25/02/2021 | 13.15
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Sant'Alessandro e l'omino nero



Credo che la partita di ieri sera, soprattutto per come si è sviluppata ed è stata arbitrata, lasci molto amaro in bocca e che, aldilà dei porconi tirati da ciascuno di noi, sia responsabile di molte ore di sonno mancate. Personalmente ho fatto fatica ad addormentarmi per il nervoso; post Atalanta Liverpool avevo dormito normalmente conscio che la partita la avevamo persa noi e vinta il Liverpool, ieri sera no, il Real non ha vinto ma soprattutto noi non abbiamo perso.

I paragoni che mi sono venuti in mente sono molteplici ma quello che mi è piaciuto di più è un parallelo con la festa di Sant'Alessandro. Sono alla soglia dei 60 e da bambino la fiera di Sant'Alessandro era l'occasione per andare al luna park, non c'era all'epoca l'offerta del giorno d'oggi e per i piccini il periodo era un evento. Cresciuto un pochino ed in fase adolescenziale gli interessi cominciavano a mutare ma la voglia di andare al luna park, stavolta con gli amici anziché con i genitori, era altrettanto forte. Andare da soli partendo in bicicletta dal centro per raggiungere Celadina rappresentava già di per se una mezza avventura, il permesso di pedalare fin la c'era purché si facesse la strada bassa meno trafficata e così, inforcata la Graziella e con un paio di amici, un assolato pomeriggio partimmo per raggiungere il luna park. Ognuno di noi aveva messo da parte i soldi sottraendoli all'abituale uso delle paghette, il tutto allo scopo di poter  salire su quante più attrazioni possibile. Arrivati sul posto cominciammo a girare e dopo una mezzora decidemmo di fare un giro su di uno degli autoscontro. Cercai il portafogli e non lo trovai, ero sicuro di averlo preso ma non c'era. Non so se ero stato borseggiato o se lo avevo perso lungo la strada. Lasciai i miei amici per rifare, inutilmente, a ritroso la strada per poi tornare al luna park. La delusione di quel momento è assimilabile a quello che ho provato ieri sera.

Come ieri dopo una preparazione meticolosa ed una atmosfera festosa da grande evento quando si è trattato di cominciare a giocare ti viene impedito di farlo, all'epoca la mia dabbenaggine ieri un omino vestito, idealmente, di nero.

L'episodio dell'espulsione è stato visto da tutti ma è solo la punta dell'iceberg. Si fosse limitato a quello sventato  fischio avrei pensato (o meglio potuto pensare) ad una cattiva interpretazione ma i successivi 3 sacrosanti cartellini gialli mancati sono stati una triste conferma che l'omino nero esiste; lo stesso che si è preso il mio portafogli oltre 40 anni fa, ieri sera si è preso un mio sogno.

Ai nostri ragazzi chiediamo la solita maglia sudata e ieri sarà ricordato come la sublimazione di questo atteggiamento con il sacrificio di tutti per rendere inoffensivo il drago bianco. L'omino nero però non ha considerato che c'è anche un ritorno, il 16 marzo, memori della lezione imparata ieri sera (cit. se perdiamo impariamo); non so se riusciremo a ribaltarla ma le parole di Gasperini in chiusura dell'intervista di ieri sera "Noi andremo a Madrid a fare la nostra partita con tutta la fiducia" ci fanno capire che il Real, per passare il turno, dovrà faticare e non poco senza certezza alcuna di riuscire a farlo.
By brignuca
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