17/08/2017 | 08.01
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Il ritorno perfetto di De Roon

Risultati immagini per il ritorno del figliol prodigo

Marten De Roon è tornato all’Atalanta 1 anno e un 1 mese dopo il suo addio. Era stato ceduto al Middlesbrough per 10 milioni di euro più 3 di bonus, è tornato indietro per 13,5 milioni più 1,5 di bonus. Nonostante avesse giocato appena una stagione a Bergamo, il suo trasferimento è stato celebrato con l’enfasi emotiva che si riserva a un figlio che ritorna dal fronte. Su Twitter De Roon ha scritto “Só turnát a la mé cà”, in bergamasco, poi ha girato un video in cui entra nel centro sportivo della squadra ed è contentissimo di mangiare la pasta e bere il caffè, “il vero caffè”. È sembrato quasi troppo quando in un altro video ha rivangato il passato – che in fondo è solo un anno fa – dentro lo spogliatoio dell’Atalanta.

Ma anche in questi video, con un’emotività un po’ sopra le righe, De Roon è apparso per quello che è: un ragazzo più simpatico della media dell’umanità calcistica. Che fino a qualche anno fa aveva questa bio di twitter brutalmente auto-ironica e che di recente si è detto scioccato dal suo conto in banca. Una normalità rinfrescante per un mondo del calcio in tutti vogliono sforzarsi di sembrare imprenditori di sé stessi.

Non è difficile capire, quindi, perché De Roon è stato riabbracciato con questo calore. L’olandese era andato via un anno fa per monetizzare al massimo la sua grande stagione, e il fatto che sia tornato un anno dopo alle stesse cifre, anzi leggermente superiori, la dice lunga sulle ambizioni dell’Atalanta. Un club che accetta e persegue la logica del player trading ma che sembra anche attenta a non abbassare troppo il livello complessivo della rosa.

L’acquisto di De Roon risponde a una logica chiara come il sole: portare intensità a un centrocampo che negli ultimi mesi ha perso Gagliardini e Kessié. Ho raccolto 5 gif che fanno capire quanto l’olandese dovrebbe rivelarsi perfetto per il sistema di Gasperini, ma che allo stesso tempo ci dicono cosa non sarebbe giusto aspettarsi da lui.

L’Atalanta responsabilizza molto i suoi uomini in fase di non possesso. Le marcature a uomo a tutto campo richiedono una concentrazione mentale estrema per tutti i 90 minuti, ed è importante che i calciatori siano bravi nelle loro letture difensive. Qui De Roon legge benissimo la linea di passaggio, intercetta e riparte in contropiede. Ha una piccola esitazione in conduzione, che mostra anche ciò che non potrà dare all’Atalanta, ovvero le corse palla al piede in cui eccelleva Kessié.

Corre di nuovo verso l’avversario con l’assoluta certezza di levargli la palla, e se lo mangia come Pacman. Poi di nuovo la sua scelta col pallone non ha grande qualità.

Con la grossa mole di lavoro fisico spalle alla porta di Petagna (o Cornelius), e anche grazie alla dominio sulle catene laterali nella costruzione del gioco, nell’Atalanta di Gasperini gli inserimenti dei centrocampisti senza palla sono oro colato. Un aspetto tecnico in cui, in realtà, non eccellevano né Kessié né Gagliardini, e in cui De Roon è invece molto forte. Ha ottimi tempi di inserimento e, come in ogni altro fondamentale del suo gioco, li fa con una grande intensità agonistica, che gli fa vincere duelli anche su avversari in vantaggio. Lo scorso anno in Championship ha segnato 4 gol: 3 in più della sua ultima stagione in Italia. Vi basta per metterci due fiche al Fantacalcio?

Ma la cosa che riesce meglio a De Roon rimane sempre togliere la palla agli avversari. Le sue statistiche in questo campo sono di assoluta élite: 4.2 tackle e 1.5 intercetti per 90 minuti lo scorso anno nel Middlesbrough, e 3.5 e 3.8 nella sua unica stagione italiana, in un contesto in cui la sua fisicità è ancora più evidente. L’anno prossimo, grazie ai ritmi compassati della Serie A e al sistema di gioco dell’Atalanta, le sue statistiche probabilmente assomiglieranno più al secondo dato che al primo. L’inquadratura ravvicinata, da documentario di National Geographic, ci permette di apprezzare la foga agonistica con cui sbrana due avversari. De Roon sarà il comandante del pressing di Gasperini nella nuova stagione.

Jordan Henderson se la prende troppo comoda, e De Roon – 1,85 per 76 kg – lo bullizza. Poi dà un filtrante interessante, che il centravanti non riesce a sfruttare. Siete pronti a vedere i play della Serie A divorati dal pressing di De Roon?

L’olandese, insomma, è uno specialista di alcune delle caratteristiche fondanti del sistema di gioco di Gian Piero Gasperini ed è davvero difficile immaginare che il suo ritorno non possa funzionare. È paradossale a pensarci, ma De Roon torna dopo un anno in un’Atalanta molto più calzante per le sue caratteristiche, forse la squadra che più di tutte potrebbe valorizzarne l’incredibile intensità fisica. È anche vero, però, che la “Dea” lo scorso anno aveva, con Kessié e Gagliardini, giocatori tecnicamente più completi, a loro agio nel ribaltare le fasi difensive in offensive. Un aspetto in cui De Roon è senz’altro più grezzo e per cui l’Atalanta dovrà guardare altrove.

fonte ultimouomo.com

By marcodalmen
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