'ottima cosa e ne avevo bisogno per adattarmi rapidamente. Gli argentini sono sempre al top, Messi è già abituato e Kun fa molto bene in Premiership, sono molto soddisfatto". Numeri con cui Rigoni spera di tornare in nazionale dopo la mancata convocazione per l’ultima Coppa del Mondo. "Nell'ultimo semestre allo Zenit non ho avuto un bel periodo e non è stata una sorpresa non andare alla Coppa del Mondo, anche se l’ho sperato fino alla fine", dice un Rigoni che vuole esserci nella prossima Coppa America, che si svolgerà in Brasile nel 2019: "C'è sempre speranza e voglia di giocare di nuovo con l'Argentina e lavorerò tutto l'anno per cercare di realizzarlo".
25 anni, Emiliano Rigoni sa cosa significa giocare e segnare in tre paesi (Argentina, Russia e Italia), con quattro squadre (Belgrano, Independiente, Zenit e Atalanta) e ha già debuttato nella "Albiceleste". Una strada in cui ha condiviso momenti con molte delle icone del calcio argentino.
A proposito di Dybala
"Siamo amici e mi ha scritto quando ha saputo che sarei venuto in Italia, è un giocatore indiscutibile sia per la Juventus che per l'Argentina, tutti conosciamo le sue caratteristiche. Quando è al massimo non ha limiti e deve cercare di avere continuità con il suo club per tornare alla squadra nazionale, nessuno dovrebbe dubitare di Dybala".
A proposito di Higuaín
"Ha mostrato in ogni club il numero di goal che può fare, è un giocatore eccezionale, uno dei migliori 9 'argentini' degli ultimi tempi, manterrà gli obiettivi fino a quando non andrà in pensione."
A proposito su Icardi
"È un punto di riferimento, un goleador, e ogni anno è in grado di segnare qualsiasi numero di goal in Italia, è al top degli attaccanti nel mondo".
A proposito di giocare con Messi
"È stata un'esperienza indimenticabile, giocare accanto al migliore del mondo non ha prezzo, è un privilegio che sottolineo sempre. Non tutti i giocatori hanno la possibilità di stare con lui e condividere campo e spogliatoio, ogni allenamento e ogni momento."
Al ritorno di Messi in nazionale
"Avrò la speranza, fino al giorno in cui si ritirerà, che possa tornare ad indossare la maglia Argentina. E’ il migliore del mondo e lo vorrò sempre, è un leader dentro e fuori dal campo. Spero di poter essere di nuovo con lui e potergli dare tutto ciò che gli deve essere dato".
A proposito del "Papu" Gómez
"È un idolo per il club e un leader per l'intero mondo Atalanta, è il capitano, una persona che merita molto rispetto, l'ho conosciuto in nazionale e abbiamo avuto subito un buon rapporto, mi ha aiutato in molte cose dal mio arrivo. Andiamo molto d'accordo, giorno dopo giorno".
A proposito del campionato argentino
"Di solito seguo i miei vecchi club, Belgrano e Independiente. La Lega argentina è in crescita e ha fatto un grande salto di qualità, c'è un cambio generazionale negli allenatori che danno un altro stile di gioco. E’ un campionato competitivo e divertente."
A proposito della Libertadores e le opportunità per l’Independiente
"Per quelli di noi che hanno giocato nell’Independiente, sappiamo cosa significa, è uno dei favoriti e un candidato per vincerla, da ex mi piacerebbe che la vincessero."
A proposito della colonia argentina di Zenit
"Ho un ottimo rapporto con Paredes, Kranevitter, Driussi, Mammana ... È un gruppo molto simpatico e mi sono sentito molto a mio agio nello Zenit. Ci sentiamo ancora ogni giorno, abbiamo un gruppo WhatsApp e il contatto non sarà perso perché siamo tutti amici. "
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