Robin e l'intervista da un posto incredibile
Robin Gosens intervistato sulle Mura di Città Alta da DAZN
Inizia subito dicendo: “secondo me stiamo facendo l’intervista da un posto incredibile, no?”
E poi va a ruota libera:
<...Giochiamo un calcio divertente, il nostro obbiettivo è sempre quello di attaccare e fare gol...
Questa è la differenza, noi giochiamo sempre per un solo risultato: VINCERE.
Poi Gasperini chiede a noi esterni di chiudere le azioni, come mi è successo domenica.
Non si può sempre, a volte devi difendere e stare attento, ma il Mister se c’è spazio vuole sempre che andiamo...
All’inizio è stato difficile perché non capivao la lingua e anche quando parlava il mister non capivo tutto, e se non capisci cosa dice il mister è quasi impossibile giocare il suo calcio.
Quindi io ho avuto un po’ di tempo per adattarmi e dopo una stagione posso dire di essere migliorato e di aver imparato molto.
Ora sto benissimo.
Le prime tre parole che ho imparato sono state “Io sono Robin”, poi “in avanti” perché è il Mister a dirlo sempre.
Il calcio in Olanda è diverso, solo tecnica, qui invece oltre a tattica c’è molta palestra.
Dicevano tutti in Olanda che ero un giocatore fisico e venendo qui invece il problema è stato proprio quello.
Io sono sempre lo stesso come persona, per me il calcio è come da bambino.
Da bambino guardavo sempre la Bundesliga, ma ora sono in serie A e non andrei in Germania a giocare in una piccola, se arriverà mai una squadra giusta con un’offerta giusta al momento giusto, sarà un sogno andare.
Il più forte giocatore incontrato finora è Douglas Costa, quando vai per difendere lui sposta la palla e ti frega...>
(trascrizione di Pagno)