L’uomo e la palla. L’uno contro uno a tutto campo contro una linea a quattro che si muove insieme, in sinergia con gli altri reparti. Pressing sull’avversario contro un fase di non possesso ‘feroce’ soprattutto occupando le linee di passaggio. Queste sono solo alcune delle differenze della visione calcistica di Gasperini e Sarri, due tra gli allenatori italiani migliori ma che, per filosofia e idee di calcio, si collocano agli antipodi. Domani si ritroveranno luno contro l’altro, alle 18 a Bergamo, in uno scontro diretto con vista al vertice tra l’Atalanta 2a e la Lazio 5a con 3 punti di ritardo sulla Dea.

Basta la classifica per sottolineare un aspetto importante. Per quanto abbiano due concezioni opposte, soprattutto per la fase difensiva, entrambi i modelli possono definirsi vincenti. Non è un caso che l’Atalanta, che fa della marcatura a tutto campo uno contro uno, abbia subito 6 gol e sia la seconda migliore difesa del campionato. E indovinate qual è la prima? Esatto, quella di Sarri, con 5 reti subite: l’anno scorso, dopo 10 giornate, erano 19. Questo perché i nuovi acquisti si sono inseriti al meglio, Provedel e Romagnoli su tutti, ma anche Gila e Casale, ma soprattutto perché tutta la squadra sta raccogliendo i frutti di un anno di lavoro con il Comandante. Che ha insistito, parlando sempre in fase difensiva, su 4 principi: muoversi prima in base alla posizione del pallone, poi allo spazio, al compagno e infine in base a dove si trova l’avversario. Che è invece il punto di riferimento più importante per Gasperini.

Una cosa però li accomuna, Gasp e Mau: una comunicazione diretta, mirata, decisa. Con toni accesi, delle volte. Sono infatti due che non hanno problemi a esternare quello che pensano, anche usando modi bruschi. Contro gli arbitri, contro il sistema calcio, in relazione ai calendari soprattutto, e anche in direzione dei propri giocatori. Ricordate la frecciata di Gasperini contro Muriel? “Sarebbe stato meglio pensarci prima e risolvere questa situazione. Penso che in altre squadre giocherebbe meno". E l’attacco di Sarri al sistema arbitrale? “O sono scarsi o c’è un piano B”. Ecco, su questo sono uguali, per il resto sono agli antipodi.

fonte tmw.com