"SANTO" PER SEMPRE
E cosi' se ne va.
La Rete lo sta gia' ribadendo da qualche ora ma noi, da innamorati della maglia, non ci volevamo credere cosi' come non avevamo creduto alle prime notizie che lo volevano via da Bergamo gia' da questa sessione di gennaio.
Andrea Masiello andra' al Genoa, tornera' a giocare sotto la Lanterna dopo 9 anni di permanenza a Bergamo e un excursus professionale che potrebbe tranquillamente essere la trama di un film. Sulla redenzione di un professionista e di un uomo qualunque.
Si e' spesso scherzato, primi noi su questo sito, sul suo aspetto sofferente, sulla sua somiglianza, nel volto e nel cognome con il Vianello attore, da qui il "Raimondo" che è stato il suo nick ufficioso sino a che quel volto, cosi compreso e quella fatica, sempre cosi' uguale a sè stessa, non ne ha fatto un'icona del sacrificio che sarebbe stata bene in una santella medievale con lui, assunto a "Santo" centrale sulla pala.
E invece sulla palla, con due elle, c'è stato fino in fondo riscattando quel brutto infinito episodio della squalifica di 3 anni per non aver avuto il coraggio di denunciare un atto intimidatorio nei suoi confronti quando preferi' la sicurezza sua e della famiglia all'integrita' morale della professione scegliendo una strada che, diciamo la verita', la stragrande maggior parte di noi avrebbe intrapreso in egual modo.
Proprio quella famigliola cui dedica molto del suo tempo libero come raccontano chi lo vedeva sul Sentierone a braccetto della moglie trasportando il passeggino della figlioletta.
Se ne va da uomo integro, da uomo redento e da campione. Non da fuoriclasse ma nel senso letterale del termine e cioe' da persona da cui prendere esempio per risorgere dai lati bui della vita. Di lui ci rimarranno la grinta, la volonta' indomita, la personificazione dello spirito atalantino mai domo davanti al piu' forte.
A noi, nel nostro piccolo, restera' quella piccola icona animata che lo vede protagonista di un'incredibile salvataggio sulla linea che ci regalo' l'"impossibile" Champions League atalantina.
Ciao Raimondo, ciao Santo, ciao Andrea, rimarrai per sempre nei nostri cuori
Calep
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Dopo 9 anni anche Andrea Masiello lascia l'Atalanta. Arrivò dal Bari e se ne torna al Genoa dove aveva già giocato. Non parlo della sua vicenda personale costellata di errori (pagati con una giusta condanna) ma dei suoi silenzi, della sua umiltà nel ricominciare a testa china e del farsi accettare da un ambiente.che premia sempre chi si impegna. Sarà come uno delle centinaia di giocatori che hanno vestito i nostri colori? Forse si, ma a me piace ricordarlo in queste tre istantanee. Il gol all'Everton nel ritorno in Europa, il salvataggio sulla linea a Napoli (ndr mi ricorda il salvataggio di Giovanni Vavassori in un Atalanta - Trento di C nell'aprile 1982)che diede via alla qualificazione Champions e le lacrime dopo la finale persa in Coppa Italia. Esaltazione, adrenalina, delusione. Quelle sensazioni che si provano quando si sostengono i propri colori. E Masiello ha contribuito la sua parte per quelli nerazzurri. Buona vita Andrea.
Giuseppe DeCarli