29/01/2021 | 11.55
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Ritorno al futuro - by Rita

Eccoci qui, al consueto giro di boa….che ormai da qualche anno a questa parte, più che guardare indietro, ci fa guardare avanti, ad orizzonti sempre più nuovi ed avvincenti.

Ma ve li ricordate quei campionati in cui, il giro di boa, voleva dire calcolare quanti punti avevamo ancora possibilità di agguantare, per poter rimanere davanti alla terzultima? Giri di boa che erano più adrenalinici, forse, dell’attesa di capire, in questi ultimi anni, se andremo in Champions diretti o attraverso i preliminari.

Champions… una cosa che, per chi come me non ha ancora i capelli nemmeno brizzolati, era un sogno in un cassetto. L’Europa era una favola, sentita raccontare dal papà e dallo zio, vissuta da loro e rivissuta da me attraverso i loro ricordi, il loro parlare accalorato e quegli occhi che si accendevano di magia e di sogno. “Che bello sarebbe ritornarci”, era il desiderio che ogni stagione veniva espresso da tutti noi tifosi, quasi fosse un’utopia, qualcosa di lontano ed irraggiungibile.

Ora ci siamo! Ormai da ben due anni, passando anche dall’Europa League e, dulcis in fundo, dai QUARTI DI CHAMPIONS l’anno scorso…. Ah! Che bellezza! Lasciatemi gongolare ancora un po’, mentre mi trastullo nei pensieri e nei ricordi, ma sognando anche il futuro prossimo di quest’anno: cosa ci riserverà la nostra Dea? Dove arriverà l’Atalanta? Il tutto, naturalmente, vivendo nel presente, e che presente! Mentre vi scrivo, stiamo vincendo con il Milan, squadra prima in classifica, con ben 3 gol di scarto….eh già, perché la nostra Atalanta, in questo percorso di crescita, si è specializzata anche nell’offrire bel gioco. Insomma, siamo arrivati in Europa come la Cenerentola di turno, quella che le varie matrigne e sorellastre ritenevano indegna di partecipare al gran ballo. Ma la Dea, come in tutte le Favole, non solo ha catturato l’attenzione dei presenti, ma ha anche dimostrato di essere una ballerina provetta.

Quello che mi ha sempre colpito del nostro percorso europeo ed italiano sono i commenti sul modo di imporsi della Dea in campo. Tutti i vari giornalisti ed opinionisti si son sempre trovati d’accordo nel dire che giochiamo da squadra europea. Il nostro gioco è corale e impostato su ritmi altissimi, improntati all’attacco, il tutto muovendosi attraverso meccanismi ormai automatizzati, indipendentemente da chi sia in campo. Questo grazie al gran lavoro di Mister Gasperini, un maestro, a mio avviso! Ma, grazie anche ai ragazzi in campo che, con umiltà e tanta voglia di fare ed imparare (anche i più esperti) si sono affidati all’allenatore.

Ma torniamo alla nostra boa. Con una virata da 3 punti, l’Atalanta chiude il girone di andata di questo campionato di Serie A, targato “2020/2021 (+ Covid19)”, a 36 punti (momentaneamente 4°), grazie alla vittoria nell’anticipo del sabato pomeriggio, contro la capolista Milan.



 

Facciamo un raffronto con il campionato scorso, 2019/2020, quello che ci ha visti concludere la stagione al terzo posto ed incontrare ai quarti di Champions il Paris Saint Germain. Vediamo come era la situazione al termine del girone di andata.



Lo scorso anno, ci trovavamo a ridosso del podio come oggi, dopo 19 partite: 10 vittorie, 5 pareggi (uno in meno di quest’anno) e 4 sconfitte (quest’anno 3).

Guardando ai gol, l’anno scorso concludevamo il girone di andata (così come il campionato) primi in classifica per numero di reti fatte (49, che diventeranno 98 al termine della stagione), mentre quest’anno ci posizioniamo al 2° posto con 44, dietro all’Inter. Sempre nell’attuale stagione (20/21) siamo migliorati in difesa, chiudendo il girone con 3 gol in meno nella porta di Gollini. Migliora la differenza reti (23 vs 21) e ripartiamo con un punto in più (35 vs 36)

Direi che l’andamento è in linea con quello passato. Vicissitudini interne allo spogliatoio a parte, possiamo dire che, forse, le cose sono anche migliori. Perché? Beh, a marzo dell’anno scorso Ilicic toccava l’apice della sua stagione (e anche della sua carriera) con i 4 gol rifilati al Valencia, dovendo però poi abbandonare lo spogliatoio per il resto della stagione, causa problemi personali. Quest’anno invece, concludiamo il girone di andata con un Ilicic completamente ritrovato, che ha di nuovo voglia di divertirsi in campo e che finalmente è tornato a sorridere, sia fuori dal rettangolo di gioco (cosa più importante) sia in campo, dove i suoi piedi sono tornati a fare magie!

Ilicic è completamente recuperato e ci aspetta un girone di ritorno a bomba, con lui davanti, Muriel, Zapata, la sorpresa (ormai punto fermo) Pessina, lo zar Miranchuk e Malinovsky, i consolidati De Roon e Freuler a centrocampo e le ali Gosens e Hatebor, la difesa corazzata Romero, Djimsiti, Toloi, Palomino, il ragno Gollini e tutti gli altri, non meno importanti…. perché nell’Atalanta non ci sono riserve, ma solo ragazzi pronti a dare una mano, per costruire il sogno della Dea insieme a tutti noi.

 

RitAtalanta

 
By staff
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